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lunedì 4 agosto 2025

Zurigo apre in rosso: pesano dazi Usa e pressioni su Big Pharma


ZURIGO - Avvio di seduta in netto calo per la Borsa di Zurigo, appesantita dalle preoccupazioni legate al mancato accordo commerciale con gli Stati Uniti. Dopo il fallimento dei negoziati sui dazi, Washington ha deciso di applicare alla Svizzera tariffe del 39%, tra le più elevate al mondo, generando forte nervosismo tra gli investitori.

Il listino elvetico, rimasto chiuso nella giornata di venerdì, registra una perdita dell’1,5%, mentre anche il franco svizzero risente delle tensioni, cedendo lo 0,5% sul dollaro e scambiando a quota 1,2368.

A zavorrare ulteriormente il mercato sono le pressioni esercitate dall’ex presidente americano Donald Trump sulle case farmaceutiche per una riduzione dei prezzi. Ne risentono pesantemente due giganti del settore, Novartis e Roche Holding, che rappresentano complessivamente il 30% dell’indice principale di Zurigo: i titoli perdono rispettivamente l’1,3% e l’1,7%.

lunedì 28 luglio 2025

Ftse Mib in rialzo dello 0,8% a 41.047 punti, positivo il clima dopo l’intesa sui dazi tra Ue e Stati Uniti


MILANO - La Borsa italiana chiude la giornata con un segnale di ottimismo, con il Ftse Mib in crescita dello 0,8% a quota 41.047 punti. Il mercato sembra aver accolto con favore l’accordo tra Unione Europea e Stati Uniti per ridurre le tensioni sui dazi commerciali, un passo importante che ha contribuito a sostenere il sentiment degli investitori.

Tra i titoli migliori spiccano StMicroelectronics (+2,79%) e Stellantis (+1,3%), che beneficiano di un contesto più sereno per l’export e l’industria automobilistica. Tuttavia, il settore della difesa risente delle recenti dichiarazioni relative a un imponente investimento statunitense da 750 miliardi di dollari in armamenti, una notizia che pesa soprattutto su Leonardo, che cede il 2% nel corso della seduta.

Da segnalare che Leonardo è attualmente in corsa, insieme alla tedesca Rheinmetall (-2,51% a Francoforte), per acquisire il ramo difesa di Iveco, il cui titolo chiude a -1,6%. Questa possibile operazione rappresenta un’importante mossa strategica per il colosso italiano, anche se il mercato sembra guardare con cautela.

Buone performance anche nel settore bancario, con Banco BPM che segna un rialzo dell’1,74%, sostenuto anche dal passo indietro di Unicredit (+1,7%) in alcune iniziative di mercato. Lo spread tra Btp e Bund rimane stabile sui minimi da settembre 2008, attestandosi a 82,8 punti, mentre il rendimento del decennale italiano scende al 3,52%, segnando un segnale positivo per i titoli di Stato italiani.

Nel complesso, la giornata si chiude quindi con un clima positivo e un mercato che sembra trovare nuova fiducia in un contesto internazionale più disteso.

martedì 10 giugno 2025

Borse europee in ordine sparso, pesano i dazi USA-Cina e i dati sul lavoro UK


MILANO - I principali listini europei si muovono in ordine sparso nella giornata odierna, condizionati dai negoziati in corso tra Stati Uniti e Cina sui dazi e dai future negativi sui mercati statunitensi. Mentre si svolge il secondo giorno di colloqui a Londra, le borse europee mostrano andamenti contrastanti.

Londra si distingue con un leggero rialzo (+0,35%), mentre le altre principali piazze segnano flessioni: Parigi cede lo 0,05%, Madrid lo 0,1%, Milano lo 0,2% e Francoforte lo 0,35%. I future statunitensi si mantengono in territorio negativo, alimentando un clima di cautela.

Sul fronte macroeconomico, il Regno Unito ha registrato dati sul lavoro peggiori delle attese, con 33.100 richieste di sussidi in più a maggio, ben oltre le 9.500 previste e le 21.200 in meno di aprile. La produzione italiana, invece, tiene, segnando un +0,3% su base annua. In attesa, la fiducia degli investitori dall'Eurozona e quella delle piccole e medie imprese dagli USA. L'attenzione è già rivolta a domani, quando saranno diffusi i dati sull'inflazione statunitense.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi si assesta a 92 punti, con il rendimento annuo italiano in calo di 2,9 punti al 3,46% e quello tedesco in ribasso di 2,5 punti al 2,54%. Sul mercato valutario, il dollaro risale a 0,88 euro, 144,74 yen e oltre quota 0,74 sterline. L'oro avanza dello 0,46% a 3.329,9 dollari l'oncia, mentre il greggio (WTI) gira in calo dello 0,09% a 65,26 dollari al barile. Il gas naturale scivola sotto quota 35 euro, registrando un -2,12% a 34,85 euro al MWh.

