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lunedì 1 settembre 2025

Borse europee positive senza Wall Street, Milano la migliore con +0,5%


Milano
– Prima giornata della settimana all’insegna della cautela per le Borse europee, orfane della guida di Wall Street chiusa per il Labor Day. Gli indici hanno registrato un andamento piatto, con una leggera tendenza positiva.

La migliore è stata Piazza Affari, che ha chiuso in rialzo dello 0,5%, seguita da Francoforte a +0,4%. Per gli altri principali listini europei la seduta si è conclusa attorno alla parità.

Gli operatori attendono segnali più precisi da Federal Reserve e Bce sulla discesa dei tassi. Lo spread Btp-Bund a 10 anni è rimasto stabile a 86 punti base, mentre l’euro ha segnato un lieve rialzo a quota 1,17 dollari. Tranquillo invece il Bitcoin, fermo a 109mila dollari.

Sul fronte delle materie prime, oro ancora in crescita con il future di dicembre che ha toccato i 3.556 dollari l’oncia. Nel comparto energia, il gas ad Amsterdam ha chiuso a +1,3% (32 €/MWh), mentre il petrolio è salito dell’1,1% a 64,7 dollari al barile.

A Piazza Affari spicca Leonardo (+3,5% oltre i 50 euro), trainata dal buon andamento del settore Difesa in tutta Europa, con Rheinmetall in crescita dello stesso valore. Bene anche Tim (+3,3% a 0,42 euro). Nel settore bancario, acquisti su Popolare di Sondrio (+1,8%), mentre Mps si è mossa poco sopra la parità (+0,3%) in attesa delle decisioni sull’Ops su Mediobanca, rimasta invariata.

Tra i titoli principali, la performance peggiore è stata quella di Campari, in calo dell’1,4% a 6,3 euro.

giovedì 5 giugno 2025

La BCE taglia ancora i tassi: depositi al 2%, inflazione attesa al target nel 2025


FRANCOFORTE — La Banca Centrale Europea taglia i tassi d'interesse per l'ottava volta dall’estate scorsa, segnando un ulteriore passo nella direzione della normalizzazione monetaria dopo anni di politica restrittiva. La decisione, presa oggi dal Consiglio direttivo, prevede una riduzione di 25 punti base: il tasso sui depositi scende al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15%, mentre il tasso sui prestiti marginali cala al 2,40%.

Una decisione largamente attesa dai mercati, presa “quasi all’unanimità”, come ha spiegato la presidente Christine Lagarde, sottolineando che solo un membro del board ha espresso parere contrario.


Inflazione prevista al 2% nel 2025

La BCE ha anche rivisto al ribasso le sue stime sull’inflazione rispetto a marzo:

  • 2025: 2,0% (rivisto da 2,3%)

  • 2026: 1,6% (rivisto da 1,9%)

  • 2027: 2,0%

Le correzioni tengono conto di una riduzione dei prezzi dell’energia e di un rafforzamento dell’euro, due fattori che hanno contribuito a un rallentamento delle dinamiche inflattive.

La maggior parte degli indicatori di inflazione di base suggerisce una stabilizzazione sostenibile verso l’obiettivo del 2%”, ha spiegato Lagarde, precisando che la traiettoria prevista riflette la direzione desiderata di politica monetaria e l’efficacia delle misure adottate.


Crescita stabile ma fragile

Sul fronte della crescita economica, la BCE conferma la previsione di PIL per l’Eurozona al 2025 allo 0,9%, mentre riduce quella per il 2026 all’1,1% (dal precedente 1,2%). Per il 2027 si conferma una stima dell’1,3%.

L’economia europea mostra segnali contrastanti:

  • La manifattura beneficia di dinamiche commerciali anticipate

  • I servizi domestici, invece, stanno rallentando

  • Un euro più forte e i dazi stanno rendendo più difficile l’export

Ciononostante, secondo Lagarde, l’Eurozona “resta resiliente” grazie a:

  • Un mercato del lavoro robusto

  • Salari in aumento

  • Crescita della spesa per la difesa che stimola l'economia


Lagarde: “Determinata a completare il mio mandato”

La presidente della BCE ha anche smentito le voci su una possibile candidatura alla guida del World Economic Forum. “Sono pienamente determinata a portare a compimento il mio mandato”, ha detto Lagarde, rispondendo a speculazioni circolate nei giorni scorsi.


Incognite all’orizzonte

La BCE avverte che le tensioni commerciali globali e i futuri sviluppi geopolitici potrebbero influenzare in modo significativo le prossime decisioni. “Siamo in una buona posizione per navigare nell’incertezza”, ha assicurato Lagarde, lasciando intendere che ulteriori tagli potrebbero arrivare solo in presenza di un quadro macroeconomico coerente con le attuali proiezioni.

Conclusione: la BCE conferma la sua rotta, proseguendo con cautela nel percorso di allentamento monetario, mentre monitora con attenzione i rischi all’orizzonte. L’inflazione sembra finalmente sotto controllo, ma la crescita resta fragile e dipendente da variabili geopolitiche e commerciali.

venerdì 30 maggio 2025

Panetta (Bankitalia): “Corsa ai dazi mette a rischio il Pil mondiale”


ROMA
– L’allarme arriva direttamente da Fabio Panetta, governatore della Banca d’Italia, che avverte: la crescente incertezza sui dazi rischia di compromettere seriamente la crescita economica globale.

