MILANO - La Borsa di Milano ha aperto la seduta in territorio negativo, registrando un calo del 1% in linea con le tendenze negative che stanno caratterizzando gli altri listini europei. L'andamento dei mercati finanziari è stato fortemente influenzato dall'escalation militare in corso tra Hamas e Israele, un conflitto che sta destando preoccupazione a livello internazionale.
In questa giornata di negatività, a soffrire maggiormente sono state le banche, mentre il settore dell'energia e alcune società come Leonardo hanno registrato dei rialzi significativi.
Tra le banche, sono emerse perdite significative per Bper (-3,7%), Mps (-3,4%), Banco Bpm e Mediolanum (-3%). Anche Intesa (-2%) e Unicredit (-1,7%) hanno visto cali nei loro valori azionari, riflettendo l'incertezza che permea il mercato finanziario in questo momento.
Nel settore del lusso, Moncler ha segnato un calo del 3%, evidenziando la difficoltà del comparto a mantenere il passo in una giornata di vendite generalizzate.
Tim ha registrato una flessione del 2,5%, a seguito delle conferme del Ministero dell'Economia e delle Finanze riguardo all'intenzione di vendere la rete, smentendo le voci circolate dopo l'incontro con Vivendi la settimana precedente.
Tuttavia, il settore dell'energia ha mostrato una performance positiva con Eni in rialzo dell'1,5% e Saipem (+1,4%). Anche Terna (+0,3%) e Prysmian (+0,1%) hanno registrato modesti incrementi.
Da notare che lo spread tra i titoli di stato italiani (Btp) e quelli tedeschi (Bund) è salito a 208 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,94%, indicando una crescente preoccupazione per la situazione economica e politica dell'Italia.
In conclusione, la Borsa di Milano rimane sotto pressione a causa dell'incertezza geopolitica e degli sviluppi nel Medio Oriente, mentre alcuni settori continuano a essere colpiti dalla volatilità dei mercati globali. Gli investitori rimangono in attesa di ulteriori sviluppi e notizie che potrebbero influenzare ulteriormente la direzione del mercato.