Tra i titoli, i produttori di semiconduttori mostrano andamenti contrastati: Be guadagna l'1,18%, mentre Asml (-0,21%), Infineon (-0,15%) e Stm (-0,27%) sono in calo. Nel settore automobilistico, accelera Stellantis (+2,66%), favorita dai negoziati sui dazi, seguita da Ferrari (+1,64%) e Renault (+1,2%). Brillanti i titoli petroliferi, con Bp (+1,81%), Shell (+1,54%), Eni (+1,45%) e TotalEnergies (+1,4%). Bene anche i farmaceutici Tecan (+4,1%), Novo Nordisk (+3,03%) e Recordati (+1,2%), sostenuti dalle raccomandazioni degli analisti. Cedono invece i titoli della difesa, con Saab (-4,36%), Rheinmetall (-2,96%) e Leonardo (-1,8%). Debole il settore bancario, con cali per Commerzbank (-1,3%), Popolare Sondrio (-1,47%), Bper (-1,45%), Banco Bpm (-1,16%), Mps (-1,13%), Intesa (-0,8%) e Unicredit (-0,72%).

lunedì 26 maggio 2025

Borsa di Milano in rialzo: Stellantis guida i guadagni grazie al rinvio dei dazi USA


MILANO - Seduta positiva per la Borsa di Milano, che chiude in rialzo in linea con gli altri principali listini europei, sebbene caratterizzata da scambi contenuti per via della chiusura festiva di Londra e Wall Street. A sostenere il clima più disteso sui mercati è stato soprattutto l’annuncio del rinvio dell’aumento al 50% dei dazi sui prodotti europei da parte dell’ex presidente americano Donald Trump, decisione che ha rasserenato gli operatori e spinto gli acquisti.

Tra i titoli protagonisti, brilla Stellantis, che segna un deciso +5,01%, beneficiando direttamente dell’attenuarsi delle tensioni commerciali. Ottima performance anche per Saipem (+4,59%), trainata dal buon momento del comparto energetico. Bene anche Iveco (+3,08%), Leonardo (+3,31%) e STMicroelectronics (+2,76%), in un contesto favorevole ai titoli industriali e tecnologici.

Più deboli le banche, rimaste complessivamente al palo: Mps chiude in leggero calo (-0,18%), mentre avanzano di poco Unipol (+0,12%), Banco Bpm (+0,24%) e Banca Mediolanum (+0,27%).

Tra le utilities, andamento stabile con progressi frazionali per Italgas (+0,21%) e Snam (+0,3%), in linea con la cautela del settore.

La seduta odierna conferma il ritorno della fiducia sui mercati, sebbene il quadro resti in attesa di sviluppi più definiti sul fronte macroeconomico e geopolitico, in particolare in vista del ritorno degli investitori statunitensi e britannici nelle prossime ore.

venerdì 23 maggio 2025

Mercati europei cauti, occhi puntati sui Treasury USA. A Milano brilla Iveco, giù Tim e Generali


MILANO – Giornata di scambi senza grandi scossoni sui mercati azionari del Vecchio Continente, dove gli operatori mantengono un atteggiamento attendista. Il focus rimane puntato sull’allentamento della tensione sui titoli di Stato americani, elemento che contribuisce a mantenere stabili gli equilibri finanziari globali.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni si mantiene stabile attorno a quota 100, mentre l’euro guadagna terreno sul dollaro, segnando un rialzo di mezzo punto percentuale e attestandosi a 1,133.

Sui mercati delle criptovalute, Bitcoin si conferma forte e resta ancorato ai 110.000 dollari.

Nel comparto energia, i prezzi sono contrastati: il gas naturale si mantiene piatto a 36 euro al Megawattora, mentre il petrolio perde lo 0,7%, pur restando sopra i 60 dollari al barile.

Nel quadro europeo, le Borse oscillano sulla parità, con un leggero peggioramento del sentiment. A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1%, con Iveco in evidenza (+3,8%), favorita anche dalle offerte per la sua divisione Difesa. Bene anche Azimut, in aumento del 2,8%.

Stabile Unicredit, che ha annunciato un ricorso al Tar contro l’applicazione del golden power sul suo tentativo di acquisizione di Banco Bpm, il cui titolo intanto guadagna lo 0,4%, toccando quota 10 euro.

Tra i ribassi si segnalano Tim (-1%), Generali (-1,1%), Ferrari (-1,4%), Brunello Cucinelli (-1,7%) e Inwit, in calo di quasi due punti percentuali.

Gli operatori restano in attesa di nuovi segnali dalla politica monetaria statunitense e dai dati macroeconomici in arrivo.

lunedì 19 maggio 2025

Borse europee in calo dopo il declassamento di Moody's sul rating Usa


Le principali piazze finanziarie europee aprono la seduta in territorio negativo, risentendo del recente declassamento del rating degli Stati Uniti da parte di Moody’s. I listini del Vecchio Continente si allineano così alla debolezza registrata sui mercati asiatici, con gli investitori preoccupati per le prospettive dell’economia americana e la sostenibilità del debito Usa.

Londra cede lo 0,5%, Parigi lo 0,4% e Francoforte lo 0,2%. Milano, pur in calo dell’1,33%, sarebbe la migliore tra le borse europee se non scontasse un impatto negativo pari all’1,77% dovuto allo stacco della cedola di 24 società quotate.

