lunedì 4 novembre 2019

Borsa Usa su massimi record su ottimismo per accordo commerciale Usa-Cina

(Reuters) - I tre principali indici di Wall Street segnano massimi record sostenuti dal comparto tecnologico, con le speranze di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina e di una ripresa dell'economia interna a nutrire la propensione al rischio degli investitori.

In rialzo otto degli 11 principali settori sull'S&P 500, con in testa gli energetici sulla scia dell'aumento dei prezzi del petrolio. A fornire la spinta maggiore sono i titoli tech a seguito di un rally registrato dai chip sensibili al commercio.

L'indice di Philadelphia Semiconductor segna un nuovo record, in rialzo dell'1,4%.

"Vi è entusiasmo crescente per un accordo commerciale, considerando i passi avanti compiuti in queste negoziazioni", commenta Peter Cardillo, capo economista di Spartan Capital Securities a New York.

"Gli investitori stanno scommettendo che una sorta di accordo sia vicino, non un intero deal ma qualcosa che per lo meno sventerà una recessione. E i mercati se ne faranno una ragione", aggiunge Cardillo.

La stagione delle trimestrali è uno dei fattori trainanti dei mercati, con il 76% delle 360 ​​società dell'S&P 500 che ha riportato utili finora al di sopra delle aspettative, secondo i dati di Refinitiv.

Ad incoraggiare gli investitori anche i dati, diffusi venerdì, che fotografano una crescita occupazionale degli Stati Uniti rallentata meno del previsto ad ottobre.

Da un rapporto diffuso oggi emerge che nuovi ordini per i beni prodotti negli Stati Uniti hanno subìto un calo maggiore alle aspettative, con la spesa delle imprese per le attrezzature leggermente più contratta di quanto si pensasse inizialmente, a segnale di come la produzione sia rimasta debole a causa del confronto sui dazi tra Cina e Usa.

Intorno alle 17,15 italiane il Dow Jones è a +0,53%, l'S&P 500 si apprezza dello 0,48% e il Nasdaq Composite avanza dello 0,53%.

A pesare maggiormente sull'indice delle blue-chip Dow Jones è il calo del 2,6% registrato dal colosso dei fast food McDonald's, all'indomani delle dimissioni del Ceo Steve Easterbrook a causa di una relazione con una dipendente, in conflitto con la politica aziendale del gruppo secondo una nota del board.

Male anche Under Armour, a -14,6% dopo aver rivisto al ribasso per la seconda volta consecutiva le previsioni sui ricavi per l'intero esercizio, all'indomani della conferma di un'indagine federale relativa alle sue pratiche contabili.