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venerdì 22 dicembre 2023

Turismo in Italia: giro d'affari da record durante le festività natalizie

ROMA - Durante le festività di Natale e Capodanno, il turismo in Italia ha generato un eccezionale giro d'affari di 18 miliardi di euro, come rivelato da un'indagine condotta da Cna Turismo e Commercio e pubblicata in anteprima dall'ANSA. Questo movimento economico è stato sostenuto da un afflusso di 7 milioni di turisti, di cui 4,5 milioni provenienti dall'Italia e 2,5 milioni dall'estero.

La chiave del successo di questa stagione festiva risiede nella combinazione di turisti che hanno scelto l'Italia come destinazione per le vacanze invernali. A questi si sono aggiunti gli escursionisti, che pur non pernottando, hanno contribuito significativamente all'energia economica generale.

In totale, si prevede che ci saranno 15 milioni di pernottamenti, di cui nove milioni attribuiti ai turisti italiani e sei milioni ai turisti stranieri. Questi numeri testimoniano non solo l'attrattiva dell'Italia come destinazione turistica durante il periodo natalizio ma anche la sua capacità di ospitare e soddisfare una vasta gamma di visitatori.

Il settore turistico, pertanto, ha dimostrato di essere una componente fondamentale dell'economia italiana, contribuendo in modo significativo alla vitalità economica del Paese e offrendo opportunità di crescita sia per il turismo interno che per quello internazionale.

lunedì 4 dicembre 2023

Natale 2023: oltre il 50% degli italiani a caccia di affari per non rinunciare ai regali

MILANO - Secondo “Shopping natalizio 2023: comportamento d'acquisto a confronto in Europa", lo studio condotto da ShopFully e Offerista in diversi paesi[1], per i consumatori europei l’aumento dell’inflazione è la preoccupazione più grande in vista dello shopping natalizio. Ma gli italiani non intendono astenersi dal tradizionale shopping natalizio: solo il 18% degli intervistati in Italia rinuncerà ai regali di Natale a causa del ridotto potere di acquisto, un dato in linea con la media europea (20,06%).

Moda e cibo, le categorie preferite dai consumatori italiani

Tra le categorie di acquisto preferite dagli italiani primeggia la moda: abbigliamento, scarpe, accessori e articoli sportivi sono i regali che il 51% dei consumatori italiani acquisterà per questo Natale, mentre il 44% dichiara di preferire la categoria gastronomica, spaziando dal cibo alle bevande. Non mancheranno sotto l’albero i giocattoli, scelti da quasi il 34% degli intervistati in Italia.

La caccia all’affare: gli italiani sono i più prudenti d’Europa

Inoltre, le famiglie italiane, in questo momento dell’anno, sono anche le più prudenti: a guidare lo shopping natalizio per circa un italiano su due, l’attenta valutazione del rapporto qualità/prezzo e la ricerca delle migliori promozioni, in linea con la Francia (49,37%) e seguito dalla Spagna (39,58%) e la Romania (38,87%). Quasi il 21% degli intervistati in Italia, infatti, afferma di dare inizio allo shopping natalizio in concomitanza con l’arrivo delle offerte natalizie - un dato che supera la media degli altri paesi europei (15%) - e il 20% ha già approfittato dell’appena trascorso Black Friday.

Online o in negozio?

Il 41% degli italiani intervistati dichiara di preferire fare acquisti solo nei negozi fisici: un trend che osserviamo in altri paesi europei come la Spagna (54,17%), la Francia (48,10%) e la Germania (64,37%). Per questa ragione resta fondamentale per brand e retailer continuare a presidiare i negozi fisici attraverso tecnologie che permettono di incentivare le visite in negozio anche in questo periodo; soltanto il 10%, invece, afferma di avvalersi esclusivamente dei canali online.

lunedì 2 ottobre 2023

Patto anti inflazione: rilanciare i consumi in calo del 5%

Pixabay

ROMA - È importante rilanciare i consumi alimentari in una situazione in cui a causa dell’aumento dei prezzi le famiglie hanno tagliato di quasi il 5% le quantità di cibo e bevande acquistate nel 2023. È quanto afferma la Coldiretti in occasione dell’entrata in vigore del patto sul trimestre anti-inflazione. La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che in controtendenza – sottolinea la Coldiretti – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo di quasi il 10% nei primi sette mesi nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio.

