Lo ha detto il vicepresidente dell'istituto centrale Usa Stanley Fischer, nel suo primo discorso pubblico dopo la vittoria elettorale di Donald Trump.
La Fed, ha argomentato il suo numero due, è "ragionevolmente vicina" a raggiungere i propri obiettivi di occupazione e inflazione e di conseguenza le motivazioni a favore della stretta monetaria appaiono "piuttosto forti".
"Nella mia visione, le prospettive per un'espansione protratta e stabile dell'economia Usa risultano massimizzate nella misura in cui si procede con una graduale rimozione dello stimolo" ha affermato Fischer intervenendo via video a una conferenza di banchieri centrali a Santiago del Cile.
"Ovviamente seguiremo gli eventi e, in base a come il mercato reagisce e a come l'economia reagisce, aggiusteremo la nostra politica se riterremo che sia necessario" ha sottolineato l'esponente della Fed.