“La corsa ai dazi potrebbe sottrarre quasi un punto percentuale alla crescita mondiale nell’arco di un biennio”, ha dichiarato Panetta, sottolineando come le tensioni commerciali in corso stiano già minacciando il 5% del commercio globale. “L’economia globale – ha spiegato – è su una traiettoria pericolosa, e il clima generale è segnato da un diffuso senso di incertezza”.

Il governatore ha criticato la scelta di concentrare lo scontro economico soprattutto sullo scambio di beni, nonostante l’ampio surplus statunitense nei servizi, in particolare quelli digitali, anche nei confronti dell’Unione Europea.

Panetta ha poi messo in guardia da un altro rischio strutturale:

“Rischi insidiosi derivano dalla concentrazione di potere in poche grandi imprese globali, che guidano l’innovazione tecnologica, controllano enormi volumi di dati e minacciano la concorrenza”.

Secondo il governatore, la politica commerciale globale dovrebbe riorientarsi verso forme di cooperazione e regole condivise, capaci di garantire stabilità, equità e un contesto favorevole allo sviluppo sostenibile, evitando escalation protezionistiche che danneggiano l’intero sistema economico.

Le parole di Panetta arrivano in un momento in cui le principali economie mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina, passando per l’Europa, stanno rivedendo le proprie strategie commerciali, in alcuni casi facendo ricorso a misure protezionistiche che rischiano di innescare una nuova stagione di frizioni economiche.

giovedì 17 aprile 2025

La BCE taglia i tassi: settima riduzione consecutiva, crescono i timori per l’economia dell’Eurozona


FRANCOFORTE - 
La Banca Centrale Europea ha deciso di tagliare nuovamente i tassi d’interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi – il principale riferimento per i mercati – dal 2,50% al 2,25%. Si tratta del settimo intervento al ribasso dalla scorsa estate. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali scende al 2,40% (dal 2,65%) e quello sui prestiti marginali al 2,65% (dal 2,90%).

Una mossa ampiamente prevista dagli analisti, che arriva in un momento di crescenti tensioni sul commercio globale e di rafforzamento dell’euro sui mercati valutari. Durante il consiglio direttivo, secondo quanto riferito dalla presidente Christine Lagarde, qualcuno ha anche proposto un taglio più deciso, da 50 punti base, ma "nessuno ha portato argomenti in favore" e la proposta è stata subito accantonata.

Lagarde: "Prospettive offuscate da incertezze eccezionali"

A preoccupare la BCE è lo scenario economico globale, sempre più instabile. "Le prospettive economiche sono offuscate da incertezze eccezionali", ha spiegato Lagarde, indicando nello "sconvolgimento del commercio internazionale", nelle tensioni geopolitiche e nella volatilità dei mercati i principali fattori di rischio. Questi elementi stanno già influenzando negativamente consumi e investimenti, rallentando la crescita dell’Eurozona.

BCE: "I dazi colpiscono l’Eurozona"

Nel comunicato finale del consiglio direttivo, la Banca centrale sottolinea come le guerre commerciali stiano deteriorando le prospettive economiche. “L’economia dell’area euro ha mostrato una certa resilienza, ma l’incertezza crescente può ridurre la fiducia di famiglie e imprese. La risposta volatile dei mercati alle tensioni commerciali può tradursi in un inasprimento delle condizioni di finanziamento”, avverte la BCE.

I rischi restano al ribasso

Lagarde ha ribadito che i rischi per l’area euro sono “orientati al ribasso”. L’export debole, gli investimenti frenati e la minore fiducia rischiano di trascinare l’economia verso una fase di stagnazione. Tuttavia, secondo la presidente della BCE, esistono anche leve per sostenere la crescita: “Un aumento della spesa per la difesa – ha dichiarato – rafforzerebbe l’economia”.

In un contesto così fragile, la politica monetaria della BCE si conferma ancora una volta espansiva, con l’obiettivo di sostenere la domanda interna e mitigare gli effetti negativi delle tensioni esterne. Resta però alta l’attenzione sui prossimi sviluppi: ogni ulteriore peggioramento dello scenario globale potrebbe richiedere nuove misure. 

Borsa di Milano fiacca in attesa della BCE: lusso sotto pressione, Amplifon in rialzo


MILANO - La Borsa di Milano chiude in lieve calo (-0,3%), proseguendo una seduta debole in linea con gli altri principali listini europei, tutti in attesa della riunione della Banca Centrale Europea. Gli investitori rimangono cauti, in un contesto ancora incerto tra inflazione e prospettive di politica monetaria.

A pesare su Piazza Affari è il comparto del lusso, con Moncler che lascia sul terreno il 2,9% dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre, e Brunello Cucinelli in flessione dell’1,2%.

Lo spread Btp-Bund resta stabile a 118 punti base, mentre il rendimento del decennale italiano si attesta al 3,7%, in leggero aumento.

Tra le altre blue chip in rosso anche Campari (-1,1%), mentre il comparto bancario si muove in ordine sparso. Riflettori puntati sull’assemblea di Mps (-0,4%) per l’aumento di capitale funzionale all’offerta su Mediobanca, che invece segna un rialzo dello 0,8%. In progresso anche Unicredit (+0,4%) e Banco Bpm (+0,1%).

Seduta positiva per Amplifon, che svetta con un guadagno del 2,2%, seguita da Poste Italiane (+0,9%) e Enel (+0,6%), tra i titoli più solidi della giornata.