Un risultato che – precisa la Coldiretti – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità. Le famiglie – sottolinea la Coldiretti – tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Ma con la diminuzione delle quantità acquistate a causa del caro prezzi si cerca anche di fare più attenzione agli sprechi, razionalizzando i consumi a partire dalla gestione degli avanzi.

Il paniere anti-inflazione – sottolinea Coldiretti – deve garantire il rispetto della normativa vigente in materia di contrasto alle pratiche commerciali sleali di cui al D.Lgs 198/2021 ed in particolare quella relativa al divieto di vendita sottocosto ed assicurare che non si producano distorsioni nella ripartizione del valore e di una equa remunerazione, a pregiudizio soprattutto delle fasi contrattualmente più deboli, posizionate a monte della filiera agroalimentare.

Occorre infatti evitare – conclude la Coldiretti – che il peso dell’iniziativa si scarichi sugli anelli più deboli della catena salvaguardando i bilanci dei produttori agricoli e degli operatori della trasformazione, industrie e cooperative, che sono stati i più colpiti dall’incremento dei costi di produzione, tutelando il tessuto produttivo e l’occupazione.

giovedì 24 novembre 2022

Black Friday: Adiconsum, non c’è obbligo di acquisto. Fallo solo se serve e se è sostenibile

Victoria_watercolor/Pixabay

BARI - Da alcuni anni i consumatori di tutto il mondo compresi quelli italiani attendono tutto l’anno la settimana del Black Friday. Ma è davvero ancora così conveniente?

Come Adiconsum Puglia attraverso le segnalazioni pervenuteci stiamo notando che come al solito quella che doveva rivelarsi come la possibilità di acquistare a prezzi scontati quel prodotto di cui si aveva bisogno e che era inaccessibile per il tuo budget, in realtà non è sempre così.

Ormai il Black Friday è diventato un evento super programmato sia dai commercianti dei negozi fisici che da quelli online, tant’è che ormai il Black Friday non è più solo riservato alla giornata del venerdì, ma può riguardare tutto il mese di novembre o tutta la settimana che comprende la giornata del Black Friday vero e proprio.

E che dire poi dei prezzi? In moltissimi casi i prezzi sono stati aumentati in precedenza per far vedere che lo sconto applicato sia effettivamente vantaggioso.

Adiconsum, in quanto associazione a difesa dei consumatori e promotrice di un consumo responsabile e sostenibile, ritiene che gli acquisti debbano essere fatti in base ad una serie di criteri che rispondano criteri di sostenibilità e cioè che siano acquisti che non impattano in maniera negativa sull’ambiente, che abbiano un giusto rapporto qualità-prezzo, che siano prodotti, distribuiti, commercializzati nel rispetto dei lavoratori.

Acquista solo se ti serve e se è sostenibile

Fatte le dovute considerazioni, se sei proprio sicuro di aver bisogno di quel prodotto e che, in occasione del Black Friday il prezzo offerto online è buono, ricordati di seguire il Vademecum di Adiconsum e Centro Europeo Consumatori Italia:

1) Verifica l’identità del venditore
2) Leggi le recensioni di altri acquirenti
3) Controlla se il sito gode di un marchio di fiducia (ad es. sigillo Netcomm)
4) Valuta la presentazione generale del sito
5) Prendi visione dei tuoi diritti sul sito del venditore
6) Osserva bene le foto del prodotto
7) Occhio al prezzo!
8) Controlla sul sito ufficiale del brand la lista dei venditori autorizzati
9) Scegli un mezzo di pagamento sicuro
10) Presta attenzione ai prodotti ricondizionati.