L’azione di Moody’s ha spinto gli investitori verso un vero e proprio “Sell America”: la vendita degli asset americani, spaventati dalla possibile perdita da parte degli Stati Uniti dello status di principale destinazione mondiale per gli investimenti. A questo si aggiungono segnali di rallentamento dell’economia, l’aumento del debito pubblico e i dubbi sull’affidabilità politica del governo statunitense, ulteriormente complicata dall’aggressiva politica commerciale del presidente Donald Trump.

I futures su Wall Street risentono dell’onda negativa: il Nasdaq perde l’1,4%, l’S&P 500 l’1,1%. I rendimenti dei titoli di Stato americani salgono, con i Treasury a 30 anni oltre il 5% e quelli a 10 anni sopra il 4,5%. Il dollaro perde terreno e scende dello 0,7% a 1,124 nei confronti dell’euro, riflettendo il clima di incertezza sui mercati valutari.

venerdì 2 maggio 2025

Piazza Affari apre in forte rialzo: Ftse Mib +1,22% sulle speranze di dialogo tra Cina e USA


MILANO
– Partenza positiva per Piazza Affari, che apre la seduta odierna con un forte rialzo sulla scia delle rinnovate speranze di dialogo tra Cina e Stati Uniti in merito alla questione dei dazi commerciali.

L’indice Ftse Mib ha avviato le contrattazioni con un progresso dell’1,22%, attestandosi a 38.063 punti, sostenuto dal clima di maggiore fiducia sui mercati globali.

Gli investitori sembrano accogliere con favore le prime prove di distensione tra le due maggiori economie del pianeta, dopo mesi di tensioni legate alle politiche commerciali e alle barriere tariffarie. Le indiscrezioni su possibili negoziati bilaterali hanno alimentato l’ottimismo, spingendo al rialzo i principali indici europei e favorendo in particolare il comparto manifatturiero e quello tecnologico.

giovedì 10 aprile 2025

Europa mai così forte in Borsa dai tempi del Covid, Milano +7%


MILANO –
Le borse europee segnano un rialzo spettacolare, con gli indici che registrano i guadagni più consistenti dal marzo 2020, periodo segnato dalla crisi legata al Covid-19. L'impennata dei listini arriva dopo l'annuncio del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha deciso di rinviare di 90 giorni l'entrata in vigore dei dazi bilaterali su tutti i Paesi, ad eccezione della Cina.

Piazza Affari è una delle protagoniste di questa straordinaria giornata di rimbalzo, segnando un aumento del 7% nell'indice Ftse Mib, spinta da forti acquisti su titoli che avevano sofferto nei giorni precedenti. Anche Francoforte ha registrato una performance positiva, con un incremento del 7,5%, mentre Parigi ha chiuso con un +6,2% e Londra con un +4,7%.

Il movimento dei mercati è stato alimentato dal ritorno degli investitori, che si sono ricoperti dopo l'ondata di vendite delle ultime sedute, causate dalla crescente preoccupazione per una possibile recessione globale. L'annuncio di Trump ha contribuito a rafforzare la fiducia, riducendo le paure di un ulteriore deterioramento delle relazioni commerciali globali.

L'indice DJ Stoxx 600, che misura l'andamento delle principali società europee, ha registrato un balzo del 7%, il più ampio da quando il mercato globale è stato travolto dalla pandemia. Questo rialzo ha dato respiro alle piazze finanziarie, che sembrano finalmente trovare una spinta dopo settimane di incertezze.

Gli investitori ora guardano con maggiore ottimismo al futuro, aspettandosi una stabilizzazione delle tensioni commerciali e una possibile ripresa dell'attività economica globale. Resta da vedere se questo slancio sarà mantenuto nelle prossime settimane o se nuovi fattori influenzeranno l’andamento dei mercati.

mercoledì 9 aprile 2025

Trump stringe la morsa sui dazi: Cina convoca vertice d'emergenza, Meloni vola da Trump


Washington/Pechino/Roma - Gli Stati Uniti, sotto la presidenza di Donald Trump, hanno imposto una nuova ondata di tariffe doganali che colpiscono decine di partner commerciali, con un focus particolare sulla Cina. I nuovi "dazi reciproci", che sostituiscono le aliquote base entrate in vigore sabato, sono calibrati su circa 60 economie e variano dall'11% al 50%. La rappresaglia diretta contro Pechino porterà l'aliquota a un sorprendente 104%.

Cina in stato di allerta

Secondo quanto riporta Reuters, la Cina ha convocato un vertice d'emergenza, possibilmente già oggi, per definire contromisure volte a rilanciare l'economia e stabilizzare i mercati finanziari, in un contesto di crescente tensione nella guerra commerciale con gli Stati Uniti. Gli economisti temono che questa escalation possa portare a una significativa frenata della crescita cinese nel 2025, potenzialmente attestandosi all'1-2% del PIL.

Borse asiatiche in calo, Hong Kong in controtendenza

Le Borse asiatiche hanno reagito negativamente alla notizia, con Tokyo che ha chiuso la seduta in forte ribasso. Anche i mercati europei hanno aperto la giornata in territorio negativo. Tuttavia, la Borsa di Hong Kong ha mostrato una sorprendente resilienza, chiudendo in rialzo dello 0,68% grazie a un rally finale. Anche Shanghai e Shenzhen hanno registrato guadagni, rispettivamente dell'1,31% e dell'1,77%.

