ROMA – I tecnici della Banca centrale europea rivedono al rialzo le previsioni di crescita economica dell’area euro, ma al tempo stesso abbassono quelle sull’inflazione, a riflesso del calo dei prezzi del petrolio. Ora per quest’anno si attendono una espansione del Pil dell’1,9 per cento, sul 2018 dell’1,8 per cento e sul 2019 dell’1,7 per cento. Tutti e tre i valori sono di un decimale di punto più altri delle stime di tre mesi fa. I dati sono stati riferiti dal presidente Mario Draghi, al termine del direttorio.
Per l’inflazione invece ora è atteso un 1,5 per cento sulla media 2017, dall’1,7 per cento di tre mesi fa, un 1,3 per cento sul 2018, dal precedente 1,6 per cento, e un 1,6 per cento nel 2019, a fronte dell’1,7 per cento indicato nelle stime di marzo.
Da rilevare che soprattutto la stima sul 2018 appare lontana dall’obbiettivo ufficiale della Bce, che definisce il concetto di “stabilità dei prezzi”, che è il suo obiettivo con un caro vita inferiore ma vicino al 2 per cento.
Per l’inflazione invece ora è atteso un 1,5 per cento sulla media 2017, dall’1,7 per cento di tre mesi fa, un 1,3 per cento sul 2018, dal precedente 1,6 per cento, e un 1,6 per cento nel 2019, a fronte dell’1,7 per cento indicato nelle stime di marzo.
Da rilevare che soprattutto la stima sul 2018 appare lontana dall’obbiettivo ufficiale della Bce, che definisce il concetto di “stabilità dei prezzi”, che è il suo obiettivo con un caro vita inferiore ma vicino al 2 per cento.