ROMA - "Il nuovo governo italiano procederà sia al taglio delle tasse che a un reddito minimo di cittadinanza nella sua prima legge di bilancio, per dimostrare cosi' ai mercati che l'Esecutivo non intende venir meno all'agenda" ha dichiarato il ministro delle Finanze, Giovanni Tria, in un'intervista a Bloomberg.
"Le due misure devono procedere di pari passo, in quanto necessarie a cambiare il sistema e sostenere la crescita economica. L'incremento della crescita economica deve venire dalla graduale attuazione del programma di governo. Tale percorso ci imporrà di agire sia nella composizione delle entrate sia della spesa. La discontinuità rispetto ai precedenti governi, non riguarderà il livello di disavanzo, ma piuttosto il mix delle politiche. Il governo italiano non ha alcuna intenzione di lasciare l'euro e ci sono molte disfunzioni all'interno dell'unione monetaria che devono essere affrontate. Nessuno vuole lasciare l'euro, ma se non lo risolviamo, le cose rischiano di peggiorare. Un probabile rallentamento della crescita economica in Italia e nel resto dell'Europa, può portare il governo a ridurre il ritmo della riduzione del deficit di bilancio che consentirà maggiori finanziamenti in conto capitale, non per una spesa corrente. Il paese può chiudere il 2018 rispettando gli obiettivi tracciati dal precedente governo senza il bisogno di una manovra aggiuntiva. Puntiamo a non peggiorare la nostra situazione di bilancio strutturale, eventualmente a migliorarla, il che implica chiaramente una soglia per il deficit pubblico".
"Le due misure devono procedere di pari passo, in quanto necessarie a cambiare il sistema e sostenere la crescita economica. L'incremento della crescita economica deve venire dalla graduale attuazione del programma di governo. Tale percorso ci imporrà di agire sia nella composizione delle entrate sia della spesa. La discontinuità rispetto ai precedenti governi, non riguarderà il livello di disavanzo, ma piuttosto il mix delle politiche. Il governo italiano non ha alcuna intenzione di lasciare l'euro e ci sono molte disfunzioni all'interno dell'unione monetaria che devono essere affrontate. Nessuno vuole lasciare l'euro, ma se non lo risolviamo, le cose rischiano di peggiorare. Un probabile rallentamento della crescita economica in Italia e nel resto dell'Europa, può portare il governo a ridurre il ritmo della riduzione del deficit di bilancio che consentirà maggiori finanziamenti in conto capitale, non per una spesa corrente. Il paese può chiudere il 2018 rispettando gli obiettivi tracciati dal precedente governo senza il bisogno di una manovra aggiuntiva. Puntiamo a non peggiorare la nostra situazione di bilancio strutturale, eventualmente a migliorarla, il che implica chiaramente una soglia per il deficit pubblico".