Tra le mid e small cap, riflettori ancora accesi su Bialetti (+0,2%), che rallenta dopo il forte rialzo della vigilia legato all’annuncio della cessione della maggioranza a Nuo Capital, holding del magnate cinese Stephen Cheng, e in attesa dell’OPA per il delisting.

giovedì 20 marzo 2025

Lagarde: "Dazi Usa ridurrebbero la crescita dell'Eurozona di 0,3 punti nel primo anno"


L’imposizione di una tariffa statunitense del 25% sulle importazioni dall’Europa potrebbe avere un impatto significativo sull’economia dell’Eurozona. A sottolinearlo è la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, intervenuta oggi in audizione presso la Commissione Econ del Parlamento europeo.

"L'analisi della BCE suggerisce che una tariffa statunitense del 25% sulle importazioni dall'Europa ridurrebbe la crescita dell'area dell'euro di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno”, ha dichiarato Lagarde, riferendosi in particolare ai dazi su acciaio e alluminio imposti dagli Stati Uniti nei confronti dell'Unione Europea.

La presidente della BCE ha inoltre messo in guardia dagli effetti di un'eventuale risposta europea: “Una contro-misura sotto forma di aumento delle tariffe sulle importazioni statunitensi aumenterebbe ulteriormente questa percentuale a circa mezzo punto percentuale”, ha aggiunto.

Incertezza e inflazione: nessun impegno su percorso di tassi

Nel suo intervento, Lagarde ha affrontato anche il tema dell'inflazione e delle politiche monetarie dell’Eurotower. "Siamo determinati a garantire che l'inflazione si stabilizzi in modo sostenibile al nostro obiettivo di medio termine del 2%", ha ribadito.

Tuttavia, alla luce delle attuali condizioni di crescente incertezza economica e geopolitica, la presidente della BCE ha sottolineato la necessità di mantenere un approccio prudente: “Seguiremo un approccio dipendente dai dati e valuteremo riunione per riunione l’appropriata posizione di politica monetaria. Non ci stiamo impegnando in anticipo su un particolare percorso di tassi”.

L’intervento arriva in un momento cruciale per l’economia europea, alle prese con le tensioni commerciali internazionali e il rallentamento della crescita. Le parole di Lagarde evidenziano la cautela della BCE nel voler garantire stabilità senza compromettere la ripresa.

giovedì 6 marzo 2025

Bce: sesto taglio dei tassi, Lagarde avverte sull'incertezza economica


BRUXELLES - La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di tagliare i tassi di interesse di 25 punti base per la sesta volta consecutiva da giugno scorso, portando il tasso sui depositi – il principale tasso di riferimento – dal 2,75% al 2,50%. Contestualmente, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali è stato ridotto dal 2,90% al 2,65%, mentre quello sui prestiti marginali è sceso dal 3,15% al 2,90%.

Lagarde: "Elevata incertezza, decisioni dipenderanno dai dati"

La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha spiegato che l'economia dell'Eurozona ha registrato una "crescita modesta" nell'ultimo trimestre del 2024 e che i primi mesi del 2025 hanno confermato la tendenza dello scorso anno. Tuttavia, permangono fattori di rischio: "Un clima di elevata incertezza trattiene gli investimenti e la ripresa dipenderà dalla domanda, purché non vi siano ulteriori escalation nelle tensioni commerciali", ha dichiarato Lagarde.

Inoltre, ha sottolineato che "un aumento della spesa per la difesa e per le infrastrutture potrebbe sostenere la crescita", ma ha ribadito che la BCE "non si impegna su alcun percorso prestabilito" per i tassi di interesse: "Se i dati ci diranno che non è il momento di tagliare, faremo una pausa", ha precisato la presidente dell’Eurotower.

La BCE e il finanziamento della spesa militare europea

Rispondendo a una domanda sul possibile coinvolgimento della BCE nel finanziamento dello sforzo militare annunciato dall’UE, Lagarde ha chiarito che "non spetta alla BCE" occuparsi di tale questione e che esistono altre istituzioni, come la Banca Europea degli Investimenti (BEI), preposte a questo tipo di operazioni. "Il nostro mandato è la stabilità dei prezzi", ha ribadito, evitando di commentare se la situazione attuale rappresenti per la Germania un nuovo "whatever it takes".

Previsioni al ribasso per la crescita economica

La BCE ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per l'Eurozona nei prossimi anni:

  • 2025: 0,9% (contro l’1,1% previsto a dicembre)
  • 2026: 1,2% (rispetto al precedente 1,4%)
  • 2027: 1,3%

Questa correzione riflette la debolezza degli investimenti e il calo delle esportazioni, influenzati dall’incertezza sulle politiche commerciali ed economiche globali.

Inflazione sotto controllo, ma con pressioni sui prezzi dell'energia

Secondo la BCE, il processo disinflazionistico è in corso, con previsioni aggiornate sull’inflazione:

  • 2025: 2,3% (rivisto al rialzo a causa dell’aumento dei prezzi dell'energia)
  • 2026: 1,9%
  • 2027: 2%

L’inflazione al netto di energia e alimentari si attesterebbe invece al 2,2% nel 2025, al 2% nel 2026 e all'1,9% nel 2027.

La politica monetaria si allenta, ma il credito resta debole

Nel comunicato finale, la BCE evidenzia che la politica monetaria sta diventando meno restrittiva, grazie ai tagli dei tassi che rendono i prestiti più accessibili a famiglie e imprese. Tuttavia, gli effetti dei precedenti rialzi continuano a pesare sui crediti in essere, mantenendo il volume complessivo dei prestiti contenuto.

