mercoledì 19 giugno 2019

ArcelorMittal, dl crescita cancella tutele legali e pregiudica gestione ex Ilva


ROMA (Reuters) - La norma del decreto crescita che cancella l'immunità legale per le aziende fino alla attuazione dei piani ambientali pregiudica la gestione dell'impianto ex Ilva di Taranto, secondo il nuovo proprietario, il colosso dell'acciaio ArcelorMittal.

"Il decreto Crescita, nella sua formulazione attuale, cancella le tutele legali esistenti quando ArcelorMittal ha accettato di investire nello stabilimento di Taranto", sotto sequestro dal 2012, si legge in una nota.

"Tutele che è necessario restino in vigore fino a quando non sarà completato il Piano ambientale per evitare di incorrere in responsabilità relative a problematiche che gli attuali gestori non hanno causato".

Se il Decreto, da convertire in legge entro il 29 giugno, dovesse essere approvato nella sua formulazione attuale, "la disposizione relativa allo stabilimento di Taranto pregiudicherebbe, per chiunque, ArcelorMittal compresa, la capacità di gestire l'impianto nel mentre si attua il Piano ambientale richiesto dal governo italiano e datato settembre 2017".

L'accordo per l'acquisizione dell'ex Ilva siglato lo scorso anno tra il governo e ArcelorMittal prevede un piano industriale di 4,2 miliardi di investimenti, di cui 1,15 miliardi di interventi ambientali.

A inizio giugno, il gruppo ha annunciato il ricorso alla cassa integrazione per un numero massimo di 1.400 dipendenti al giorno per 13 settimane nello stabilimento Ilva di Taranto citando come motivazione le condizioni di mercato critiche in tutta Europa.