Meloni pronta al dialogo con Trump

La premier Giorgia Meloni, che ieri ha incontrato la task force ministeriale sui dazi, sta valutando possibili aiuti alle imprese italiane qualora si rendessero necessari. Nel frattempo, cerca un canale di dialogo diretto con Washington: è previsto un suo viaggio negli Stati Uniti per incontrare Donald Trump il 17 aprile. L'obiettivo è comprendere appieno la portata delle nuove tariffe e cercare soluzioni che tutelino gli interessi dell'economia italiana.

lunedì 7 aprile 2025

Borse in caduta libera dopo i dazi Usa: bruciati quasi 2.000 miliardi in tre giorni. Meloni prepara missione a Washington


MILANO - Una nuova giornata di forti ribassi per le Borse mondiali, tutte travolte dall’effetto domino dell’annuncio dei dazi Usa voluti dal presidente Donald Trump. Le piazze finanziarie europee hanno chiuso in profondo rosso per la terza seduta consecutiva, con una perdita complessiva che sfiora i 2.000 miliardi di euro: da lunedì, il saldo negativo è infatti di 1.924 miliardi, di cui 683 miliardi bruciati nella sola giornata odierna.

Europa sotto shock: Milano -5,18%, Londra -4,4%

In Europa, i numeri sono impietosi:

  • Milano segna un crollo del -5,18%,

  • Madrid chiude a -5,1%,

  • Parigi e Amsterdam a -4,7%,

  • Francoforte arretra del -4%,

  • Londra cede il -4,4%.

Anche Wall Street ha aperto male, con:

  • Dow Jones a -3,25%,

  • Nasdaq a -3,96%,

  • S&P 500 a -3,62%,
    prima di tentare un timido rimbalzo.

Asia nel panico: Hong Kong -13%, Tokyo -7,8%

Le Borse asiatiche non sono andate meglio, affossate dai timori legati alla guerra commerciale globale:

  • Hong Kong crolla del -13,22%,

  • Tokyo a -7,83%,

  • Seul perde il -5,57%,

  • Shanghai chiude a -7,34%,

  • Shenzhen cede un pesantissimo -10,79%.

Trump minimizza: “Niente panico, è una cura”

Il presidente Donald Trump, che ha annunciato dazi su centinaia di prodotti, ha minimizzato la crisi dei mercati, definendo i dazi “una cura necessaria per guarire l’economia americana”. “A volte bisogna assumere medicine per guarire – ha detto –. Niente panico, non siate deboli”. Poi ha rincarato la dose: dal 9 aprile scatteranno dazi maggiorati del 50% sulla Cina, se Pechino manterrà le sue misure ritorsive.

Meloni convoca la task force e vola a Washington

In Italia, la premier Giorgia Meloni ha convocato una task force ministeriale per valutare l’impatto dei dazi sulle produzioni italiane, settore per settore. Una missione a Washington è già in programma per la settimana di Pasqua, in vista dell’arrivo a Roma del vicepresidente americano JD Vance.

Il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha annunciato un vertice con le imprese martedì prossimo, per valutare azioni di supporto e difesa del Made in Italy.

L’UE prepara la risposta: dazi dal 15 aprile

Nel frattempo, l’Unione europea si prepara alla controffensiva. Oggi, i ministri del Commercio dei 27 Stati membri si sono riuniti in Lussemburgo. Il commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic ha annunciato che:

“Distribuiremo la lista delle contromisure stasera. Il voto sarà mercoledì. I dazi europei entreranno in vigore il 15 aprile per la prima parte e 30 giorni dopo per la seconda.”

Tra le misure allo studio, nel mirino anche i servizi digitali: si valuta una web tax europea da far pagare alle Big Tech americane, come forma di equo compenso.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ricordato l’apertura offerta agli Usa:

“Abbiamo proposto tariffe zero per zero sui beni industriali. La palla è ora nel campo americano.”

Il rischio concreto, ora, è l’innesco di una lunga guerra commerciale, con effetti potenzialmente devastanti sull’economia globale.

sabato 5 aprile 2025

Entrano in vigore i dazi aggiuntivi imposti da Trump: le Borse crollano, l'Europa perde oltre 800 miliardi


A partire da un minuto dopo la mezzanotte di sabato, ora di Washington (le 6:01 in Italia), sono entrati in vigore i nuovi dazi aggiuntivi del 10% imposti dall'amministrazione Trump su una larga parte dei prodotti importati dagli Stati Uniti. Questi dazi, che si aggiungono a quelli già annunciati nei giorni precedenti, costituiscono una soglia minima universale, sebbene alcuni prodotti siano esenti. L'introduzione di queste tariffe ha avuto un impatto immediato e devastante sui mercati globali.