Per informazioni telefonare allo 0805968295 o scrivere a puglia@adiconsum.it

martedì 6 settembre 2022

Gas, il Mite pubblica il piano per risparmiare: -1 grado per il riscaldamento

ROMA - Il Mite ha diffuso il Regolamento per "realizzare da subito risparmi utili a livello europeo a prepararsi a eventuali interruzioni delle forniture di gas dalla Russia".

Previste tra le misure una riduzione di 1 grado per il riscaldamento degli edifici, da 17 con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, da 19 con più o meno 2 gradi di tolleranza per tutti gli altri edifici.

"I limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 4 del DPR n.74/2013, sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione". E' quanto si legge nel Regolamento del Mite per il contenimento dei consumi di gas in cui si precisa tuttavia che sono fatte salve le utenze sensibili (es. ospedali, case di ricovero ecc.)

Le stime dell'impatto di tutte le misure di contenimento indicate dal Regolamento del Mite "portano ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas)".

lunedì 29 giugno 2020

Confesercenti: in 6 mesi -1.900 euro di consumi


ROMA - Non basta la ripartenza a recuperare i consumi perduti per l'emergenza coronavirus. Nonostante le riaperture delle imprese a partire da maggio, il bilancio dei primi sei mesi dell'anno rimane ancora fortemente negativo, con un calo medio della spesa stimabile in -1.879 euro a famiglia. Sono le stime che emergono dalle elaborazioni condotte da Confesercenti.

La spesa cala soprattutto a causa dello stop delle attività durante la fase acuta della pandemia, ma anche alla prudenza mostrata dalle famiglie nel periodo di ripartenza. Se prima della crisi il risparmio medio era di 8 euro ogni 100, adesso siamo arrivati ad 11, con un conseguente aumento dei risparmi: nel 2020 gli italiani hanno accumulato 32 miliardi di depositi bancari in più (+20%) rispetto al 2019, spinti dalla situazione di incertezza.

sabato 9 novembre 2019

Consumi: in 10 anni crollati di 21,5 mld

MESTRE - Rispetto al 2007 (anno pre-crisi) le famiglie italiane hanno “tagliato” i consumi per un importo pari a 21,5 miliardi di euro. L’anno scorso, la spesa complessiva dei nuclei familiari del nostro Paese è stata pari a poco più di 1.000 miliardi di euro. Nonostante la contrazione, questa voce continua comunque ad essere la componente più importante del Pil nazionale (pari al 60,3 per cento del totale). A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA.

Come era prevedibile, il Sud è stato la ripartizione geografica che ha registrato la riduzione più importante. Dal 2007 al 2018 le famiglie meridionali hanno “tagliato” la spesa mensile media di 131 euro (mediamente di 1.572 euro all’anno), quelle del Nord di 78 euro (936 euro all’anno) e quelle del Centro di 31 euro (372 euro all’anno). A pagare il conto sono stati anche gli artigiani e i piccoli negozianti. Afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo:

“I piccoli negozi e le botteghe artigiane faticano a lasciarsi alle spalle la crisi. Queste imprese vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie e sebbene negli ultimi anni ci sia stata una leggerissima ripresa, i benefici di questa inversione di tendenza non si sentono. Dal 2007, anno pre-crisi, al 2018 il valore delle vendite al dettaglio nei negozi di vicinato è crollato del 14,5 per cento, nella grande distribuzione, invece, è salito del 6,4 per cento. Questo trend è proseguito anche nei primi 9 mesi del 2019: mentre nei supermercati, nei discount e nei grandi magazzini le vendite sono aumentate dell’1,2 per cento, nelle botteghe e nei negozi sotto casa la contrazione è stata dello 0,5 per cento”.

sabato 30 marzo 2019

Istat: "A marzo 2019 inflazione +1% su base annua"

"Secondo le stime preliminari, nel mese di marzo 2019 l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell'1% su base annua (stesso tasso tendenziale del mese precedente)" ha dichiarato l'Istat in una nota.

