martedì 2 aprile 2024

La Borsa di Milano chiude in ribasso: preoccupazioni per la Fed e flessione dell'inflazione in Germania


MILANO - La Borsa di Milano ha seguito il trend negativo delle altre piazze europee e di Wall Street, chiudendo la seduta in territorio negativo. I timori principali che hanno influenzato il sentiment degli investitori riguardano la possibilità che la Federal Reserve ritardi un taglio dei tassi a giugno, in contrasto con le aspettative del mercato.

In particolare, si è temuto che la Fed possa seguire un calendario temporale diverso rispetto alla Banca Centrale Europea (BCE), che ha indicato un'imminente riduzione dei tassi. Nel contesto europeo, la Germania ha registrato un calo dell'inflazione al 2,2% a marzo, evidenziando ulteriori preoccupazioni per la stabilità economica della regione.

Sul Ftse Mib, l'indice principale della Borsa di Milano, si è registrata una flessione del 1,22%, con il mercato sotto pressione in particolare su alcune azioni chiave. Azimut è scesa del 4,7%, principalmente a causa delle incertezze legate allo scorporo di una parte della rete per creare una nuova banca digitale. Vendite significative sono state osservate anche su Cucinelli (-3,9%), Diasorin (-3,7%) e Stellantis (-3,3%), che ha riportato vendite in calo a marzo in Italia.

Tra le poche eccezioni positive, Eni ha registrato un aumento del 2,61%, supportata dall'andamento positivo dei prezzi del petrolio, che hanno raggiunto i massimi da fine ottobre. Anche Saipem ha beneficiato di questa tendenza, guadagnando il 1,86%.

Altri titoli che hanno registrato acquisti includono Iveco (+1,92%), Unipol (+1,21%), Banco BPM (+1,07%) e Popolare di Sondrio (+0,94%).

Il clima di incertezza e volatilità dei mercati finanziari potrebbe persistere nei prossimi giorni, con gli investitori che osservano da vicino gli sviluppi economici e le decisioni delle principali banche centrali.