lunedì 20 febbraio 2023

Superbonus: oggi il governo vede banche e imprese

(Alexandros Michailidis/Shutterstock)

ROMA - Il confronto tra il governo, i rappresentanti di banche, società e costruttori al decreto che ha bloccato il trasferimento di crediti d'imposta per i bonus di costruzione, a partire dal Superbonus, inizia oggi. Alle 16.30 i rappresentanti di ABI, CDP e SACE furono convocati a Palazzo Chigi.

Successivamente, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti e il ministro dell'ambiente Gilberto Pichetto Fratin incontreranno i capi Italiani. Anche il viceministro dell'economia Maurizio Leo e il direttore dell'agenzia di entrate Ernesto Maria Ruffini parteciperanno alla riunione.

Ieri il primo ministro Giorgia Meloni ha difeso la disposizione ma era aperto a cambiamenti. "Dobbiamo cercare soluzioni per evitare il tracollo di migliaia di aziende" e "difendere il bilancio pubblico". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella sua rubrica social 'Appunti di Giorgia', parlando del superbonus. "Convocheremo tutte le associazioni per chiedere come possiamo aiutarle e per mettere tutto su un binario sensato", aggiunge la presidente del Consiglio. "Se lasciassimo il superbonus così com'è - sottolinea - non avremmo i soldi per fare la finanziaria".

Poi Meloni aggiunge: "Vogliamo spingere le banche e tutti gli attori che possiamo coinvolgere ad assorbire i crediti che sono incagliati, che nessuno vuole prendere. E abbiamo definito meglio la responsabilità di chi deve prendere quel credito".

"Il Pnrr - prosegue la premier - ha più di 220 miliardi, anche se in buona parte a debito, il punto è che fino ad oggi ne sono stati spesi meno di 20: inizialmente per il 2022 era stata prevista una spesa di 43 miliardi a fine anno, poi sono diventati 34, quindi 21. In realtà ne sono stati spesi meno di 20". "Ancora peggio - aggiunge - va per altri fondi, come i fondi di coesione, destinati ai territori in maggiore difficoltà. Nella programmazione europea 2014-2020, di 126 miliardi l'Italia ha ne spesi circa 43. Oggi si apre la nuova programmazione, ci sono altre decine di miliardi da spendere, il punto è se sappiamo spenderli".