"La stabilità dell'inflazione - prosegue la nota - è la sintesi di dinamiche contrapposte: da una parte l'accelerazione dei Beni energetici non regolamentati (da +0,8% a +3,3%), dall'altra il rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +3,7% a +2%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +0,9% a +0,4%) e dei Tabacchi (da +4,5% a +4%). L'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera lievemente da +0,4% a +0,5%, mentre quella al netto dei soli beni energetici rimane stabile a +0,7%. L'aumento congiunturale dell'indice generale è dovuto principalmente alla crescita dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,6%), dei Tabacchi (+1,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,2%), solo in parte bilanciata dal calo dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,5%). L'inflazione accelera per i beni (da +1,3% a +1,5%), mentre per i servizi rimane stabile a +0,7%; pertanto rispetto al mese di febbraio il differenziale inflazionistico negativo tra servizi e beni si amplia (da -0,6 nel mese precedente a -0,8 punti percentuali). L'inflazione acquisita per il 2019 è +0,4% per l'indice generale e pari a zero per la componente di fondo. Dinamiche divergenti si registrano per i prezzi dei prodotti di largo consumo: quelli dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona decelerano da +1,6% a +1,3%, mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto accelerano da +1,5% a +1,6%, registrando in entrambi i casi un'inflazione più alta di quella complessiva. Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 2,3% su base mensile e dell'1,1% in termini tendenziali (stabile rispetto a febbraio). Il marcato rialzo congiunturale è in larga parte dovuto alla fine dei saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui il NIC non tiene conto. Dopo aver registrato una flessione tendenziale di oltre quattro punti percentuali a dicembre 2018 ed essere tornati a crescere nel mese di febbraio, i prezzi dei beni energetici non regolamentati accelerano, compensando il rallentamento di quelli dei beni alimentari non lavorati e determinando la stabilità dell'inflazione a marzo. Le componenti volatili continuano a essere all'origine delle oscillazioni dell'inflazione, che vede i prezzi dei prodotti di largo consumo registrare una crescita più sostenuta rispetto a quella del paniere nel suo complesso".

venerdì 18 gennaio 2019

Bankitalia: giù crescita e i consumi, Italia rischia la recessione

ROMA - Allerta di Bankitalia sulla crescita. La proiezione centrale del Pil - si apprende nel bollettino economico - è pari allo 0,6% quest'anno, 0,4 punti in meno rispetto a quanto valutato in precedenza.

Le previsioni sono nel 2020 e nel 2021 rispettivamente dello 0,9 e dell'1%,  ma i rischi per la crescita sono al ribasso.

"In Italia, dopo che la crescita si era interrotta nel terzo trimestre, gli indicatori congiunturali disponibili suggeriscono che l'attività potrebbe essere ancora diminuita nel quarto", dice ancora Via Nazionale. E se si verificasse, una simile possibilità equivarrebbe a una recessione tecnica.

Giù anche i conusumi delle famiglie: "Nel terzo trimestre, in graduale rallentamento dall'inizio dell'anno, sono scesi dello 0,1 per cento rispetto al periodo precedente". Banca d'Italia aggiunge che "gli indicatori congiunturali più recenti suggeriscono che negli ultimi tre mesi dell'anno l'andamento dei consumi si sarebbe confermato debole, in linea con le più recenti dinamiche del mercato del lavoro".

lunedì 24 dicembre 2018

Natale: per cenone e pranzo italiani spenderanno 90 euro a famiglia

ROMA - Sarà in media di 90 euro a famiglia la spesa per imbandire le tavole del Natale che nove italiani su dieci (91 per cento) hanno scelto di consumare a casa propria o con parenti o amici. E' quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia un calo del 4% della spesa rispetto allo scorso anno.

La tendenza è quella di un ritorno alle grande tavolate con una media di 8 persone a condividere insieme i menu della festa, soprattutto parenti e amici, ma c’è anche un 10% che li consuma in coppia o da solo.

