lunedì 31 marzo 2025

Piazza Affari in forte calo, Ftse Mib perde l’1,6% sotto il peso delle vendite sulle banche

MILANO - Piazza Affari avvia la settimana con una performance negativa, con l’indice Ftse Mib che perde l’1,6% dopo i primi scambi, appesantito dalle vendite sulle banche. L’incertezza che caratterizza i mercati a livello globale, alimentata dai timori per gli effetti dei dazi americani sull’economia, ha avuto un impatto diretto sui listini europei, con Milano che soffre particolarmente.

Le azioni delle principali banche italiane sono le più penalizzate: Mps scende del 4%, seguita da Bper e Banco Bpm, entrambe con una perdita del 3,9%. Unicredit, uno dei colossi bancari italiani, perde il 3,4%, in linea con il trend negativo che colpisce il settore.

Non si salvano nemmeno altri titoli importanti: Prysmian cede il 3,7%, mentre Iveco scivola del 3,2%. Mediobanca e Buzzi cedono rispettivamente il 2,8% e il 2,7%. Stellantis continua a scivolare, con una perdita del 2,2%, soprattutto a causa delle tariffe del 25% imposte da Donald Trump sulle importazioni di auto negli Stati Uniti, che continuano a pesare sul colosso automobilistico.

In un contesto di forte avversione al rischio, gli investitori cercano rifugio nelle utility, che sembrano più sicure in questo periodo di incertezze. Terna e Snam sono tra i pochi titoli a registrare un segno positivo, con guadagni dell’1% per entrambi. Tim, invece, gira in calo ma limita le perdite a -0,3%, mentre Poste, che ha acquisito il 15% di Tim da Vivendi, scivola dell’1%.

L’andamento negativo dei mercati riflette la preoccupazione per le conseguenze dei dazi imposti dagli Stati Uniti, che continuano a influenzare negativamente i listini globali, con particolare impatto sulle azioni delle imprese italiane più esposte agli sviluppi internazionali.