Visualizzazione post con etichetta Facebook. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Facebook. Mostra tutti i post

venerdì 29 ottobre 2021

L'annuncio di Mark Zuckerberg: Facebook si chiamerà Meta


MENLO PARK - Mark Zuckerberg ha ufficializzato giovedì la nuova identità dell'azienda durante l'atteso Connect: Facebook cambia il nome e si chiamerà Meta, in omaggio a una nuova visione di realtà virtuale per il futuro, che il social network ha battezzato "metaverso". 

La decisione di adottare una nuova identità aziendale da parte del colosso, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stata letta anche come la volontà di allontanarsi dalle polemiche che lo hanno investito, soprattutto di recente. E, in un certo senso, le parole pronunciate da Zuckerberg ne danno indirettamente una conferma.

martedì 16 giugno 2020

Pagamenti: arriva WhatsApp Pay


L’avventura di WhatsApp Pay parte dal Brasile: l'annuncio arriva dallo stesso Mark Zuckerberg, secondo cui la funzione di pagamento, utilizzabile anche per scambiare soldi tra utenti, arriverà presto anche in altri Paesi.

I pagamenti tramite WhatsApp avvengono infatti tramite la piattaforma Facebook Pay, già presente in Usa e Uk, e che in futuro sarà disponibile su tutto l’ecosistema Facebook, incluso Instagram.

martedì 24 settembre 2019

Facebook acquista Ctrl-Labs


Facebook fa 'shopping' e acquista Ctrl-Labs, una startup che sta studiando il modo di consentire alle persone di comunicare con i computer tramite segnali cerebrali. Secondo la Cnbc l'operazione vale circa un miliardo di dollari. Ctr-Labs si unirà al team di Facebook Reality Labs team, ha spiegato Bosworth. Facebook intende utilizzare la tecnologia a interfaccia neurale di Ctrl-Labs per sviluppare un braccialetto "che dia alle persone il controllo dei loro dispositivi come una naturale estensione del movimento", ha aggiunto Bosworth.

venerdì 25 gennaio 2019

Facebook, NYT: Zuckerberg studia integrazione WhatsApp, Instagram, Messenger

(Reuters) - Il Ceo di Facebook Mark Zuckerberg intende mettere insieme le infrastrutture di messaggistica di WhatsApp, Instagram e Messenger e incorporare l'algoritmo di crittografia nelle tre app, secondo quanto riportato dal New York Times.

I tre servizi continueranno a essere indipendenti, secondo il quotidiano che cita come fonti quattro persone coinvolte nell'iniziativa.

Con questo cambiamento un utente Facebook potrà, ad esempio, inviare un messaggio criptato a qualcuno che ha soltanto un account WhatsApp, spiega il NYT.

La società è ancora nelle fasi iniziali del lavoro e intende completare il progetto entro la fine dell'anno o a inizio 2020.

Facebook non ha risposto nell'immediato a una richiesta di commento.

venerdì 27 luglio 2018

Facebook crolla a Wall Street

Facebook ha vissuto ieri la sua giornata nera a Wall Street, con un tonfo che ha portato il titolo a perdere il 18,9% del suo valore dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali che hanno deluso gli investitori. In termini di capitalizzazione, la società di Zuckerberg ha bruciato circa 130 miliardi di dollari.

Secondo il Guardian, il suo fondatore avrebbe perso così 16 miliardi di dollari del suo patrimonio personale, passando così dal terzo al sesto posto nella classifica degli uomini più ricchi del mondo.

martedì 24 aprile 2018

Facebook fornirà chiarimenti a Garante privacy su accesso dati utenti

ROMA (Reuters) - Facebook si è impegnata con il Garante per la privacy a fornire chiarimenti sull'accesso di società di marketing ai dati degli utenti. Ne dà notizia il Garante in una nota cui si riassume l'esito dell'incontro con una delegazione della società fondata da Mark Zuckerberg.

Facebook è sotto accusa da quando è emerso che la società di consulenza politica Cambridge Analytica, che ha lavorato per la campagna presidenziale di Donald Trump, si è impossessata di dati personali di 50 milioni di utenti.

Facebook, spiega l'Autorità italiana, ha offerto "piena collaborazione" e provvederà a fornire tutti i chiarimenti in merito alle numerose questioni sottoposte dall’Autorità italiana.

Più in particolare, la società fornirà informazioni su "quali e quante società che effettuano marketing politico hanno avuto accesso ai dati degli utenti", su policy e tecnologie utilizzate relative al riconoscimento facciale, modalità per l'adeguamento del trattamento di dati personali e sistemi di profilazione di utenti, oltre che indicazioni sul tipo di controlli effettuati sugli sviluppatori di app.

All'incontro odierno con il Garante Antonello Soro ha partecipato la responsabile europea per la privacy Yvonne Cunnane, spiega la nota.

sabato 7 aprile 2018

Authority: avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Facebook

"L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Facebook per presunte pratiche commerciali scorrette" si legge in una nota dell'Authority.