Per la preparazione casalinga del pasto principale del Natale - continua la Coldiretti - è stato stimato un tempo medio di 3,6 ore in media con uno storico ritorno al “fai da te” che non si registrava da oltre cinquanta anni. Un ritorno al passato determinato però - precisa la Coldiretti - da motivazioni diverse con gli italiani, soprattutto giovani, che si gratificano ai fornelli, e la cucina e il buon cibo che si affermano tra le nuove generazioni come primarie attività di svago, relax e affermazione personale.

sabato 22 dicembre 2018

Istat: "A dicembre 2018 in calo la fiducia dei consumatori e delle imprese"

ROMA - "A dicembre 2018" si legge nei dati Istat "si stima una flessione dell'indice del clima di fiducia dei consumatori da 114,7 a 113,1; anche l'indice composito  del clima di fiducia delle imprese registra una dinamica negativa, peraltro in atto già dallo scorso luglio, passando da 101,0 a 99,8.

Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in peggioramento: il clima economico passa da 131,5 a 129,4, il clima personale scende da 108,9 a 107,0,  il clima corrente diminuisce da 111,5 a 110,0 e il clima futuro cala da 118,7 a 116,0. Con riferimento alle imprese, l'indice di fiducia diminuisce in tutti i settori (nel settore manifatturiero l'indice passa da 104,3 a 103,6, nelle costruzioni da 132,5 a 130,3 e nei servizi da 101,7 a 99,5) ad eccezione del commercio al dettaglio dove l'indice aumenta da 102,1 a 104,8.

Passando ad analizzare le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nel comparto manifatturiero, che registra una flessione più contenuta rispetto al settore dei servizi e a quello delle costruzioni, si rileva un peggioramento dei giudizi sul livello degli ordini e della domanda unitamente ad un aumento del saldo relativo alle scorte di magazzino; peraltro, le aspettative sul livello della produzione sono in aumento rispetto al mese scorso.

Nel settore delle costruzioni si registra, per il secondo mese consecutivo, un peggioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle aspettative sull'occupazione. Per quanto riguarda il settore dei servizi, si segnala il deterioramento dei giudizi sull'andamento degli affari e sul livello della domanda; le attese sugli ordini sono invece in aumento. Nel commercio al dettaglio migliorano tutte le componenti dell'indice (giudizi e attese sulle vendite, giudizi sul livello delle giacenze)". 

sabato 1 settembre 2018

Consumi: Confesercenti, peggior frenata in 4 anni

ROMA - In forte calo i consumi degli italiani per i quali, nel 2018, si prospetta una "frenata allarmante, la peggiore dal 2014". A lanciare l'allarme è Confesercenti-CER che sottolinea che "la crescita prevista per l’anno è ferma all’1%, un dato inferiore all’1,4% auspicato dal Documento di Economia e Finanza e il risultato più fiacco dal +0,3% registrato nel 2014".

Ma non basta: secondo il documento la debolezza di quest’anno proseguirebbe per tutto il prossimo biennio: la crescita dei consumi si dovrebbe confermare al +1% nel 2019 per poi frenare ancora a +0,7% nel 2020. In valori assoluti, in media si tratta di 5 miliardi di euro di spesa all’anno in meno rispetto alle previsioni nel triennio 2018-2019-2020.

Il rallentamento inciderà anche sul Prodotto interno lordo. Secondo Confesercenti, l’anno si dovrebbe chiudere con una variazione di +1,3% del prodotto interno lordo, due decimi di punto in meno dell’1,5% indicato nel Def.

domenica 3 giugno 2018

Bankitalia, consumi 2017 in aumento: +1,4%

ROMA - E' aumentata dell'1,4% nel 2017 la spesa delle famiglie residenti in termini reali. Nonostante una crescita cumulata del 5% rispetto al 2013 i consumi rimangono ancora del 3% al di sotto del picco raggiunto nella primavera del 2007, prima dell'avvio della crisi globale. E' quanto si apprende nella Relazione annuale della Banca d'Italia in cui si evidenzia che "la spesa è stata sostenuta dall'aumento del reddito disponibile e, in misura minore, dall'incremento della ricchezza totale; ha inoltre tratto beneficio dal permanere di condizioni di offerta del credito al consumo molto distese e, a partire dall'estate, dal miglioramento del clima di fiducia". Gli indici di fiducia sono rimasti elevati nella prima parte del 2018 e non hanno risentito in modo significativo dell'incertezza legata alla scadenza elettorale.

