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mercoledì 3 luglio 2019

L'Italia evita la procedura d'infrazione


ROMA - La Commissione Ue accoglie le indicazioni degli sherpa e ha deciso di non raccomandare l'apertura della procedura contro l'Italia. Lo si apprende da fonti Ue. "Avevamo posto tre condizioni: dovevamo compensare lo scarto per il 2018, quello del 2019 da 0,3 e ottenere garanzie sul bilancio 2020. Il Governo ha approvato un pacchetto che risponde alle nostre tre condizioni" e quindi "la procedura per debito non è più giustificata": lo ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici.

La correzione approvata dal governo italiano, con il decreto 'salva-conti' già firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accorcia quindi visibilmente la distanza tra Roma e Bruxelles. Almeno quella sul 2019. Già i messaggi arrivati ieri a margine della maratona del vertice europeo sulle nomine erano rassicuranti, e puntavano tutti verso una chiusura positiva del dossier durante il Collegio dei commissari previsto per oggi.

mercoledì 26 giugno 2019

Istat: pressione fiscale sale al 38%, deficit-Pil al 4,1%

(Pixabay)
ROMA - E' in aumento del 38% la pressione fiscale, in crescita di 0,3 punti percentuali nel primo trimestre rispetto al primo trimestre 2018. A rilevarlo l'Istat che fissa anche l'incidenza del deficit sul Pil in discesa al 4,1% (contro il 4,2% dello stesso trimestre del 2018), in corrispondenza di una dinamica delle uscite di poco inferiore a quella delle entrate (con incrementi rispettivamente dell’1,4 e dell’1,6%).

mercoledì 12 dicembre 2018

Spread in forte calo su voci di deficit al 2%

ROMA - Chiude in forte calo lo spread tra il Btp e il Bund dopo le voci di mercato che indicano come l'ipotesi più probabile quella che l'Italia proponga a Bruxelles un obiettivo di deficit al 2% nel 2019. Voci che non vengono smentite in ambienti governativi. Il differenziale cala a 272 punti base dai 283 dell'apertura mentre il tasso scende per la prima volta da settembre sotto il 3% al 2,96%.

lunedì 3 dicembre 2018

Manovra, Moscovici: "Progressi con l'Italia ma restano distanze​"

(Afp)
ROMA - Sulla manovra "facciamo progressi nelle discussioni con le autorità italiane", ma "rimane un gap significativo tra le proposte del governo italiano e le richieste del Patto di Stabilità". A dichiararlo il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, al suo arrivo all'Eurogruppo.

“C'è stato un cambiamento di metodo e di tono, c'è un approccio differente da parte dell'Italia. La Commissione ha sempre chiesto dialogo e il dialogo ha avuto luogo a Buenos Aires", nei diversi incontri tra i vertici della Commissione, il presidente del Consiglio giuseppe Conte e il ministro Tria, ha continuato Moscovici: "vedo nuova disponibilità per discutere e dibattere. Penso che sia così che bisogna procedere per ridurre le divergenze”.

Il commissario agli Affari economici ha quindi sottolineato che "sono state messe sul tavolo idee e proposte nuove, che segnano dei progressi. Questo va nelle buona direzione”. Tuttavia – ha aggiunto – “resta ancora uno scarto significativo tra la valutazione dell'Italia e le richieste del Patto di Stabilità e crescita".

mercoledì 28 novembre 2018

Manovra, Dombrovskis: "Correzione 0,2% deficit/Pil non sufficiente"

BRUXELLES - All'Italia "serve una correzione sostanziosa" e una riduzione del target del deficit/Pil 2019 di 0,2 punti percentuali al 2,2% non è sufficiente. A dichiararlo in un'intervista a La Stampa il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis.

"Siamo notevolmente fuori (...). Serve una correzione consistente", ha aggiunto Dombrovskis.

Il numero due della Commissione ha sottolineato che la situazione del sistema bancario italiano è legata alla situazione economica generale del Paese e che su questa "abbiamo alcune preoccupazioni".

mercoledì 21 novembre 2018

Manovra, Dombrovskis: "Procedura su deficit giustificata"

(Agf)
ROMA - La Commissione Ue è arrivata alla conclusione che "l'apertura di una procedura per deficit eccessivo basata sul deficit è giustificata". A confermarlo il vicepresidente responsabile per l'Euro, Valdis Dombrovskis, nel corso di una conferenza stampa. "Abbiamo riesaminato il rispetto dell'Italia degli obblighi sulla riduzione del debito e l'analisi di oggi, il nostro rapporto articolo 126.3, suggerisce che il criterio del debito dovrebbe essere considerato come non rispettato", ha spiegato Dombrovskis.

