ROMA - E' stato dichiarato dal tribunale fallimentare di Ancona lo stato d'insolvenza della vecchia Banca Marche, affondata sotto un 'default' da un miliardo di euro, con 44 mila azionisti e obbligazionisti che hanno visto azzerati i loro investimenti dal decreto salva banche. Ora potrebbe aprirsi la strada in sede penale alla contestazione della bancarotta fraudolenta a carico del vecchio management. All'istanza di insolvenza si erano opposte le Fondazioni Cassa di Risparmio di Jesi e Cassa di Risparmio di Pesaro.
Lo stato d'insolvenza era stato chiesto dalla Procura di Ancona e dal Commissario liquidatore di Banca Marche spa Bruno Inzitari. Con la sentenza 22/2016, il collegio del tribunale fallimentare di Ancona, presieduto da Francesca Miconi, ha accolto queste istanze, dichiarando invece il difetto di legittimazione a intervenire del Codacons.
I giudici hanno inoltre condannato gli intervenuti soccombenti - Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che si erano opposte alla dichiarazione dello stato d'insolvenza - al pagamento delle spese del giudizio che ammontano a 3.125 euro.
Lo stato d'insolvenza era stato chiesto dalla Procura di Ancona e dal Commissario liquidatore di Banca Marche spa Bruno Inzitari. Con la sentenza 22/2016, il collegio del tribunale fallimentare di Ancona, presieduto da Francesca Miconi, ha accolto queste istanze, dichiarando invece il difetto di legittimazione a intervenire del Codacons.
I giudici hanno inoltre condannato gli intervenuti soccombenti - Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che si erano opposte alla dichiarazione dello stato d'insolvenza - al pagamento delle spese del giudizio che ammontano a 3.125 euro.