Milano – Seduta negativa per Piazza Affari, in linea con le principali Borse europee, appesantite dalle crescenti tensioni geopolitiche tra Iran e Israele e dai segnali di rallentamento dell’economia americana. L’indice Ftse Mib ha chiuso in calo dell’1,36%, a 39.387 punti, con forti vendite sui titoli bancari e qualche spunto positivo nel comparto energetico.
Il contesto
A influire sull’umore degli investitori è soprattutto la prosecuzione del conflitto tra Israele e Iran, che alimenta incertezza e avversione al rischio sui mercati globali. A ciò si aggiunge il dato negativo sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, in calo per il secondo mese consecutivo, che ha aumentato i timori di un rallentamento della domanda interna.
In attesa del meeting della Federal Reserve di mercoledì, che potrebbe fornire nuove indicazioni sul futuro dei tassi d'interesse, gli operatori mantengono un atteggiamento prudente.
Petroliferi in rialzo con il greggio
Unica nota positiva della giornata arriva dal comparto energetico, sostenuto dall’aumento delle quotazioni del petrolio:
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Saipem +2,09%
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Tenaris +1,66%
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Eni +1,13%
A sorprendere in vetta è il lusso, con Brunello Cucinelli che segna un progresso del 2,33%, confermando il buon momento del settore, attratto anche da flussi di investimento difensivi.
Bancari sotto pressione
Giornata difficile per il comparto finanziario, che ha scontato l’incertezza macroeconomica e geopolitica:
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Unicredit -3,62%
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Intesa Sanpaolo -2,7%
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Mediobanca -0,98%
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MPS -1,65%
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Banca Generali -2,08%
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Assicurazioni Generali ha perso il 1,21% (non -121% come riportato da alcuni errori di agenzia)
Lottomatica in flessione dopo il collocamento
In calo anche Lottomatica, che ha ceduto l’1,23% a 23,24 euro, avvicinandosi al prezzo di 22,5 euro fissato nel recente collocamento del fondo Apollo, che ha così completato l’uscita dal capitale della società di giochi e scommesse.
In sintesi, una giornata dominata dalla cautela e dalla volatilità, in cui gli investitori hanno cercato riparo nei titoli più difensivi, penalizzando settori più esposti al rischio come quello bancario. L’attenzione resta alta sull’evoluzione del quadro geopolitico e sulle prossime mosse della Federal Reserve.