Giornata da incubo per le Borse mondiali

La giornata di venerdì si è rivelata un vero incubo per le Borse, con un crollo generalizzato che ha scosso i mercati di tutto il mondo. In particolare, Piazza Affari ha registrato una discesa verticale, perdendo il 6,5% e tornando ai livelli più bassi degli ultimi 10 anni, eccezion fatta per i momenti di grande crisi, come dopo il fallimento di Lehman Brothers, la Brexit o la pandemia da Covid-19. Anche i mercati asiatici hanno subito un forte ribasso.

Le Borse europee perdono 819 miliardi

In Europa, la situazione è altrettanto drammatica. Le Borse europee hanno perso complessivamente 819 miliardi di euro in capitalizzazione, con un saldo negativo di oltre 1.241 miliardi di euro in appena due giorni. Londra e Francoforte sono scese del 4,95%, mentre Parigi ha registrato un calo del 4,26%. La situazione ha avuto un impatto devastante sull'Unione Europea, con la Germania e l'Italia tra i Paesi più colpiti. A Wall Street, l'indice della paura, il Dow Jones, ha perso il 5,5%, mentre il Nasdaq ha registrato una perdita del 5,8%. In totale, in due giorni, sono andati in fumo 5.200 miliardi di dollari in capitalizzazione di mercato, mentre il petrolio ha visto una discesa del 7,4% e il dollaro ha continuato a indebolirsi.

La rappresaglia della Cina

La Cina, nel frattempo, ha risposto con durezza, imponendo contro-dazi del 34% a partire dal 10 aprile su tutte le importazioni di beni americani. Pechino ha inoltre inserito nella sua lista nera nuove aziende statunitensi e ha deciso di rafforzare il controllo sull'export di terre rare, con una stretta che colpirà sette articoli di terre rare medie e pesanti. Nonostante la rappresaglia cinese, il presidente Donald Trump ha ribadito la sua linea politica, dichiarando: "Non cambio la mia politica, arricchitevi". Inoltre, Trump ha chiesto alla Federal Reserve di ridurre i tassi di interesse, ma il governatore della Fed, Jerome Powell, ha lanciato un allarme sull'inflazione, avvertendo che "l'impatto economico dei dazi potrebbe essere più ampio del previsto".

Le reazioni italiane alla crisi dei dazi

In Italia, il governo italiano ha adottato un approccio definito da Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia, come "pragmatico e razionale" in risposta alla crisi generata dai dazi. Durante il suo intervento al Forum Ambrosetti a Cernobbio, Giorgetti ha sottolineato l'importanza di un approccio equilibrato e orientato alla cooperazione internazionale.

Dal canto suo, il vicepremier Antonio Tajani ha espresso il suo parere sulla gestione della crisi da parte dell'Italia, dichiarando che la Lega continua a spingere per una trattativa bilaterale tra Italia e Stati Uniti. Tajani ha, tuttavia, ribadito che le trattative commerciali in materia di dazi sono di competenza esclusiva della Commissione Europea, e non degli Stati membri. "Non faccio polemica, ma è importante comprendere le regole e il diritto quando si parla di queste tematiche", ha concluso il vicepremier, rimarcando che le negoziazioni sui dazi sono di competenza esclusiva dell'Unione Europea.

mercoledì 2 aprile 2025

Giornata nervosa per i mercati azionari europei in attesa dei dazi Usa. Milano chiude in lieve calo: -0,27%


MILANO - 
I mercati azionari del Vecchio Continente hanno vissuto una giornata nervosa e volatile, con una generale chiusura in lieve ribasso, in attesa dell'annuncio dei dazi da parte del presidente statunitense Donald Trump.

La Borsa peggiore è stata quella di Francoforte, che ha registrato un calo dello 0,6%, seguita da Amsterdam, negativa dello 0,4%. Il listino di Londra ha chiuso in ribasso dello 0,3%, così come Parigi, che ha perso lo 0,2%. Milano, con l'indice Ftse Mib, ha concluso la seduta con un calo dello 0,27% a 38.454 punti, mentre Madrid ha segnato un rialzo finale dello 0,2%.

Euro solido e spread in calo

Sul fronte valutario, l'euro si è mostrato solido, guadagnando lo 0,3% e portandosi a quota 1,085 contro il dollaro. Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi a 10 anni ha mostrato un lieve calo, terminando la giornata a 109 punti base, contro i 110 punti base dell'avvio.

Il rendimento del titolo del Tesoro italiano ha chiuso al 3,81%.

Settore energetico

Nel mercato dell'energia, il prezzo del gas ha registrato una flessione, con il future sul metano con consegna a maggio in calo del 2,8%, scendendo a 41,2 euro al Megawattora. Il petrolio, invece, ha mantenuto una certa stabilità, cercando di tornare sui 72 dollari al barile.

Titoli principali di Piazza Affari

Tra i titoli principali di Piazza Affari, Leonardo è stato il più debole, con una perdita del 3% a 44,6 euro, seguito da Recordati e Amplifon, che hanno perso rispettivamente il 2,1%. Nel settore finanziario, Bper ha ceduto l'1,5%.

Tim ha visto una perdita dell'1,4%, scendendo a 0,32 euro. Tra i pochi titoli positivi, Poste Italiane ha guadagnato l'1,3%. Bene anche Buzzi e Campari, che sono aumentati rispettivamente del 2,4% e del 2,9%.

lunedì 31 marzo 2025

Piazza Affari in forte calo dopo timori dazi Trump

MILANO - Chiusura in forte calo per Piazza Affari, con i timori per l'impatto che avranno i dazi annunciati dal presidente Usa Donald Trump.