L'Eurotower resta quindi in una posizione di prudenza, monitorando attentamente i dati economici prima di decidere eventuali ulteriori riduzioni dei tassi nei prossimi mesi.

giovedì 30 gennaio 2025

BCE: nuovo taglio dei tassi, ma l'inflazione resta sotto osservazione

FRANCOFORTE - Come previsto dai mercati, la Banca Centrale Europea ha deciso un ulteriore taglio dei tassi di interesse, il quinto dall’inizio della fase di allentamento monetario. Il tasso sui depositi scende così dal 3% al 2,75%, il tasso di rifinanziamento dal 3,15% al 2,90%, mentre il tasso sui prestiti marginali passa dal 3,40% al 3,15%. Complessivamente, la politica di riduzione dei tassi ha portato a una diminuzione di 125 punti base per il tasso sui depositi.

Inflazione in calo, ma ancora elevata

Secondo la BCE, il processo di disinflazione è in corso e procede in linea con le previsioni di dicembre, con l’obiettivo di riportare l’inflazione al 2% entro l’anno. Tuttavia, i prezzi continuano a crescere a un ritmo sostenuto, soprattutto a causa del ritardato adeguamento di salari e prezzi in alcuni settori rispetto agli aumenti del passato. La crescita delle retribuzioni sta comunque rallentando, attenuando l'impatto sull'inflazione.

La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha segnalato un ulteriore elemento di rischio: le tensioni nel commercio internazionale, che potrebbero rendere più incerta l’evoluzione dei prezzi nell’area euro.

Finanziamenti ancora rigidi, incertezza sulle prossime mosse

Nonostante il taglio dei tassi, le condizioni di finanziamento restano rigide. La BCE ha evidenziato che gli effetti dei precedenti rialzi dei tassi si stanno ancora trasmettendo ai prestiti in essere, con le banche che rinnovano i finanziamenti a condizioni più restrittive e con maggiore attenzione ai rischi della clientela.

Quanto ai futuri interventi, Lagarde ha ribadito che la BCE continuerà a prendere decisioni riunione dopo riunione, senza fornire indicazioni precise sul momento in cui la fase di tagli potrebbe interrompersi. Secondo la numero uno dell’Eurotower, un’anticipazione sulle prossime mosse sarebbe “irrealistica” date le attuali incertezze economiche, che potrebbero addirittura aumentare nei prossimi mesi.

giovedì 12 dicembre 2024

La BCE taglia i tassi di interesse: nuova riduzione di 25 punti base

FRANCOFORTE - La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato oggi un nuovo taglio dei tassi di interesse, il quarto consecutivo dall'inizio del ciclo di allentamento monetario avviato a giugno. La riduzione, pari a 25 punti base, conferma l'impegno dell'istituto guidato da Christine Lagarde nel sostenere l'economia dell'Eurozona in un contesto di inflazione in rallentamento e crescita moderata.

Con questa decisione, i tassi di riferimento scendono ulteriormente:

  • Tasso sui depositi: Ridotto al 3%.
  • Tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali: Portato al 3,15%.
  • Tasso sui prestiti marginali: Ridotto al 3,40%.

Obiettivi della politica monetaria

La mossa della BCE riflette l’intento di stimolare la domanda interna e favorire condizioni di credito più favorevoli per imprese e famiglie. Il taglio arriva in un momento in cui l’inflazione, pur essendo ancora sopra il target del 2%, sta mostrando segni di rallentamento rispetto ai picchi raggiunti nei mesi scorsi.

In una nota ufficiale, la BCE ha ribadito la necessità di mantenere un approccio flessibile e attento ai dati economici futuri. “La politica monetaria continuerà ad essere calibrata per assicurare la stabilità dei prezzi nel medio termine, sostenendo al contempo la crescita economica”.

Implicazioni per l'Eurozona

La riduzione dei tassi avrà un impatto diretto sul costo del credito:

  • Mutui e prestiti: I consumatori potrebbero beneficiare di tassi più bassi sui finanziamenti, favorendo l’acquisto di case e beni durevoli.
  • Imprese: Le condizioni di finanziamento più favorevoli potrebbero incentivare nuovi investimenti e aumentare la competitività delle aziende.

Tuttavia, gli analisti restano divisi sull'efficacia di ulteriori tagli in un contesto di politiche monetarie già espansive. Alcuni temono che il margine di manovra della BCE stia diventando sempre più ristretto, mentre altri sottolineano l'importanza di accompagnare queste misure con politiche fiscali più incisive da parte dei governi nazionali.

venerdì 22 novembre 2024

Freno sulle Borse europee: pmi deludenti frenano l'entusiasmo, Milano in calo


MILANO – Dopo una serie di indici PMI deludenti nell’eurozona, le Borse europee hanno subito una frenata. I principali listini hanno invertito la rotta, con Milano (-0,9%), Parigi (-0,7%) e Francoforte (-0,1%) che hanno registrato pesanti cali, mentre Londra ha ridotto i rialzi (+0,4%) dopo una partenza positiva.

PMI DELUDENTI SOTTOLINEANO LA DEBOLEZZA ECONOMICA

I dati sui Purchasing Managers' Index (PMI), che misurano la salute del settore privato, hanno deluso le aspettative, alimentando preoccupazioni per un rallentamento dell’economia nell'Eurozona. L'indice PMI composito, che misura l'attività economica, ha registrato una contrazione in molti Paesi, tra cui la Germania e la Francia, indicando una fase di rallentamento in corso.

