venerdì 24 marzo 2017

Euro risale oltre 1,08 su dlr dopo Pmi europei sopra attese

LONDRA (Reuters) - Torna in apprezzamento l'euro, recuperando quota 1,08 sul dollaro, sulla pubblicazione dei Pmi preliminari di marzo di zona euro, Germania e Francia, tutti sopra le attese.
** Dopo la pubblicazione dei dati francesi e tedeschi l'euro/dollaro ha raggiunto un massimo intraday a 1,0806, non lontano dal picco settimanale di 1,0825 (livello a sua volta vicinissimo al massimo del 2017 toccato a febbraio a 1,0828); il cambio si è confermato in area 1,08 anche con la successiva diffusione del dato della zona euro.
** I Pmi sono tutti risultati in salita rispetto a febbraio, a fronte di attese per un lieve calo, segnalando un'ulteriore accelerazione della crescita del settore privato europeo. In particolare la stima flash del Pmi composito della zona euro si è attestato a 56,7 punti, la rilevazione più alta da quasi sei anni.
** I dati congiunturali europei corroborano l'aspettativa di un progressivo spostamento della Bce verso una linea meno accomodante. Nella stessa direzione è stata interpretata anche la forte richiesta di fondi nella quarta e ultima operazione Tltro2 della Bce, condotta ieri, che va ad incrementare ulteriormente la quantità di moneta nel sistema: secondo gli operatori questo consolida le aspettative che Francoforte possa cambiare la sua 'forward guidance' sui tassi nel meeting di giugno e poi, in ottobre, annunciare l'avvio del 'tapering' del Qe a partire da inizio 2018.
** Il dollaro sconta peraltro le tensioni di ultimi giorni tra Trump e Repubblicani sulla questione della nuova legislazione sanitaria proposta dal presidente Usa; il voto alla Camera è stato spostato da ieri a oggi.
** Il biglietto verde resta comunque in apprezzamento sullo yen, sopra quota 111, dopo il minimo da quattro mesi a 110,64 visto nell'ultima seduta.
** A pesare sullo yen sono le dichiarazioni di questa mattina del governatore della banca del Giappone. Kuroda ha affermato che al momento non c'è ragione per rimuovere il massiccio stimolo monetario in quanto l'inflazione rimane distante de target del 2% e aggiunto che la BoJ non alzerà il proprio target sui rendimenti dei titoli di Stato solo perché sui mercati internazionali i tassi a lungo termine stanno salendo.