MILANO - Sarà deciso nel merito il prossimo 9 luglio il ricorso amministrativo con cui UniCredit contesta la legittimità del “golden power” esercitato dal governo sull’offerta pubblica di scambio (Ops) relativa a Banco BPM.
Durante l’udienza in camera di consiglio tenutasi questa mattina, UniCredit ha rinunciato alla richiesta di misure cautelari, con l’obiettivo di accelerare l’accesso a un’udienza di merito in tempi rapidi. Di conseguenza, il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha fissato la discussione della controversia per il 9 luglio.
Al centro della contestazione c’è il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 18 aprile scorso, che disciplina le prescrizioni imposte dal governo all’offerta di scambio volontaria di UniCredit, riguardante la totalità delle azioni di Banco BPM.
Il 30 maggio UniCredit ha ricevuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, autorità preposta al monitoraggio del rispetto delle prescrizioni del decreto Golden Power, una comunicazione che ha chiarito le modalità con cui si svolgeranno le attività di controllo. In una nota, la banca ha dichiarato di “prendere atto del tenore della risposta fornita dal MEF” e di aver ritirato la richiesta di misure provvisorie per “consentire un dialogo costruttivo con il Ministero”.
Pur mantenendo la propria posizione critica sul merito del Golden Power, UniCredit ha chiesto di accelerare il giudizio di merito per ottenere quanto prima una decisione definitiva sulla vicenda.