LE ASPETTATIVE DI UNA MANOVRA DELLA BCE

In risposta a questi dati economici negativi, il mercato ha aumentato al 50% le probabilità di un massiccio taglio dei tassi da parte della BCE a dicembre, ipotizzando una riduzione di 50 punti base. Questa aspettativa ha avuto effetti sui mercati finanziari: i titoli di Stato sono saliti, con il BTP italiano che ha recuperato 6 punti base, portandosi al 3,5%.

L'EURO CROLLA SUL DOLLARO

In un contesto di maggiore incertezza economica, anche la valuta europea ha sofferto. L'euro è scivolato ai minimi dal 2022 contro il dollaro, scambiando a 1,041 (-0,6%), confermando le difficoltà legate alla debolezza economica dell'Eurozona e alle aspettative di politiche monetarie accomodanti.

PESA IL SETTORE BANCARIO A PIAZZA AFFARI

A Piazza Affari, il settore bancario ha subito vendite massicce, con titoli come Mps (-3%), Unicredit (-2,5%), Sondrio (-2,3%), Intesa (-2%) e Bper (-2%) che hanno chiuso in forte calo, influenzati dalla debolezza dei dati economici e dalle previsioni di un possibile intervento della BCE.

giovedì 17 ottobre 2024

Banca Centrale Europea: terzo taglio dei tassi di interesse del 2024

LUBIANA - La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un nuovo taglio dei tassi di interesse, il terzo dall'inizio dell'anno, con una diminuzione di 25 punti base. Dopo la riunione tenutasi nei pressi di Lubiana, in Slovenia, il tasso sui depositi scende al 3,25%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali è fissato al 3,40% e quello sui prestiti marginali al 3,65%.

In un comunicato, la BCE ha affermato che "le ultime informazioni sull'inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato" e che le prospettive inflazionistiche sono state influenzate da "recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell'attività economica". Secondo le analisi, l'attività economica nell'area euro risulta essere "in qualche modo più debole del previsto", evidenziando "rischi orientati al ribasso". Tuttavia, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha espresso fiducia nel fatto che l'economia si rafforzerà nel tempo, grazie a una ripresa dei redditi che potrebbe incentivare un aumento dei consumi delle famiglie, nonostante la disoccupazione si mantenga ai minimi storici.

Lagarde ha sottolineato l'approccio "guidato dai dati" della BCE, specificando che le decisioni vengono prese di volta in volta durante ogni riunione. Questo implica che non è stata introdotta una 'forward guidance', una previsione orientativa sulle decisioni future, come alcuni analisti si aspettavano. La presidente ha chiarito: "Oggi abbiamo preso una decisione basata sulle attuali informazioni disponibili".

Riguardo le prospettive economiche, Lagarde ha escluso l'ipotesi di una recessione per l'area euro, affermando che ci si dirige verso un "atterraggio morbido". Tuttavia, ha messo in guardia sui rischi legati alla crescita economica, evidenziando che un ulteriore inasprimento delle barriere commerciali rappresenterebbe un "rischio al ribasso". La BCE, inoltre, sta monitorando attentamente gli sviluppi in Medio Oriente e in Ucraina, i prezzi del petrolio e le misure di stimolo economico in fase di studio per la Cina.

Questa decisione della BCE potrebbe avere un impatto significativo sulle politiche economiche dei paesi membri dell'Eurozona, contribuendo a creare un contesto di maggiore stabilità per famiglie e imprese. La speranza è che i tagli ai tassi favoriscano una ripresa sostenuta e aiutino a contrastare eventuali difficoltà economiche future.

mercoledì 16 ottobre 2024

Piazza Affari chiude in leggero rialzo, attesa per la BCE sui tassi


MILANO - Piazza Affari ha concluso la giornata in positivo, con l'indice Ftse Mib in aumento dello 0,24% a 34.660 punti, mentre l'Ftse All Share è cresciuto dello 0,20% a 36.810 punti. Gli investitori attendono con attenzione le decisioni della Banca Centrale Europea sui tassi di interesse, mentre i mercati azionari europei si sono mossi in modo eterogeneo.

Mercati europei contrastati 

A livello europeo, la Borsa di Londra è stata la migliore, chiudendo con un rialzo dello 0,9%, sostenuta dai dati confortanti sull'inflazione nel Regno Unito. Positiva anche Madrid (+0,6%), mentre le altre piazze hanno registrato ribassi: Amsterdam ha perso lo 0,7%, Parigi lo 0,4%, e Francoforte lo 0,3%.

Spread in calo 

In Italia, lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi a 10 anni è sceso a 122,5 punti base, vicino ai minimi da marzo, con il rendimento del Btp al 3,407%. Questo calo riflette una giornata di riduzione dei tassi sui titoli di Stato in tutta Europa.

Energia e titoli principali 

Nel settore energetico, il gas naturale ha registrato un calo dell'1,8%, chiudendo a 39,2 euro per Megawattora, mentre il petrolio è rimasto stabile a 70,5 euro al barile.

Tra i titoli più significativi a Piazza Affari, spiccano i rialzi di Leonardo (+2,7%) e Tim (+2,5%). Bene anche Saipem (+1,9%). Montepaschi ha chiuso stabile, mentre Italgas ha ceduto l'1,4%. Tra i titoli più deboli, Interpump ha chiuso in calo dell'1,6% a 40,7 euro.

giovedì 12 settembre 2024

Bce: nuovo taglio dei tassi di 25 punti base, impatto sui mutui e prospettive future

BRUXELLES - Come previsto, la Banca Centrale Europea (Bce) ha annunciato un ulteriore taglio dei tassi d'interesse di 25 punti base, una mossa che conferma il trend discendente dei tassi già in atto. Questo intervento avrà effetti diretti sulle rate dei mutui, in particolare quelli a tasso variabile, che secondo il Codacons hanno già registrato una diminuzione complessiva dello 0,98%. I tassi variabili, che a novembre 2023 avevano raggiunto un picco del 4,92%, sono scesi al 3,94% a luglio, e si prevede un ulteriore alleggerimento per i mutuatari.

