NEW YORK (Reuters) - Il dollaro, favorito dai timori geopolitici in qualità di valuta rifugio, perde smalto sulla scia dell'ottimismo suscitato dalla possibilità di un dialogo Usa-Cina in materia di commercio.
L'euro è quindi salito temporaneamente sopra 1,17 dollari a un massimo da due settimane di 1,1721, sollecitato anche dal dato di ieri sull'inflazione Usa, risultato più debole delle attese che ha pesato sul dollaro, mentre un più ampio recupero nella fiducia ha sostenuto in generale la moneta unica.
Ieri l'istituto centrale turco ha alzato il tasso di riferimento al 24%, con una stretta di 625 punti base, per far fronte alla crescente inflazione, innescando un recupero nei mercati emergenti.
Il dollaro continua a risentire del dato sull'inflazione cresciuta meno delle attese in agosto, con gli incrementi in carburante e affitti che sono stati compensati dalla diminuzione dei prezzi di altri settori, come salute e vestiario, mentre anche le pressioni dell'inflazione sottostante sembrano aver rallentato.
L'euro è quindi salito temporaneamente sopra 1,17 dollari a un massimo da due settimane di 1,1721, sollecitato anche dal dato di ieri sull'inflazione Usa, risultato più debole delle attese che ha pesato sul dollaro, mentre un più ampio recupero nella fiducia ha sostenuto in generale la moneta unica.
Ieri l'istituto centrale turco ha alzato il tasso di riferimento al 24%, con una stretta di 625 punti base, per far fronte alla crescente inflazione, innescando un recupero nei mercati emergenti.
Il dollaro continua a risentire del dato sull'inflazione cresciuta meno delle attese in agosto, con gli incrementi in carburante e affitti che sono stati compensati dalla diminuzione dei prezzi di altri settori, come salute e vestiario, mentre anche le pressioni dell'inflazione sottostante sembrano aver rallentato.