MILANO – Chiusura negativa per Piazza Affari, che archivia la seduta odierna con un calo dello 0,39%, in linea con l’andamento degli altri listini europei. I mercati restano in attesa di indicazioni dalle banche centrali sui prossimi tagli ai tassi d’interesse, elemento che continua a condizionare il sentiment degli investitori.
Stellantis e Leonardo guidano i rialzi
Tra i titoli migliori del giorno si distinguono Stellantis, in rialzo del 3,09% dopo la promozione da parte di Jefferies, e Leonardo, che guadagna il 2,7%, sostenuta da un clima favorevole al settore difesa.
Buona performance anche per Ferrari (+2,2%), Tim (+1,6%) e Pirelli (+0,9%), mentre il comparto assicurativo mostra un moderato ottimismo, con Generali in lieve rialzo (+0,1%) e Unipol quasi invariata (+0,03%).
Pesano le banche, sotto osservazione il consolidamento
A frenare il listino milanese è stato soprattutto il comparto bancario, alle prese con ipotesi di consolidamento e le incertezze macroeconomiche. Tra i peggiori si segnalano Unicredit (-1,6%), Popolare di Sondrio e Bper (entrambe a -1,4%).
Cali più contenuti per Intesa Sanpaolo (-0,7%), Mps (-0,6%), Banco Bpm (-0,6%) e Mediobanca (-0,6%), quest’ultima nel giorno in cui è arrivato il via libera della Bce all’operazione di fusione con Mps.
Male tecnologia, lusso ed energia
Tra i titoli in ribasso anche StMicroelectronics (-1,9%), penalizzata dal clima debole per il settore tech in Europa. Giornata negativa anche per il comparto lusso, con Recordati a -1,7%, Cucinelli a -1,2% e Moncler a -0,9%.
In difficoltà anche l’energia: A2A cede l’1,1%, Enel l’1% ed Eni lo 0,9%, in scia al calo del prezzo del petrolio e ai dubbi sul ritmo della transizione energetica.
Spread stabile, rendimento decennale al 3,47%
Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene stabile a 91 punti base, mentre il rendimento del decennale italiano resta fermo al 3,47%.
I riflettori restano ora puntati sulle prossime decisioni di politica monetaria, con gli operatori in attesa di segnali più chiari dalla Bce e dalla Federal Reserve sulla traiettoria dei tassi nella seconda metà dell’anno.