domenica 1 aprile 2018

Spesi 1,2 mld per il pranzo pasquale

ROMA - Nel complesso gli italiani hanno speso oltre 1,2 miliardi di euro per imbandire le tavole della Pasqua con il netto prevalere del pranzo casalingo con parenti e amici, anche se non è mancato chi ha scelto il ristorante o l'agriturismo. E' il dato che emerge dall'analisi Coldiretti-Ixè sulla Pasqua 2018 nella quale si evidenzia anche che domani, giorno di 'pasquetta', il 20% delle persone farà la tradizionale gita fuori porta in parchi e aree protette con il classico pic nic nel verde, spinte dalla previsioni di bel tempo.

La Colomba è stata scelta dal 57% delle famiglie e l'uovo di cioccolato dal 49% ma in quasi sei famiglie su dieci (58%) c'è chi ha preparato in casa i dolci tipici pasquali.

La carne d'agnello è presente su 4 tavole ogni dieci.

sabato 31 marzo 2018

Coldiretti: "L'87% degli italiani resterà a casa per il Pranzo di Pasqua"

ROMA - "L’87 per cento degli italiani ha deciso di consumare a casa propria o di parenti e amici il tradizionale pranzo di Pasqua per il quale è stimata una spesa media di 54 euro a famiglia" si legge in un'analisi Coldiretti/Ixè dal titolo 'La Pasqua 2018 degli italiani'.

"Se la stragrande maggioranza degli italiani ha scelto le mura domestiche per festeggiare l'appuntamento non manca chi preferisce il ristorante o l’agriturismo dove si stimano 300mila persone a tavola. Infatti la capacità di mantenere inalterate le tradizioni alimentari con menù di Pasqua locali a base prodotti di stagione a chilometri zero e biologici è la qualità più apprezzata da chi ha scelto di mangiare fuori secondo Campagna Amica. Durante queste feste in quasi 3 tavole su 4 (74%) si consumerà un menù tradizionale con piatti tipici regionali che da nord a sud caratterizzano l’intero Paese come per esempio gli gnocchi filanti in Piemonte, la minestra di brodo di gallina e uovo sodo e le pappardelle al ragù di coniglio in Toscana ma anche la corallina, salame tipico accompagnata dalla pizza al formaggio mangiata a colazione in tutto il Lazio. Se in Romagna sono di rigore i passatelli in Molise è l’insalata buona Pasqua con fagiolini, uova sode e pomodori. In Puglia il principe della tavola pasquale è il Cutturiddu, agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, in Veneto onnipresenti su tutte le tavole della festa pasquale sono le tipiche vovi e sparasi, uova sode, decorate con erbe di campo e in Trentino le polpettine pasquali con macinato di agnello. Insieme alle uova vere e di cioccolato, l’alimento più rappresentativo della tradizione pasquale per la maggioranza degli italiani resta la carne d’agnello che viene servita in 4 tavole su 10 (45%) nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi. Il tradizionale pranzo di Pasqua rappresenta infatti anche un appuntamento determinante per la sopravvivenza dei pastori in Italia e soprattutto nelle aree colpite dal sisma di Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria dove c’è una significativa presenza della pastorizia determinante per contrastare l’abbandono e favorire la ripresa".

martedì 20 marzo 2018

Federconsumatori: "I prezzi dei prodotti tipici di Pasqua in aumento dell'1,6%"

ROMA - "La Pasqua è alle porte e, come ogni anno, negozi e punti vendita si popolano dei prodotti tipici di questa festività. Uova di cioccolato, colombe pasquali, uova di zucchero, dolci tipici e torte pasquali. Ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche" si legge in una nota dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori: "Si registra un aumento medio dei prezzi del +1,6%.

