FIRENZE - "Una manovra correttiva? Nessuno ce la chiede". Così il ministro dell'Economia Tria a Firenze al Festival dell'Economia civile. "In questi giorni si approveranno i decreti sblocca cantieri e poi le misure necessarie per contrastare la stagnazione, questo rallentamento - ha spiegato Tria -. Spero anche prima del Documento di economia e finanza".
Il responsabile dell'Economia è tornato anche a parlare di banche: "Attaccare il sistema bancario italiano, mettere in dubbio la sua solidità ma anche la sua resilienza e porre un sospetto su questo, significa avallare una delle campagne europee che ci stanno attaccando e mettendo in difficoltà". E significa "minare l'interesse nazionale, nel momento in cui stiamo negoziando come arrivare all'unione bancaria".
In Italia "c'è voglia di fare, non di piangersi addosso. C'è una spinta che vuole fare e togliere 'lacci e lacciuoli', come si diceva negli anni 70-80". Così il ministro dell'Economia Giovanni Tria a Firenze sottolineando però che il punto di partenza di ogni provvedimento e decisione sarà "tenere sotto controllo la corruzione e le patologie che si possono presentare".
Il ministro ha sottolineato che "bisogna avere equilibrio" perché si è detto convinto che "in Italia non ci sia più corruzione rispetto ad altri Paesi: magari c'è più contrasto e quindi i fenomeni emergono di più"."In Italia, ho sempre detto, si è legiferato soltanto per la patologia della situazione e non per la fisiologia... Poi - ha concluso - si combattono le patologie ma nessuno vuole lo stato di polizia, una dittatura".