L'ultimo indice Ftse Mib cede l'1,77% a 38.051 punti.

giovedì 20 marzo 2025

Lagarde: "Dazi Usa ridurrebbero la crescita dell'Eurozona di 0,3 punti nel primo anno"


L’imposizione di una tariffa statunitense del 25% sulle importazioni dall’Europa potrebbe avere un impatto significativo sull’economia dell’Eurozona. A sottolinearlo è la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, intervenuta oggi in audizione presso la Commissione Econ del Parlamento europeo.

"L'analisi della BCE suggerisce che una tariffa statunitense del 25% sulle importazioni dall'Europa ridurrebbe la crescita dell'area dell'euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno”, ha dichiarato Lagarde, riferendosi in particolare ai dazi su acciaio e alluminio imposti dagli Stati Uniti nei confronti dell'Unione Europea.

La presidente della BCE ha inoltre messo in guardia dagli effetti di un'eventuale risposta europea: “Una contro-misura sotto forma di aumento delle tariffe sulle importazioni statunitensi aumenterebbe ulteriormente questa percentuale a circa mezzo punto percentuale”, ha aggiunto.

Incertezza e inflazione: nessun impegno su percorso di tassi

Nel suo intervento, Lagarde ha affrontato anche il tema dell'inflazione e delle politiche monetarie dell’Eurotower. "Siamo determinati a garantire che l'inflazione si stabilizzi in modo sostenibile al nostro obiettivo di medio termine del 2%", ha ribadito.

Tuttavia, alla luce delle attuali condizioni di crescente incertezza economica e geopolitica, la presidente della BCE ha sottolineato la necessità di mantenere un approccio prudente: “Seguiremo un approccio dipendente dai dati e valuteremo riunione per riunione l’appropriata posizione di politica monetaria. Non ci stiamo impegnando in anticipo su un particolare percorso di tassi”.

L’intervento arriva in un momento cruciale per l’economia europea, alle prese con le tensioni commerciali internazionali e il rallentamento della crescita. Le parole di Lagarde evidenziano la cautela della BCE nel voler garantire stabilità senza compromettere la ripresa.

lunedì 10 marzo 2025

Wall Street in calo: pesano i timori di guerra commerciale e recessione

NEW YORK - I mercati finanziari globali chiudono in forte ribasso, zavorrati dall'incertezza legata a una possibile guerra commerciale e ai timori di una frenata dell’economia statunitense. Le politiche imprevedibili di Donald Trump, tra tagli alla spesa pubblica e riduzione del personale federale, aumentano l’inquietudine degli investitori, alimentando lo spettro di una recessione.

Dopo un avvio in rialzo, le Borse europee hanno invertito la rotta, chiudendo in netto calo, seguendo l'andamento negativo di Wall Street. Tra i titoli più penalizzati spicca Tesla, che arriva a perdere il 13,23%, mentre anche le Big Tech subiscono forti ribassi, trascinando giù il settore tecnologico.

L’incertezza economica e politica continua dunque a pesare sui mercati, con gli investitori in attesa di segnali più chiari sull’evoluzione dello scenario globale.

giovedì 27 febbraio 2025

La scure di Donald Trump si abbatte sull'Europa: annunciati dazi del 25% su auto e altri beni

WASHINGTON - Durante il primo consiglio dei ministri della sua nuova amministrazione, il presidente americano Donald Trump ha annunciato una mossa controversa: "Abbiamo deciso: imporremo dazi al 25% sulle auto e altre cose". Sebbene i dettagli di questa iniziativa non siano ancora stati resi noti, Trump ha promesso che ulteriori informazioni saranno annunciate a breve. Ha anche avvertito Canada e Messico che i dazi "non intende fermarsi", con l'implementazione prevista a partire dal 2 aprile.

Trump ha descritto l'Unione Europea come un "caso diverso", affermando che è stata formata per "fregarci" e ha riconosciuto il successo di questa strategia. Tuttavia, ha ribadito il suo "amore" per i Paesi europei, denunciando un deficit commerciale eccessivo di circa 300 miliardi di dollari. Secondo il presidente, una ritorsione da parte dell'Europa potrebbe non avere successo: "Possono provarci, ma noi possiamo smettere di comprare più prodotti e se questo accade, vinciamo", ha minacciato Trump.

La replica dell’Ue

La risposta dell'Unione Europea è stata immediata e ferma. Un portavoce della Commissione europea ha dichiarato che "l'Ue reagirà in modo fermo e immediato alle barriere ingiustificate al commercio libero ed equo", sottolineando che i dazi, anche se giustificati come contestazione a politiche legittime, non saranno tollerati. L'Unione ha affermato di proteggere sempre le aziende, i lavoratori e i consumatori europei da "dazi ingiustificati".