Gli aumenti, rispetto all’anno precedente, riguardano in particolare la colomba: farcita (3%), classica (2%). Anche le uova di cioccolato, il prodotto preferito soprattutto dai più piccoli, l’aumento medio è del +1,6%, aumentano del 3% gli ovetti di cioccolato. È in diminuzione, invece, il prezzo dell’agnello (-2%), secondo tipico del pranzo pasquale.

New entries nel monitoraggio dei prodotti sono le colombe senza glutine, il cui costo è pari ad oltre il doppio della colomba classica. Fanno ingresso tra i costi monitorati anche gli stampi per le uova di Pasqua, sempre più diffusi, dal momento che aumentano i cioccolatieri provetti che si cimentano nella produzione casalinga delle uova di cioccolato, all’insegna della qualità e della personalizzazione del prodotto".

martedì 20 febbraio 2018

Zona euro, fiducia consumatori ritraccia da massimi 17 anni in febbraio

BRUXELLES (Reuters) - In febbraio la fiducia dei consumatori della zona euro è scesa più del previsto dai massimi di diciassette anni di gennaio secondo la stima flash a cura della Commissione europea.

La Commissione ha detto che la fiducia dei consumatori è diminuita a 0,1 punti dal dato di gennaio rivisto a 1,4 punti. Gli economisti interpellati da Reuters in media avevano stimato una lettura a 1,0.

Anche nella più ampia Unione europea la fiducia ha fatto marcia indietro -- scendendo a -0,3 punti dagli 0,4 punti di gennaio.

venerdì 29 dicembre 2017

Bollette luce e gas: rincari per famiglie italiane


Nuova stangata per le famiglie italiane, che dal primo gennaio subiranno rincari del 5,3% sulle bollette della luce e del 5% su quelle del gas. A prevederlo è l'Autorità per l'energia, la quale sottolinea che l'incremento dei prezzi delle forniture elettriche scaturisce da ragioni di adeguamento e sicurezza, mentre l'aumento dei costi del gas sarà dovuto al consueto effetto invernale.

giovedì 28 dicembre 2017

Capodanno: crescono italiani in viaggio. Veglione da 3 miliardi


ROMA - Grandi acquisti per festeggiare il nuovo anno, con boom di spese per veglioni e viaggi. Secondo quanto emerso dall'indagine annuale di Confesercenti, per il cenone di San Silvestro verrà speso un budget medio di 116 euro a famiglia, in aumento del 13% rispetto all'anno scorso e per un totale di 3 miliardi di euro.

Aumenta anche la spesa media per vacanze e vacanzieri, perchè saranno oltre 6 milioni gli italiani che festeggeranno l'ultima notte del 2017 oltre confine.

lunedì 25 dicembre 2017

Natale, Coldiretti: 4,6 miliardi di regali, per 1 su 5 niente

ROMA - Quest'anno le famiglie italiane hanno scartato sotto l’albero regali di Natale per un valore stimabile in circa 4,6 miliardi tra grandi e piccini. E’ il dato che emerge da una analisi della Coldiretti/Ixé dalla quale si evidenzia che solo un italiano su cinque (18%) non ha fatto regali. Si è concluso un rito che – sottolinea la Coldiretti - ha visto il 42% delle famiglie stanziare un budget sotto i 100 euro, il 40% tra i 100 e i 300 euro e il resto un importo superiore, tra i quali un fortunato 2% che supera i mille euro.

Abbigliamento e accessori, prodotti alimentari e giocattoli salgono nell’ordine sul podio dei regali piu’ gettonati insieme a libri e musica, articoli per la casa e tecnologia. Si conferma anche quest’anno – conclude la Coldiretti - una spinta verso regali utili e all’interno della famiglia, tra i parenti e gli amici a partire dall’enogastronomia per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola.