(Reuters) - Torna il bel tempo sui mercati dell'area Asia/Pacifico confortati dall'annuncio per la ripresa della trattativa sul commercio mondiale fra Cina e Stati Uniti, ma anche dall'inatteso forte rialzo dei tassi deciso dalla Banca centrale della Turchia che ha fatto risalire la lira turca. Mentre i dati di agosto degli investimenti in Cina, al di sotto delle attese, hanno appesantito, in avvio, la borsa di Shanghai.
L'indice MSCI, che non comprende il Nikkei giapponese, guadagna intorno alle 8 l' 1,17,%.
"La notizia che il governo Usa ha invitato la Cina a riprendere la discussione sull'interscambio commerciale, facendo sperare che l'annunciata entrata in vigore dei dazi per 200 miliardi sull'import cinese possa essere rinviata nel tempo. Ma noi crediamo che le possibilità che il nuovo round di incontri faccia calare la tensione siano minime", ha scritto in un report un analista di Capital economics.
Del resto i segnali inviati dalla stesa amministrazione Usa sono contrastanti. L'annuncio dell'invito a Pechino cinese è stato corredato da un tweet firmato dal presidente Donald Trump in cui si dice che "gli Stati Uniti non hanno fretta di chiudere il negoziato".
TOKYO balza oltre l'1,20% toccando il massimo degli ultimi 7 mesi e spingendo gli investitori ad uscire dal meno rischioso mercato dei titoli di stato. Un intervento di routine della Banca del Giappone ha aiutato a limitare le perdite.
SHANGHAI andamento contrastato dopo un aver aperto in ribasso la borsa sta recuperando. Il tonfo iniziale è stata provocato dai dati sull'andamento degli investimenti fissi in agosto, cresciuti del 5,3% ma ben al di sotto del 6% stimato dagli analisti, e facendo toccare un nuovo minimo annuale. Sul versante opposto però produzione industriale e vendite sono andate meglio del previsto: 6,1% e 9% contro un attesa di 6 e 8,8%.
HONG KONG gli investitori sono più fiduciosi. Prada guadagna in corso di seduta circa l'1%.
SYDNEY, allineata alle altre borse dell'area e guadagna oltre il mezzo punto percentuale. Gli investitori stanno acquistando soprattutto i titoli maggiormente colpiti dai ribassi dei giorni scorsi. Sulla borsa è si è sentita anche la spinta del rialzo dei prezzi delle materie prime.
SINGAPORE cresce poco meno di 1%. TAIWAN si muove sopra l'1%.
SEUL guadagna oltre l'1% sospinta dalle titoli del comparto dei produttori di chip.
L'indice MSCI, che non comprende il Nikkei giapponese, guadagna intorno alle 8 l' 1,17,%.
"La notizia che il governo Usa ha invitato la Cina a riprendere la discussione sull'interscambio commerciale, facendo sperare che l'annunciata entrata in vigore dei dazi per 200 miliardi sull'import cinese possa essere rinviata nel tempo. Ma noi crediamo che le possibilità che il nuovo round di incontri faccia calare la tensione siano minime", ha scritto in un report un analista di Capital economics.
Del resto i segnali inviati dalla stesa amministrazione Usa sono contrastanti. L'annuncio dell'invito a Pechino cinese è stato corredato da un tweet firmato dal presidente Donald Trump in cui si dice che "gli Stati Uniti non hanno fretta di chiudere il negoziato".
TOKYO balza oltre l'1,20% toccando il massimo degli ultimi 7 mesi e spingendo gli investitori ad uscire dal meno rischioso mercato dei titoli di stato. Un intervento di routine della Banca del Giappone ha aiutato a limitare le perdite.
SHANGHAI andamento contrastato dopo un aver aperto in ribasso la borsa sta recuperando. Il tonfo iniziale è stata provocato dai dati sull'andamento degli investimenti fissi in agosto, cresciuti del 5,3% ma ben al di sotto del 6% stimato dagli analisti, e facendo toccare un nuovo minimo annuale. Sul versante opposto però produzione industriale e vendite sono andate meglio del previsto: 6,1% e 9% contro un attesa di 6 e 8,8%.
HONG KONG gli investitori sono più fiduciosi. Prada guadagna in corso di seduta circa l'1%.
SYDNEY, allineata alle altre borse dell'area e guadagna oltre il mezzo punto percentuale. Gli investitori stanno acquistando soprattutto i titoli maggiormente colpiti dai ribassi dei giorni scorsi. Sulla borsa è si è sentita anche la spinta del rialzo dei prezzi delle materie prime.
SINGAPORE cresce poco meno di 1%. TAIWAN si muove sopra l'1%.
SEUL guadagna oltre l'1% sospinta dalle titoli del comparto dei produttori di chip.