giovedì 19 giugno 2025

Borse europee in calo: pesano i timori geopolitici e l'inflazione, giù Milano con solo Eni e Tenaris in rialzo


MILANO - Le Borse europee chiudono in territorio negativo per la terza seduta consecutiva, zavorrate dai timori di un possibile intervento degli Stati Uniti nel conflitto tra Israele e Iran, scenario che potrebbe far schizzare i prezzi del petrolio e alimentare nuove spinte inflazionistiche. A peggiorare il quadro, le parole della presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ha ribadito le incertezze legate al calo dell’inflazione, rafforzando l’ipotesi di tassi d’interesse ancora elevati per un periodo prolungato.

In questo contesto, i settori più penalizzati sono stati quelli dei consumi e finanziario, mentre i titoli energetici si confermano più resilienti.

Milano in rosso: male Cucinelli, Amplifon e Moncler

A Piazza Affari, il Ftse Mib arretra dello 0,8%, in una giornata difficile per quasi tutto il listino principale. Le uniche eccezioni positive sono Eni (+0,66%) e Tenaris (+0,35%), sostenute dal rialzo del prezzo del greggio.

Tra i peggiori figurano Brunello Cucinelli e Amplifon (entrambe in calo del 2,8%) seguite da Moncler, che perde il 2,38%, risentendo del clima di avversione al rischio che colpisce in particolare i titoli del lusso e del lifestyle.

Male anche il resto d’Europa, occhi puntati sulla BoE

Andamento simile per le principali Borse europee:

  • Francoforte chiude a -0,7%

  • Parigi perde lo 0,69%

  • Londra arretra dello 0,46%, in attesa delle decisioni della Bank of England, che potrebbe mantenere i tassi invariati dopo l'ultimo rallentamento dell’inflazione.

Intanto, la Banca centrale svizzera ha tagliato a sorpresa i tassi d’interesse a zero, una mossa che non ha aiutato il mercato elvetico: Zurigo ha chiuso a -0,87%.

Spread in aumento e rendimenti in risalita

Sui mercati obbligazionari, si registra un generale aumento dei rendimenti:

  • Il decennale italiano risale al 3,49%

  • Lo spread Btp-Bund torna a 96,5 punti base, segnale di un moderato incremento del rischio percepito dagli investitori.

Il quadro complessivo resta incerto e dominato dalla volatilità, con gli operatori in attesa di nuovi sviluppi geopolitici e indicazioni dalle banche centrali.