Bruxelles ha ricordato che "l'Ue è il più grande mercato libero del mondo" e che è stata una fonte di benefici per gli Stati Uniti. Gli investimenti statunitensi in Europa, ha affermato, sono altamente redditizi e le aziende americane hanno potuto generare entrate significative grazie al grande mercato unificato europeo. Il commercio transatlantico di beni e servizi ammonta a oltre 1,5 trilioni di dollari all'anno, il più grande al mondo.

Il portavoce ha insistito sulla necessità di lavorare insieme per preservare queste opportunità per le persone e le aziende di entrambe le sponde dell'Atlantico, piuttosto che affrontarsi in un clima di conflitto commerciale. Ha ribadito che l'Europa è sinonimo di dialogo, apertura e reciprocità, sottolineando che "siamo pronti a collaborare se rispettiamo le regole" e "proteggere i nostri consumatori e le nostre aziende a ogni passo".

Con queste dichiarazioni, la tensione tra gli Stati Uniti e l'Europa sembra destinata a crescere, mentre entrambe le parti si preparano a gestire le conseguenze di queste nuove politiche commerciali.

venerdì 31 gennaio 2025

Le Borse europee proseguono in rialzo dopo l'avvio positivo di Wall Street


MILANO - Le principali piazze finanziarie europee continuano a registrare un andamento positivo, sostenute dall'ottimismo che ha caratterizzato l'avvio della giornata a Wall Street. La Borsa di Londra segna un incremento dello 0,39%, mentre Parigi guadagna lo 0,24%. Francoforte avanza dello 0,16%, con Milano che segna un più contenuto +0,13%.

L'andamento favorevole delle principali borse europee riflette la fiducia degli investitori, che sembrano essere rassicurati dalla performance di Wall Street, dove i mercati stanno mostrando segnali di stabilità. Questa tendenza positiva è influenzata anche dalla stabilità dei dati macroeconomici e dall'attesa di nuove indicazioni dalle politiche monetarie delle principali banche centrali, che potrebbero influenzare il sentiment degli investitori nelle prossime sedute.

giovedì 9 gennaio 2025

Borsa di Milano in calo (-0,50%) con le banche in difficoltà, influenzata dai timori per la crescita economica cinese e dai dazi di Trump

MILANO – La Borsa di Milano continua a registrare una flessione nella giornata di oggi, con un calo complessivo dell'0,50%. La tendenza negativa rispecchia l'andamento degli altri listini europei, che sono influenzati da timori legati alla crescita economica della Cina e dalle nuove minacce di dazi annunciate da Donald Trump.

Le banche sotto pressione

Le banche italiane sono tra i settori più colpiti, con Bper che perde 2,1%, seguita da Banco Bpm e Unicredit, che scivolano rispettivamente di 0,9%. A Piazza Meda, l'offerta lanciata da Unicredit, guidata da Andrea Orcel, continua a pesare sul sentiment, con il mercato che cerca tutte le strade possibili per difendersi. Anche altre grandi banche italiane sono in flessione, con Intesa Sanpaolo e Popolare Sondrio in calo del 0,7% e Monte dei Paschi di Siena che perde 0,6%.

Altri settori in rosso

Il settore tecnologico e automobilistico non è da meno, con STMicroelectronics (Stm) che scivola del 1,7%, mentre Stellantis perde 1,6%. Anche Tim registra un ribasso del 1,5%. Nel settore del lusso, Moncler segna una flessione dell'1,1%, mentre Brunello Cucinelli cede lo 0,6%.

Prysmian e altri titoli in crescita

Nonostante il trend negativo, ci sono alcuni titoli che riescono a risaltare. Prysmian è il miglior titolo del giorno con un guadagno del 2,4%. Buone performance anche per Pirelli, che cresce dello 0,7%, e per Saipem, che avanza dello 0,6%. Amplifon chiude in positivo con un 0,4%.

Mercati sotto pressione a causa dei timori globali

I timori per una crescita economica debole in Cina e l'incertezza generata dai nuovi dazi** minacciano le prospettive di recupero sui mercati globali. Lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi è salito a 114 punti base, mentre il rendimento del decennale italiano ha toccato il 3,69%, riflettendo una crescente incertezza riguardo alla stabilità economica a livello europeo.

In generale, il mercato sembra essere influenzato da una combinazione di fattori interni ed esterni che continuano a pesare sul sentiment degli investitori, con una particolare attenzione rivolta agli sviluppi internazionali che potrebbero avere ripercussioni su una ripresa economica già fragile.

mercoledì 8 gennaio 2025

Piazza Affari e le Borse europee risalgono, ma le previsioni sui tassi Fed restano incerte


MILANO - Dopo un avvio piuttosto piatto, Piazza Affari e le altre principali Borse europee hanno trovato coraggio, segnando un progresso generalizzato, supportate anche dal recupero dei futures Usa. Questo miglioramento è arrivato dopo una seduta difficile a Wall Street, dove il Nasdaq ha registrato un calo significativo, alimentando l'idea che a causa dell'inflazione, un eventuale taglio dei tassi da parte della Federal Reserve potrebbe arrivare solo nella seconda metà dell’anno.