"Oggi confermiamo la nostra valutazione che il documento programmatico di bilancio è in violazione particolarmente grave rispetto alle raccomandazioni" indirizzate all'Italia", ha aggiunto. 

martedì 13 novembre 2018

Tria: "Lo spread non può dipendere dal deficit"

ROMA - "E' chiaro che è un livello di spread che preoccupa se viene mantenuto a lungo, è chiaro che l'osservazione è costante. Riaffermo che lo spread non può dipendere dal disavanzo al 2,4%, qualunque economista può dire che non è questo livello di deficit che mette in discussione il mantenimento di sostenibilità del nostro debito pubblico" ha dichiarato il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in audizione presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato.

"Il governo è stato autorizzato dal Parlamento a realizzare un deficit massimo del 2,4%, il governo si è impegnato a rispettare questo limite. Il governo si trova ad operare in una situazione economica caratterizzata da un rallentamento che interessa l'intera area europea. La Nadef ha preso atto di questa situazione rivedendo al ribasso la previsione ufficiale di crescita del Pil per l'anno in corso. Tuttavia le prime evidenze mostrano un ulteriore peggioramento delle condizioni dell'economia, questo rispetto alle stime effettuate alla fine di settembre. Questo contesto aggiornato rafforza ulteriormente la ragione degli obiettivi che si pone la manovra". 

giovedì 8 novembre 2018

Ue, Tria: "Analisi della Commissione non attenta su Italia"

(Afp)
ROMA - Arriva la presa di posizione ufficiale del ministro dell'Economia Giovanni Tria che ha contestato le previsioni della Commissione Ue in merito al deficit: "Sono in netto contrasto con quelle del governo italiano e derivano da un’analisi non attenta e parziale del Documento programmatico di bilancio (Dpb), della legge di bilancio e dell’andamento dei conti pubblici italiani, nonostante le informazioni e i chiarimenti forniti dall’Italia", dichiara Tria in una nota.

"Ci dispiace constatare - sottolinea il ministro - questa défaillance tecnica della Commissione, che non influenzerà la continuazione del dialogo costruttivo con la Commissione stessa in cui è impegnato il Governo italiano. Rimane il fatto - conclude Tria - che il Parlamento italiano ha autorizzato un deficit massimo del 2,4% per il 2019 che il Governo, quindi, è impegnato a rispettare”.

Secondo il premier Conte le previsioni di crescita della Commissione Ue per il prossimo anno "sottovalutano l'impatto positivo della nostra manovra economica e delle nostre riforme strutturali". Per questo, ha ribadito il premier, "andiamo avanti con le nostre stime sui conti pubblici" e "non ci sono i presupposti per mettere in discussione la fondatezza e la sostenibilita' delle nostre previsioni". Conte ha assicurato che "l'Italia non e' affatto un problema per i Paesi dell'Eurozona e dell'Unione europea, ma anzi contribuirà alla crescita di tutto il continente".

"Le riforme strutturali che mettiamo in campo, dalla riforma dei centri per l'impiego alla semplificazione del codice degli appalti, alla riforma del codice e del processo civile insieme al piano investimenti, daranno maggiore impulso alla crescita rispetto a quanto previsto dalla Commissione Ue", ha insistito Conte. la sua previsione è che "il deficit diminuirà con la crescita e questo ci permetterà di far diminuire il rapporto debito/PIL al 130% nel prossimo anno e fino al 126,7% nel 2021". "Sulla base di queste valutazioni", ha concluso il premier, "guardiamo positivamente agli sviluppi del dialogo intrapreso con le Istituzioni europee".

giovedì 25 ottobre 2018

Di Maio: "Mercati preoccupati da storytelling uscita euro"

ROMA - Il governo M5S-Lega monitorerà lo spread, ma il vicepremier Luigi Di Maio è "fiducioso" che "nelle prossime settimane inizierà a scendere". A parlare è lo stesso Di Maio che in un'intervista a Radio24 ha spiegato che intervenire sullo spread significa "monitorare lo stato della situazione, ascoltare gli istituti di credito, vedere le criticità".

"Sono fiducioso che lo spread nelle prossime settimane inizierà a scendere perché sono le settimane di dialogo con l'Unione europa e saranno definiti i dettagli della legge bilancio e ci sarà quindi consapevolezza sulla manovra", ha aggiunto il vicepremier.

"Non credo che bisogna cambiare la manovra sul 2,4 di deficit", ha aggiunto, "siamo uno Stato sovrano, il Parlamento decide cosa portare avanti".

Secondo il ministro, "i mercati non sono preoccupati per le regole europee ma per uno storytelling falso sul fatto che l'Italia voglia uscire dall'euro". "Finché ci siano noi in Parlamento", ha assicurato, "non usciamo dall'euro e dall'Europa".

martedì 23 ottobre 2018

Conte: "Il 2,4% del rapporto deficit/pil è il tetto massimo"

ROMA - "Quando abbiamo lavorato alla manovra non siamo una banda di scalmanati andati al governo, abbiamo studiato e rivisti i fondamentali dell'economia Italiana e siamo arrivati alla conclusione che se avessimo continuato sulla stesa strada, l'Italia sarebbe andata in recessione. Abbiamo quindi detto che dobbiamo puntare sulla crescita; sembra una manovra azzardata, ma in realtà noi dobbiamo confrontarci con la realtà con il deficit di partenza che non era più quello iniziale, ma cresciuto all'1,2%. Poi c'era l'Iva e quindi alla fine il 2,4%, che è il tetto massimo che sicuramente non supereremo, vede uno 0,4 aggiuntivo dedicato agli investimenti. Tutte le promesse elettorali ci costano 17 miliardi in parte finanziati con la crescita" ha dichiarato il premier Giuseppe Conte, parlando alla stampa estera.

"Abbiamo tante riforme strutturali da fare, se arriverà una bocciatura ci siederemo a un tavolo e valuteremo insieme. Non c'è alcuna possibilità di Italexit, di uscire dall'Euro e dall'Eurozona".

L'Ue boccia la manovra italiana. Salvini: "Non cambia nulla"

ROMA - La Commissione Ue ha respinto il Documento programmatico di bilancio italiano e di chiederne uno nuovo. Il nuovo documento dovrà essere inviato entro tre settimane a Bruxelles.

"E' con molto dispiacere che sono qui oggi, per la prima volta la Commissione è costretta a richiedere ad uno Stato di rivedere il suo Documento programmatico di bilancio. Ma non vediamo alternative. Sfortunatamente i chiarimenti ricevuti ieri non erano convincenti": lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis nella conferenza stampa al termine della riunione dei commissari.

Il governo intende ascoltare le osservazioni dell'Europa sulla legge di Bilancio, ma non saranno apportati cambiamenti se non per decisione del Parlamento italiano. Lo ha detto il vice premier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, parlando in conferenza stampa a Bucarest.

"L'unico organismo che potrà migliorarla è il Parlamento", ha detto il leader della Lega a proposito della manovra.

Pronta la reazione dei mercati finanziari dopo la bocciatura. Piazza Affari incrementa le perdite. L'indice Ftse Mib scivola a -1,14%. Male le banche: Bper Banca (-3,79%), Banca Generali (-3,35%), Unicredit (-0,88%) e Intesa Sanpaolo (-0,34%). Maglia nera del paniere è Stm (-5,25%), in profondo rosso anche Saipem (3,99%), Moncler (-3,64%), CNH Industrial (-3,50%). In positivo Luxottica (+2,66%) e Mediaset (2,10%). Lo spread tra Btp e Bund è risalito a 310 punti. Il rendimento del Btp a 10 anni è in rialzo al 3,54%.

lunedì 22 ottobre 2018

Piazza Affari chiude in rosso

MILANO - Chiude in rosso la Borsa di Milano. Il Ftse Mib chiude le contrattazioni in ribasso dello 0,6% a 18.966 punti, dopo il declassamento dell'Italia da parte di Moody's e nel giorno in cui il governo ha risposto ai rilievi dell'Unione europea sulla manovra, confermando il rapporto deficit/pil al 2,4%.

sabato 20 ottobre 2018

Moody's ha tagliato il rating dell'Italia

MILANO - L'agenzia Moody's taglia il rating dell'Italia a Baa3 da Baa2 con outlook stabile. A renderlo noto Moody's in una nota. E' scongiurato così lo scenario peggiore di un outlook negativo, foriero di ulteriori declassamenti fino a finire fuori dalla categoria dei titoli ritenuti più affidabili. La decisione è legata a un ''cambio concreto della strategia di bilancio, con un deficit significativamente più elevato'' rispetto alle attese.