Lagarde: "Tassi ancora restrittivi finché serve"

La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha sottolineato che, nonostante il taglio, i tassi resteranno restrittivi per il tempo necessario a garantire la stabilità economica. Il nuovo taglio rappresenta un passo significativo verso la normalizzazione della politica monetaria, dopo un periodo di rialzi che aveva reso il credito più oneroso per famiglie e imprese.

Prospettive a medio-lungo termine

Nicoletta Papucci, portavoce di MutuiOnline.it, ha spiegato che, nonostante il taglio, le prospettive a medio-lungo termine per il mercato dei mutui rimangono caute. L'Euribor a 1 mese è sceso al 3,54%, rispetto al 3,90% di inizio anno, ma resta oltre 100 punti base più alto rispetto all'Eurirs, che ha raggiunto i minimi degli ultimi 20 mesi. Questo significa che i mutui a tasso fisso continuano a rappresentare una scelta conveniente per chi cerca stabilità finanziaria.

Mutui a tasso fisso: la scelta più sicura

Secondo Papucci, i mutui a tasso fisso offrono maggior sicurezza e sono ancora la scelta migliore per i consumatori, soprattutto in un contesto di incertezza economica. L'opzione di mutui green, legati a progetti di efficientamento energetico, è particolarmente vantaggiosa, con condizioni agevolate che promuovono una transizione verso un'economia più sostenibile.

Riduzione dei tassi variabili

Il gruppo MutuiOnline.it ha osservato una significativa riduzione dei tassi variabili negli ultimi mesi. A maggio 2024, il Tan medio per i mutui variabili era del 5,08%, mentre ad agosto è sceso al 4,64%. Al contrario, i mutui a tasso fisso hanno mantenuto una certa stabilità, con un Tan medio intorno al 3,20%.

Questa dinamica incoraggia un rinnovato ottimismo verso una graduale ripresa del settore dei mutui, sostenuto da politiche monetarie più favorevoli e una maggiore stabilità economica.

lunedì 9 settembre 2024

Mario Draghi presenta a Bruxelles il report sulla competitività dell'UE: 'Serve un cambiamento radicale'


BRUXELLES - L'ex presidente del Consiglio e della BCE, Mario Draghi, ha presentato a Bruxelles un report di 400 pagine con circa 170 proposte mirate a rilanciare la competitività dell'Unione Europea. L'obiettivo è quello di superare i freni strutturali che hanno portato l'UE a perdere terreno rispetto a Stati Uniti e Cina. "L'unico modo per diventare più produttivi è che l'Europa cambi radicalmente", si legge nel documento, che Draghi ha illustrato in conferenza stampa accanto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

"La crescita rallenta, non possiamo più ignorarlo"

Durante la presentazione, Draghi ha sottolineato come il rallentamento della crescita economica sia stato a lungo ignorato: "Fino a due anni fa non avremmo mai avuto una conversazione del genere, ma ora le condizioni sono cambiate". Ha poi rimarcato l'importanza di un intervento urgente e concreto per rilanciare la competitività dell'UE.

I pilastri del report

Il report si fonda su tre pilastri principali:

  1. Innovazione: Draghi evidenzia l'importanza cruciale dell'innovazione, che attualmente è frenata da "troppe barriere" in Europa. È necessario creare condizioni favorevoli per un progresso tecnologico.

  2. Decarbonizzazione: Viene vista come una grande opportunità per la crescita economica. Tuttavia, Draghi ha sottolineato la necessità di un miglior approvvigionamento di energia pulita e di un piano europeo congiunto, poiché la concorrenza cinese minaccia l'industria green europea.

  3. Sicurezza e riduzione delle dipendenze: Questo pilastro si concentra sul rafforzamento della sicurezza energetica e industriale, riducendo le dipendenze critiche dell'UE.

Una "sfida esistenziale" per l'Europa

Nel report si avverte che l'UE rischia un'erosione della propria posizione globale: il divario di PIL con gli Stati Uniti è in crescita, così come le difficoltà causate dalla mancanza di accesso a risorse energetiche e mercati esteri. Se l'Europa non aumenterà la propria produttività, sarà costretta a rivedere le proprie ambizioni, che comprendono il ruolo di leader tecnologico e di modello per la sostenibilità climatica.

Von der Leyen: "Definire priorità comuni, poi i fondi"

Ursula von der Leyen ha sottolineato l'importanza di identificare priorità e progetti comuni prima di decidere le risorse. "La volontà dei Paesi membri sarà cruciale nel determinare il percorso da seguire", ha dichiarato, lasciando aperta la questione dei finanziamenti, che potrebbero essere nazionali o basati su nuove risorse europee.

venerdì 19 luglio 2024

Calano le borse europee all'indomani della BCE: Milano in ribasso del 0,75%

MILANO - Le borse europee sono in calo all'indomani della decisione della Banca Centrale Europea (BCE) di mantenere i tassi d'interesse invariati, come ampiamente previsto. Gli investitori ora scommettono su un possibile taglio dei tassi a partire da settembre, contribuendo alla volatilità dei mercati.

