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lunedì 14 maggio 2018

Mef: "In 9 anni stipendi aumentati di 72 euro"

ROMA - "Il reddito procapite degli italiani nel 2017 aumenta per il quarto anno consecutivo arrivando a 22.226 euro e finalmente, per la prima volta negli ultimi 9 anni, riesce a superare di 72 euro il record del 2008. Dividendo l'importo per i 12 stipendi annuali si tratta di ben 6 euro al mese" si legge in una nota dei dati del Mef.

"Gli indicatori di benessere mostrano un reddito medio disponibile aggiustato procapite nel 2008 pari a 22.154 euro. Con l'arrivo della crisi si è registrata una riduzione, nei 5 anni successivi, che ha portato i redditi a scendere fino a 21.179 euro, segnando una riduzione del 4,4%. Dall'anno successivo, il 2014, inizia la risalita che prosegue ininterrotta fino al 2017, quando finalmente è stato superato il record fissato nove anni prima. Per l'anno in corso si stima un incremento annuo di ben 619 euro, che dovrebbe portare il totale a 22.845 euro e, in solo quattro anni, si prevede un aumento di ben 2.359 euro che dovrebbero far salire il totale a 24.585 euro. In particolare il reddito medio disponibile passerebbe da 22.226 euro del 2017, a 22.845 euro del 2018, a 23.378 euro del 2019, a 23.996 del 2020, a 24.585 euro del 2021. Un'altra informazione che va letta insieme ai dati illustrati è quella che arriva dall'indice di disuguaglianza del reddito disponibile. Nel dossier parlamentare, che accompagna il Documento di economia e finanza, si sottolinea che negli ultimi anni la distanza tra poveri e ricchi è andata aumentando, raggiungendo il livello massimo nel 2017. Secondo la tabella che prende in considerazione il periodo 2005-2017 il livello minimo è stato raggiunto nel 2007 (5,2); mentre lo scorso anno è stato registrato il punto massimo (6,4). Nel documento si evidenzia, inoltre, che 'la disuguaglianza assume maggiore rilievo al sud'. Le previsioni per il periodo 2018-2021 mostrano un miglioramento rispetto al 2017, con un valore che dovrebbe attestarsi a 6,2 nel triennio 2019-2021".

martedì 13 febbraio 2018

Corte dei Conti: "Bisogna intervenire sulla qualità della spesa"

ROMA - "Il miglioramento dei risultati economici e dei conti pubblici conseguito dall'Italia negli ultimi anni non consente di abbassare la guardia. L'uscita dalla recessione e la ripresa non pongono, infatti, ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante famiglie. Gli andamenti in termini di crescita economica non consentono di annullare gli angusti spazi entro cui si deve muovere oggi la pubblica amministrazione" ha dichiarato il presidente della Corte dei Conti, Angelo Buscema, durante la cerimonia del suo insediamento e dell'inaugurazione dell'anno giudiziario.

"La discesa del rapporto debito/Pil a un ritmo adeguato potrà trovare effettiva concretizzazione con scelte che possono effettivamente incidere sulla crescita anche mediante interventi sulla qualità della spesa. È oggi sempre più ineludibile una questione di rendimento della spesa accanto a quella, altrettanto importante, della riduzione. Ne consegue la necessità di un'attenta selezione degli interventi e degli strumenti su cui fare leva per l'azione di politiche economiche e di bilancio, in un contesto internazionale attraversato da difficili equilibri, cambiamenti e nuove sfide. Il quadro attuale della finanza pubblica ci indica come non più praticabile il percorso che, per assicurare i necessari livelli di servizi alla collettività, faccia ricorso ad una ulteriore crescita del debito pubblico. Si tratta di una via preclusa non tanto dagli obblighi che ci provengono dall'esterno, dagli accordi europei, quanto piuttosto dal rispetto di una maggiore equilibrio intergenerazionale della ripartizione degli oneri".