L'agenzia sottolinea la ''mancanza di una coerente agenda di riforme per la crescita'', e questo 'implica'' il prosieguo di una ''crescita debole nel medio termine''. I piani del governo non rappresentano un ''coerente programma diriforme'' che può spingere ''la mediocre performance della crescita su base sostenuta''. L'agenzia di rating ha quindi spiegato di avere declassato l'Italia, preoccupandosi per il fatto che ci sarà una stabilizzazione, non una riduzione del debito.

venerdì 12 ottobre 2018

Deficit 2019 Italia potrebbe superare quanto programmato, dicono funzionari Ue

NUSA DUA (Reuters) - I funzionari dell'Unione europea temono che il disavanzo di bilancio del 2,4% del Pil in Italia per il 2019, già considerato troppo alto, possa risultare anche superiore, poiché le misure che pesano sul deficit non sono state ben dettagliate nella Nota di aggiornamento al Def e la crescita potrebbe essere inferiore.

Il governo italiano sottoporrà il Documento programmatico di bilancio del 2019 a Bruxelles lunedì per verificare se è in linea con le regole Ue, il Patto di Stabilità e Crescita. La Commissione europea ha anticipato che è probabile le infrangerà.

"Non sappiamo se il deficit risulterà al 2,4% l'anno prossimo, o forse di più. Le misure non sono state specificate con dettagli sufficienti a stabilire che il disavanzo possa alla fine risultare più ampio anche per il fatto che la crescita può essere più lenta" ha detto un funzionario Ue.

Un altro alto funzionario Ue, presente anche in questo caso al meeting annuale del Fmi e della Banca mondiale a Bali, ha dato la stessa valutazione sulle prospettive del deficit italiano.

L'esame Ue giunge tra le preoccupazioni del mercato sui programmi di finanziamento dell'Italia, che triplicano il disavanzo programmato dalla precedente amministrazione, mettendo ulteriormente a dura prova le finanze pubbliche già sotto pressione del paese dove il rapporto debito/Pil è il secondo in Europa, al 133%.

Gli investitori stanno vendendo carta italiana da quando sono stati annunciati a fine settembre i piani di deficit.

giovedì 11 ottobre 2018

Fitch, rischi su obiettivi manovra

(ANSA) - ROMA, 10 OTT - "Vediamo rischi considerevoli per i target (della manovra, ndr), specie dopo il 2019". Lo afferma in una nota l'agenzia di rating Fitch, che stima il rapporto deficit/Pil per il 2020 "più vicino al 2,6%" che al 2,1% previsto dal governo, con debito più alto negli anni successivi.

"I dettagli della politica di bilancio e la messa in pratica rimangono un elemento chiave della nostra valutazione sul rating sovrano" dell'Italia, spiega l'agenzia che assegna all'Italia un rating BBB, due gradini sopra il livello speculativo, con prospettive negative. "La nostra prossima revisione messa in programma è nel primo trimestre 2019", fa sapere Fitch.

giovedì 4 ottobre 2018

Manovra, Salvini: "8 mld per reddito di cittadinanza"

ROMA - "Nella manovra ci saranno 16 miliardi per i due interventi principali, reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero. Ma in questa cifra ci saranno anche l'aumento delle pensioni di invalidità, il quoziente familiari, un premio alle famiglie numerose con contributo alla natalità". Così il vicepremier Matteo Salvini.

Quindi non ci sono 10 miliardi per il reddito?, viene chiesto al ministro. "Se la matematica non è un'opinione, se ce ne sono 7-8 per la Fornero, ce ne sono 8 per il reddito", ha detto.

"Sull'abolizione della Fornero - ha spiegato - l'investimento varia tra i 7 e gli 8 miliardi a seconda di quanti sceglieranno di andare in pensione nel 2019. Abbiamo scelto di non fare penalizzazioni e di non mettere paletti, come limiti di reddito. La Fornero è stata una legge ingiusta - ha ribadito - e va abolita".