A Milano, l'indice Ftse Mib registra una flessione del 0,75%, con il calcolo dell'indice ritardato che ha ulteriormente influenzato il mercato. Tra i titoli più colpiti c'è Nexi, che ha subito una perdita del 1,87%, scendendo a 5,77 euro. Questo calo è attribuito alla vendita di una quota da parte di Unicredit, che ha portato Nexi vicino al prezzo di collocamento.

La performance peggiore è stata quella di Interpump, che ha registrato una flessione del 1,46%. Anche Hera e Stellantis hanno chiuso in ribasso, con perdite rispettivamente del 1,65% e del 1,56%.

Tra i pochi titoli in positivo, Leonardo si distingue con un guadagno del 0,97%, dimostrando una relativa resistenza in un contesto di mercato generalmente negativo.

Un caso particolare riguarda Piovan, il cui titolo non ha fatto prezzo in seguito all'annuncio dell'offerta pubblica di acquisto (OPA) da parte di Investindustrial a 14 euro per azione, creando attesa e incertezza tra gli investitori.

mercoledì 17 luglio 2024

Borsa di Milano chiude piatta alla vigilia della riunione della BCE

MILANO - La Borsa di Milano ha chiuso la giornata in lieve rialzo, con l'indice Ftse Mib che ha segnato un +0,03% alla vigilia della riunione della Banca Centrale Europea (BCE), dalla quale non sono attese sorprese significative.

I titoli in evidenza

Tra i titoli che hanno brillato spicca A2a, che ha registrato un incremento del 3,2%, distanziando nettamente Recordati (+1,27%) e Stellantis (+0,90%).

In fondo al listino principale, invece, troviamo Leonardo (-2,31%), Iveco (-1,96%) e Brunello Cucinelli (-1,74%).

Settore dei semiconduttori sotto pressione

Il settore dei semiconduttori ha vissuto una giornata difficile, influenzato dalle dichiarazioni dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump su Taiwan e dalle ipotesi di una stretta dell'amministrazione Biden sui chip in Cina. Nonostante queste pressioni, Stm è riuscita a contenere le perdite, chiudendo a -0,56%.

Rally di Unieuro

Fuori dal gruppo dei 40 big di Piazza Affari, Unieuro ha fatto segnare un impressionante balzo del 40,78%, raggiungendo quota 11,34 euro, avvicinandosi al valore di 12 euro fissato dall'opa di Fnac-Darty.

Fnac-Darty e il mercato francese

Intanto, la società francese Fnac-Darty, che ha come maggior azionista il miliardario ceco Daniel Kretinsky, ha perso l'1,5% a 30,2 euro alla Borsa di Parigi.

giovedì 6 giugno 2024

La BCE taglia i tassi d'interesse di 25 punti base

Francoforte, 6 Giugno 2024 - La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un taglio dei tassi d'interesse di 25 punti base, segnando il primo intervento di questo tipo dopo una serie di rialzi iniziata nel luglio 2022. La decisione è stata comunicata al termine della riunione del Consiglio Direttivo.

Con questa mossa, il tasso sui rifinanziamenti principali scende dal 4,50% al 4,25%, quello sui depositi dal 4% al 3,75%, e quello sui prestiti marginali dal 4,75% al 4,

Inflazione e Prospettive Economiche

La BCE ha anche rivisto al rialzo le sue previsioni sull'inflazione nell'area euro per il 2024, portandola al 2,5% rispetto al 2,3% stimato a marzo. Per il 2025, la previsione è stata aumentata dal 2% al 2,2%, mentre per il 2026 rimane stabile all'1,9%.

Le stime di crescita economica per l'Eurozona sono migliorate per il 2024, con una previsione di crescita dello 0,9% rispetto al +0,6% indicato nelle proiezioni di marzo. Per il 2025, la crescita stimata è ora dell'1,4% (dal 1,5% precedente), e per il 2026 è confermata all'1,6%.

Dichiarazioni della Presidente Christine Lagarde

La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha spiegato che la decisione di tagliare i tassi è stata presa sulla base di una crescente fiducia nel percorso dell'inflazione. Tuttavia, Lagarde ha sottolineato che la BCE continuerà a valutare le prospettive di inflazione in base ai nuovi dati economici e finanziari, senza vincolarsi a un percorso prestabilito dei tassi.

"Non posso confermare che siamo in un processo di rientro dei tassi rispetto alla stretta iniziata nel 2022", ha dichiarato Lagarde. Ha inoltre avvertito che il percorso di allentamento della stretta monetaria sarà irto di ostacoli e che potrebbero verificarsi scossoni imprevisti.

Lagarde ha riconosciuto che, nonostante i progressi degli ultimi trimestri, persistono forti pressioni interne sui prezzi a causa dell'elevata crescita delle retribuzioni. Di conseguenza, "l'inflazione resterà probabilmente al di sopra dell'obiettivo fino a gran parte del prossimo anno".

Prospettive Future

Christine Lagarde ha delineato due fasi nelle recenti decisioni monetarie della BCE: una prima fase di stretta rapida e robusta, con un aumento dei tassi di 450 punti base tra luglio 2022 e settembre 2023, seguita da una fase di pausa fino a oggi. L'inflazione è passata dal picco del 10,6% di ottobre 2022 al 5,2% di settembre 2023, e al 2,6% attuale. La BCE ha quindi deciso di agire ad ogni significativo calo dell'inflazione.