"Il procedimento riguarda l’informativa fornita dal professionista in fase di registrazione alla piattaforma Facebook, con riferimento alle modalità di raccolta e utilizzo dei dati dei propri utenti a fini commerciali, incluse le informazioni generate dall’uso da parte dell’utente Facebook di app di società appartenenti al gruppo e dall’accesso a siti web/app di terzi; l’automatica attivazione della piattaforma di scambio dei propri dati da/a terzi operatori per tutte le volte che l’utente accederà o utilizzerà siti web e app di terzi, con validità autorizzativa generale senza alcun consenso da parte dell’utente, con sola facoltà di opt-out. In particolare, l’opzione a disposizione dell’utente di rinunciare o meno a tale modalità risulterebbe preimpostata, tramite spunta nell’apposita casella, sul consenso al trasferimento dei dati. Tali comportamenti potrebbero integrare due distinte pratiche commerciali scorrette in violazione degli articoli 20, 21, 22, 24 e 25, del Codice del Consumo, in quanto, da un lato, Facebook non informerebbe adeguatamente e immediatamente, in fase di attivazione dell’account, l’utente dell’attività di raccolta e utilizzo, a fini commerciali, dei dati che egli cede. Dall’altro, Facebook avrebbe esercitato un indebito condizionamento nei confronti dei consumatori registrati, i quali, in cambio dell’utilizzo di Facebook, presterebbero il consenso alla raccolta e all’utilizzo di tutte le informazioni che li riguardano (informazioni del proprio profilo Facebook, quelle derivanti dall’uso di Facebook e dalle proprie esperienze su siti e app di terzi), in modo inconsapevole e automatico, tramite un sistema di preselezione del consenso e a mantenere lo status quo per evitare di subire limitazioni nell’utilizzo del servizio in caso di deselezione".

lunedì 19 marzo 2018

Bufera su Fb, titolo crolla in borsa del 7,5%

ROMA - Bufera su Facebook dopo il caso 'Cambridge Analytica'. Il titolo del colosso Usa crolla in apertura a Wall Street dopo lo scandalo Cambridge Analytica. Il prezzo delle azioni del 're' dei social network è precipitato in apertura a Wall Street, influenzato dalle rivelazioni sulla violazione di milioni di profili di elettori americani da parte della società Cambridge Analytica.

Pochi minuti dopo l'avvio delle contrattazioni alla Borsa di New York, il titolo ha iniziato a scendere in picchiata e, dopo poco più di un'ora, perde il 5,60% a 174,72 dollari, trascinando giù il Nasdaq, l'indice dei principali titoli tecnologici.

venerdì 26 gennaio 2018

Soros, "Facebook e Google più preoccupanti di Trump"

NEW YORK - L'amministrazione del presidente Donald Trump e' "ovviamente un pericolo per il mondo", ma "un fenomeno assolutamente transitorio che sparirà nel 2020 o anche prima". Piu' grave e' il pericolo rappresentato da Facebook e Google: parola di George Soros, che ha lanciato una durissima, allarmata invettiva contro "l'ascesa e il monopolio" di Google e Facebook, che hanno svolto "un ruolo innovativo e liberatorio", ma ora stanno causando "una serie di problemi di cui solo ora iniziamo a prendere coscienza".

Devono essere dunque "regolamentati", ha detto Soros parlando a Davos, perchè altrimenti "difficilmente cambieranno: non hanno né la volontà né l'inclinazione a proteggere la società dalle conseguenze delle loro azioni. Sono dunque una minaccia e spetta alle autorità di regolamentazione proteggere la società contro di loro

mercoledì 13 dicembre 2017

Facebook pagherà le tasse nei singoli paesi

ROMA - Il più noto social del mondo, Facebook, è pronto a passare ad una "struttura di vendita locale" nei Paesi in cui è presente un ufficio che fornisce supporto alle vendite nei confronti degli inserzionisti locali. I ricavi pubblicitari realizzati col supporto dei team locali non saranno più contabilizzati dalla sede internazionale a Dublino, ma dalla società presente in quel paese. E' quanto si apprende in un post pubblicato nella sua newsroom.

Il cambio di struttura comporterà quindi che i ricavi contabilizzati in Italia saranno soggetti alla fiscalità italiana.

"Riteniamo che il passaggio a una struttura di vendita locale fornirà maggiore trasparenza ai Governi e ai policy maker di tutto il mondo che hanno chiesto una maggiore visibilità sui ricavi associati alle vendite che vengono supportate localmente nei rispettivi paesi", scrive Dave Wehner, Chief financial officer di Facebook, in merito alla decisione del gruppo di Menlo Park.

venerdì 12 maggio 2017

Antitrust multa per 3 milioni WhatsApp per switch dati con Facebook

ROMA (Reuters) - L’Antitrust ha chiuso le due istruttorie, avviate nel mese di ottobre 2016, nei confronti di WhatsApp con una multa da 3 milioni. Lo si legge in una nota dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. La società fornisce una applicazione di messaggistica gratuita ed è stata acquistata da Facebook nel 2014. Proprio gli effetti sul servizio dell'acquisizione sono stati presi di mira dall'Antitrust.

Nel primo procedimento, scrivono gli uomini del presidente Giovanni Pitruzzella è stato "accertato che la società ha indotto gli utenti di WhatsApp Messenger ad accettare la condivisione dei propri dati con Facebook, facendo loro credere che sarebbe stato, altrimenti, impossibile proseguire nell’uso dell’applicazione".

Bollino nero anche per la contrattualistica proposta dal gruppo americano agli utilizzatori del servizio. Sottoposta anch'essa ad una istruttoria che si è conclusa "con l’accertamento della vessatorietà di [sette] disposizioni".