Spread sotto i 280 punti nei primi scambi

ROMA - Nelle prime contrattazioni lo spread Btp-Bund si attesta a 278 punti, contro i 284 punti della chiusura di ieri. I mercati guardano sempre con preoccupazione all'alta tensione tra Bruxelles e Roma, ma apprezzano la decisione del governo italiano di un'accelerazione della discesa del debito pubblico". Il deficit/Pil sarà del 2,4% nel 2019 ma poi è destinato a scendere al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021. Il rendimento del decennale si attesta al 3,32%.

lunedì 1 ottobre 2018

Tria a Eurogruppo: "Vi spiego la manovra". Dombrovskis lo gela: "Sembra fuori dalle regole"

La manovra italiana cerca sponde europee dopo la pubblicazione della nota di aggiornamento del Def. "Adesso cercherò di spiegare quello che sta accadendo e come è formulata la manovra", ha sostenuto il ministro entrando all'Eurogruppo e rispondendo alle domande dei giornalisti. Il ministro ha invitato i partner europei a stare "tranquilli", e ha anche rassicurato sul fatto che "il debito/pil scenderà" nel 2019.

Ma arrivano già le prime bocciature al testo. La Commissione europea aspetta che il governo italiano invii il testo della manovra prima di esprimere un giudizio, ma al momento "il piano di bilancio italiano non sembra rispettare le regole". Lo dice il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis arrivando all'Eurogruppo. Di analogo tenere le dichiarazioni del commissario europeo all'Economia, Pierre Moscovici: "A prima vista c'è una deviazione significativa". Cauto il presidente dell'Eurogruppo, Mario Centeno: "Aspettiamo risposte ma la bozza di bilancio non è ancora stata presentata e la procedura è lunga. I negoziati a Roma sono in corso, aspettiamo".

"Ci sono regole e sono uguali per tutti perché i nostri futuri" di Paesi dell'Eurozona "sono legati" - avverte il ministro dell'economia Bruno Le Maire rispondendo a una domanda sull'Italia. "Noi riduciamo il debito, rispettiamo le regole e stiamo sotto il 3% non per soddisfare la Commissione Ue ma perché crediamo che ridurre la spesa pubblica, introdurre riforme sia buono per i francesi", ha aggiunto.

Ad esprimere perplessità anche anche il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici: "Per il momento quello che so è che il deficit del 2,4%, non solo per l'anno prossimo ma per tre anni, rappresenta una deviazione molto, molto significativa rispetto agli impegni presi" dall'Italia. 

martedì 25 settembre 2018

Manovra, prevale orientamento a mantenere deficit/Pil sotto 2%


ROMA (Reuters) - Nel governo e nella maggioranza, in vista del varo della legge di bilancio, sta prevalendo l'orientamento a mantenere il rapporto deficit/Pil sotto il 2%.

Lo ha riferito una fonte governativa dopo il vertice di ieri sera a Palazzo Chigi, anche se una seconda fonte ha spiegato che il ministro dell'Economia Giovanni Tria continua a insistere sull’1,6%.

Per il momento non sono previsti nuovi vertici sulla manovra. Oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte volerà a New York per l'Assemblea Generale dell'Onu.

giovedì 6 settembre 2018

Italia, Moscovici a El Pais: aumento deficit sarebbe grosso passo indietro

MADRID (Reuters) - L'Italia farebbe un passo indietro se tornasse a un rapporto deficit/Pil del 3%, secondo il commissario europeo agli Affari economici e monetari Pierre Moscovici.

In un'intervista al quotidiano spagnolo El Pais, Moscovici afferma che "ovviamente, ritornare al 3% sarebbe un grosso passo indietro".

"È nell'interesse (dell'Italia) ridurre il proprio debito pubblico" aggiunge l'eurocommissario.

In vista della preparazione della manovra 2019, diversi esponenti del governo e della maggioranza M5s-Lega hanno segnalato la volontà di incrementare la spesa in deficit, entrando potenzialmente in collisione con la Commissione Ue; ma negli ultimi giorni si è registrato un cambiamento dei toni, con dichiarazioni più rassicuranti sul rispetto dei vincoli di bilancio sia da parte del premier Conte sia del vice premier Salvini.