giovedì 12 giugno 2025

Banco Bpm, Tononi e Castagna dopo il Tar: “Nessuna chiarezza dall’offerente, operazione svantaggiosa”


MILANO – “Prendiamo atto della decisione del Tar, anche se per noi non cambia il contesto”. È questo il commento congiunto del presidente di Banco Bpm, Massimo Tononi, e dell’amministratore delegato Giuseppe Castagna, all’indomani della sentenza con cui il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso della banca contro la delibera Consob che ha sospeso l’Offerta Pubblica di Scambio (Ops) promossa da Unicredit.

I vertici dell’istituto milanese esprimono forte insoddisfazione rispetto a un’operazione che giudicano opaca e penalizzante: “Siamo ormai abituati da 7 mesi a non avere chiarezza sui tempi e sulle reali intenzioni dell’offerente. È innegabile – aggiungono – che si tratta di un’Ops dalla durata straordinaria, circa 8 mesi, contro una media delle ultime operazioni di 5 mesi”.

Nel mirino anche le limitazioni operative imposte dalla passivity rule, che secondo Tononi e Castagna “limitano significativamente la nostra necessaria flessibilità strategica in un momento decisivo per il riassetto del settore del credito”.

La valutazione dell’offerta da parte di Banco Bpm resta negativa: “Continua a non essere conveniente per i nostri azionisti. È nata senza premio e tale è rimasta – sottolineano – e non è mai stato presentato un piano industriale chiaro, rendendo incerta l’intera operazione”.

Non manca un riferimento alle possibili ripercussioni occupazionali e territoriali, anche alla luce delle recenti notizie su cessioni di filiali da parte di Unicredit, comunicate all’Antitrust europeo: “Tali informazioni destano ulteriore preoccupazione per il futuro delle nostre colleghe e dei nostri colleghi, così come per le famiglie, le PMI e le comunità locali che serviamo ogni giorno”.


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