Il n.1 della Bce Draghi dichiara di essere fiducioso sul raggiungimento di un accordo fra Roma e Bruxelles sulla legge di Bilancio. Ma avverte che l'aumento dello spread sta danneggiando i portafogli delle banche e assicura che la banca centrale non farà alcuna forzatura, seguendo per l'Italia la regola generale che impedisce il finanziamento dei deficit dei singoli Paesi. "È una mia percezione personale per cui prendetela per quello che è - ha detto Draghi in conferenza stampa al termine del direttivo della Bce - resto fiducioso che" un accordo fra l'Italia e la Commissione Ue "sarà trovato".
Parlando poi nello specifico dello spread, il n.1 dell'Eurotower ha tenuto ad evidenziare che "abbassare i toni e non mettere in questione la struttura costituzionale dell'Europa" potrebbe aiutare a "farlo scendere".
Se lo spread non scenderà, a risentirne saranno le banche: "Questi bond sono nei portafogli delle banche. Se si svalutano, impatteranno sul livello di capitale delle banche". E, se il capitale delle banche italiane si indebolisce "le condizioni di finanziamento si indeboliscono. E tutto questo si tradurrà in meno prestiti".
Draghi ha quindi fugato ogni dubbio sull'ipotesi che possa essere fatta qualche forzatura per favorire l'Italia: il mandato della Bce, ha spiegato, è "la stabilità dei prezzi e non il finanziamento del deficit".
Parlando poi nello specifico dello spread, il n.1 dell'Eurotower ha tenuto ad evidenziare che "abbassare i toni e non mettere in questione la struttura costituzionale dell'Europa" potrebbe aiutare a "farlo scendere".
Se lo spread non scenderà, a risentirne saranno le banche: "Questi bond sono nei portafogli delle banche. Se si svalutano, impatteranno sul livello di capitale delle banche". E, se il capitale delle banche italiane si indebolisce "le condizioni di finanziamento si indeboliscono. E tutto questo si tradurrà in meno prestiti".
Draghi ha quindi fugato ogni dubbio sull'ipotesi che possa essere fatta qualche forzatura per favorire l'Italia: il mandato della Bce, ha spiegato, è "la stabilità dei prezzi e non il finanziamento del deficit".