La decisione di oggi segna un'importante tappa nella politica monetaria della BCE, riflettendo una strategia adattiva volta a sostenere la stabilità economica nell'Eurozona.

martedì 28 maggio 2024

Piazza Affari chiude in calo: Ftse Mib -0,29%, Ftse All Share -0,29%


MILANO - Giornata debole per Piazza Affari e le principali Borse europee, tutte in attesa di segnali più chiari da parte della Federal Reserve (Fed) e soprattutto della Banca Centrale Europea (Bce) riguardo al programma di taglio dei tassi. L'indice Ftse Mib ha concluso in calo dello 0,29% a 34.659 punti, mentre l'Ftse All Share ha registrato una flessione identica dello 0,29% a quota 36.888.

Andamento delle Borse Europee

Tutti i mercati azionari del Vecchio Continente hanno chiuso in lieve ribasso. La peggiore performance è stata quella della Borsa di Parigi, che ha chiuso negativa dello 0,9%. Londra ha registrato un ribasso dello 0,7%, mentre Francoforte, Amsterdam e Madrid hanno chiuso in calo dello 0,4%.

Titoli di Stato e Spread

Durante una seduta caratterizzata da tensioni sui titoli di Stato europei, il rendimento del BTP italiano è salito al 3,89%. Lo spread tra BTP e Bund tedeschi a 10 anni ha registrato un lieve aumento, chiudendo a 130 punti base rispetto ai 128 dell'apertura.

Mercato delle Materie Prime

Il prezzo del gas naturale sul mercato di Amsterdam è calato significativamente. Il future sul metano con consegna a giugno ha chiuso in discesa del 4,8%, attestandosi a 33,5 euro per Megawattora. Questo calo ha limato i massimi raggiunti dalla fine dello scorso anno. Nonostante ciò, altre materie prime hanno registrato un evidente rialzo, con il platino in aumento del 3% e il rame del 2%. Nel settore energetico, il prezzo del petrolio è salito di oltre il 2%, avvicinandosi alla quota di 80 dollari al barile.

Performance dei Titoli a Milano

A Milano, tra i titoli a elevata capitalizzazione, il peggiore è stato Brunello Cucinelli, in calo del 2,3%. Prysmian e Ferrari hanno registrato una flessione del 2%. Tim ha chiuso in calo dello 0,5%, attestandosi a 0,25 euro per azione. Le banche hanno generalmente tenuto, con Intesa Sanpaolo in rialzo dell'1,1% e Bper Banca in aumento dell'1,8%, chiudendo a quota 4,9 euro.

Debutto di Mare Engineering Group

Nel paniere minore, ottimo debutto per Mare Engineering Group sull'Euronext Growth Milan. Il titolo ha chiuso la sua prima seduta in aumento del 43%, raggiungendo cinque euro per azione.

martedì 16 aprile 2024

La presidente della Bce Lagarde: "Osserviamo un processo disinflazionistico"

Durante un'intervista a Cnbc ai margini dei lavori del Fondo Monetario Internazionale, la presidente della Banca Centrale Europea (Bce) Christine Lagarde ha evidenziato un processo disinflazionistico in atto, sottolineando che il percorso verso un'inflazione al target del 2% è "accidentato".

Lagarde ha dichiarato che se il processo si muove in linea con le attese, si avvierà un momento in cui la politica monetaria potrà essere moderata, a condizione che non si verifichino altri shock. Tuttavia, non ha commentato direttamente sulla possibilità di tre tagli dei tassi nel corso del 2024, limitandosi a sottolineare che la Bce non dipende dalle azioni della Federal Reserve, ma piuttosto dai dati economici, sui quali "dobbiamo decidere".

La dichiarazione della presidente della Bce arriva in un momento di attenta valutazione delle dinamiche inflazionistiche, con una crescente attenzione verso la necessità di mantenere stabili i livelli di prezzo e di garantire una ripresa economica sostenibile.

Resta da vedere come si evolveranno i dati economici nei prossimi mesi e quale sarà la risposta della Bce di fronte a eventuali cambiamenti nelle condizioni economiche globali.

giovedì 11 aprile 2024

Piazza Affari chiude negativa (-0,96%) nel giorno della Bce: pesa il settore bancario


MILANO - Nel contesto di una giornata segnata dall'attesa per le decisioni della Banca Centrale Europea (BCE), Piazza Affari ha chiuso in territorio negativo, subendo una flessione dell'0,96%, risultando tra le peggiori performance rispetto alle altre borse europee.

La BCE ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati, ma ha lasciato intravedere la possibilità di un taglio a giugno, segnalando così una politica monetaria accomodante per far fronte alla situazione economica attuale.

Tra le azioni che hanno trascinato al ribasso il listino, si evidenziano soprattutto le banche. Reduci da sedute positive, gli istituti finanziari hanno subito una correzione, anche in risposta alle trimestrali imminenti delle banche americane, con la prospettiva di minori utili a causa dei possibili futuri tagli dei tassi da parte delle banche centrali.

In particolare, Bper ha registrato una perdita del 3,89%, Banco Bpm del 3,54%, Mps del 3,48% nel giorno dell'assemblea sul bilancio e il dividendo, mentre Popolare Sondrio ha segnato un calo del 3,54%. A fare ancora peggio è stata solo Iveco, che ha perso il 4,06%.

Tuttavia, non tutte le azioni hanno subito una performance negativa. Alcuni titoli hanno brillato in questa giornata di negatività, tra cui Erg (+2,06%), A2a (+1,04%) e Diasorin (+0,81%), che hanno chiuso in territorio positivo, contrastando così la tendenza generale del mercato.