MILANO – Chiusura in lieve calo per Piazza Affari, che archivia la seduta in linea con il tono debole delle principali Borse europee, frenata dai timori sull’economia americana e dall’incertezza sul blocco ai dazi imposto da una corte federale statunitense. Il Ftse Mib ha lasciato sul terreno lo 0,36%, attestandosi a 39.982 punti, poco sotto la soglia psicologica dei 40.000.
A pesare sul listino milanese sono stati in particolare i ribassi di alcuni titoli industriali e finanziari. In fondo al paniere principale si sono collocate Leonardo (-2,2%), Buzzi (-2,1%), Prysmian (-1,5%), Generali (-1,5%), Terna (-1%) e Unicredit (-0,9%), quest’ultima in controtendenza rispetto al comparto bancario, che ha visto invece segnali positivi.
Tra i titoli in rialzo spiccano Pirelli e Amplifon, entrambe con un progresso dell’1,1%, seguite da Unipol (+1%), Stmicroelectronics (+0,8%), Mps (+0,6%) e Banca Popolare di Sondrio (+0,6%).
Brillano De' Longhi e Revo fuori dal Ftse Mib
Fuori dal listino principale si segnala l’ottima performance di De' Longhi, che guadagna il 3,4% dopo una promozione da parte di Barclays, e di Revo, in crescita del 5% mentre si avvicina la presentazione del nuovo piano industriale. Male invece Fincantieri, che ha ceduto il 3,4%.
La seduta è stata condizionata anche dalla frenata di Wall Street, con gli investitori che continuano a monitorare i segnali economici in arrivo dagli Stati Uniti, tra dati macro deludenti e incertezze legate alle decisioni commerciali dell’amministrazione Trump, ora sotto esame da parte delle corti federali.