ROMA - In calo nel primo trimestre il deficit/pil che è stato pari al 3,5%, inferiore di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2017. A rilevarlo l'Istat.
Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil dello 0,2% (-0,3% nel primo trimestre del 2017).
Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil dell’1,2% (-1,6% nel primo trimestre del 2017). Nello stesso periodo la pressione fiscale è stata pari al 38,2%, in riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Calano infine sia la propensione al risparmio delle famiglie sia il loro potere d'acquisto. Istat evidenzia anche un aumento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (cresciuto in termini congiunturali dello 0,2%) mentre i consumi sono saliti dello 0,8%. Di conseguenza la propensione al risparmio è diminuita di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo al 7,6%.
A fronte di un aumento del deflatore implicito dei consumi dello 0,4%, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito rispetto al trimestre precedente dello 0,2%.
Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil dello 0,2% (-0,3% nel primo trimestre del 2017).
Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil dell’1,2% (-1,6% nel primo trimestre del 2017). Nello stesso periodo la pressione fiscale è stata pari al 38,2%, in riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Calano infine sia la propensione al risparmio delle famiglie sia il loro potere d'acquisto. Istat evidenzia anche un aumento del reddito disponibile delle famiglie consumatrici (cresciuto in termini congiunturali dello 0,2%) mentre i consumi sono saliti dello 0,8%. Di conseguenza la propensione al risparmio è diminuita di 0,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo al 7,6%.
A fronte di un aumento del deflatore implicito dei consumi dello 0,4%, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito rispetto al trimestre precedente dello 0,2%.