Oggi, in attesa dei verbali della riunione di dicembre della Federal Reserve, che saranno resi pubblici stasera, gli investitori continuano a monitorare attentamente le politiche monetarie in arrivo. I verbali potrebbero offrire nuove indicazioni su come la Fed intende gestire l'inflazione e il ciclo economico.

Milano in positivo, spinta da Leonardo e Mediolanum

A Milano, il principale indice, il FTSE MIB, registra un guadagno dello 0,37%, con Leonardo (+4%) che ha segnato un forte rialzo, toccando i massimi da tempo. Buone performance anche per Tenaris (+2,29%) e Mediolanum (+1,88%), quest'ultima beneficiata dalla notizia di una raccolta record nel 2024. Le banche hanno visto guadagni, con Unicredit (+1,82%) in testa, nonostante l'esposto di Banco Bpm (+0,44%) all'Antitrust.

Dollaro in lieve recupero, vendite su Stm e A2A

Il dollaro ha registrato un lieve recupero, con il cambio euro/dollaro a 1,032. Tra i titoli in calo a Milano, invece, si segnala una giornata negativa per Stm (-1,41%), Interpump (-1,09%) e A2A (-1%), che hanno subito vendite. Fuori dal paniere principale, Illimity (+7,86%) ha guadagnato terreno grazie all'offerta d'acquisto in azioni e contante da parte di Banca Ifis (-0,75%), che ha valutato la banca di Corrado Passera a 3,55 euro per azione, in base alle quotazioni di ieri.

Borse europee: Francoforte in crescita nonostante i dati tedeschi

Sebbene i dati sugli ordinativi di fabbrica in Germania per il mese di novembre abbiano registrato una decisa flessione, non sono riusciti a influenzare negativamente la Borsa di Francoforte, che ha chiuso in positivo (+0,28%). Questo perché, senza i grandi ordini su larga scala, il dato ha mostrato una leggera crescita, suggerendo una certa resilienza dell’economia tedesca. Al contrario, Parigi ha chiuso in calo (-0,16%) e Londra ha mostrato una performance cauta (+0,16%).

mercoledì 6 novembre 2024

Si sgonfia l'effetto Trump sui listini europei, mentre Wall Street vola

MILANO – Dopo un avvio positivo, l’effetto Trump sembra essersi affievolito sui principali mercati azionari europei. I listini, che inizialmente avevano mostrato un andamento favorevole, hanno visto una rapida correzione. Milano, che aveva toccato un +1% in apertura, ha rallentato a +0,5%, mentre Francoforte ha visto un lieve calo, passando da +1% a +0,6%. Più contenuti anche gli altri indici: Parigi e Londra, che registravano un +1,1%, hanno poi ridotto i guadagni. Il mercato di Madrid ha continuato a perdere terreno, con un deciso ribasso del -1,65%.

Dopo le forti fluttuazioni nelle borse europee, sono i future Usa a rimanere in positivo, con una forte performance di Tesla, che in preapertura guadagna ben il 13%, dopo l'annuncio di ottimi risultati trimestrali.

Sul fronte dei tassi di interesse, il differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi è salito a 125,8 punti, con il rendimento dei Btp italiani in calo di 3,6 punti al 3,63%. Al contrario, i tassi Usa sono aumentati, con il rendimento del Treasury a 10 anni che sale di 15,6 punti al 4,42%, continuando la sua corsa al rialzo.

Materie prime e valuta: continua la discesa delle commodities

Il calo del greggio si amplia, influenzato dalle anticipazioni sull'andamento delle scorte settimanali di petrolio negli Stati Uniti diffuse dall'API. Il Wti scivola dell’1,86% a 70,66 dollari al barile, mentre il Brent perde l'1,8%, attestandosi a 74,18 dollari al barile. Scivola anche il gas naturale, che registra un ribasso del 2,19% a 39,6 euro al MWh. A soffrire è anche l'oro, che lascia sul campo 0,48%, scendendo a 2.724 dollari l'oncia.

Nel mercato delle valute, invece, il dollaro si rafforza ulteriormente, guadagnando 1,65% contro l'euro, scendendo a 0,93 euro, e 1,1% contro la sterlina, portandosi a 0,77 sterline.

Titoli e performance aziendali

Sul fronte aziendale, le banche sono state tra i settori più colpiti, con Credit Agricole in calo del 4,86%, Commerzbank del 1,87%, e Unicredit che perde un 0,4%. In negativo anche il colosso tedesco BMW, che ha diffuso i suoi conti trimestrali, segnando un calo del 4,82%. Al contrario, a spiccare tra i titoli in positivo è Stellantis, che guadagna il 4,22% a 4,16 euro, raggiungendo i massimi dal recente taglio delle stime di fine settembre.

In una giornata incerta per i titoli petroliferi, Eni registra un modesto rialzo di +0,23%, mentre TotalEnergies è quasi stabile con un +0,02%. I titoli di Bp e Shell corrono, entrambi con un incremento del 1,95%.

In sintesi, i listini europei hanno mostrato segni di stanchezza dopo l'impulso iniziale, con Wall Street pronta a differenziarsi e proseguire il suo cammino rialzista. La giornata si è comunque contraddistinta da andamenti contrastanti nei vari settori e da un consolidamento dei trend già avviati nelle scorse settimane.