FRANCOFORTE - "L’espansione economica dell’area dell’euro prosegue e mostra segni di crescente tenuta, mentre le misure di politica monetaria sostengono la domanda interna. Nel secondo trimestre dell’anno l’aumento del PIL in termini reali dell’area è stato pari allo 0,6% per cento sul periodo precedente, dallo 0,5 del primo trimestre" ha dichiarato la Banca Centrale Europea nel suo Bollettino economico.
Le proiezioni macroeconomiche per l’area dell’euro nel settembre 2017 prevedono una crescita del PIL in termini reali del 2,2% per cento nel 2017, dell’1,8% nel 2018 e dell’1,7% nel 2019. Per il 2017 si tratta di previsioni al rialzo rispetto a quelle rese note nello scorso giugno, mentre sono invariate per i successivi due anni. I rischi per le prospettive di crescita nell’area dell’euro rimangono sostanzialmente bilanciati. Da un lato, l'attuale dinamica positiva del ciclo accresce la probabilità di una ripresa economica più vigorosa rispetto alle attese; dall’altro, permangono rischi al ribasso, riconducibili prevalentemente a fattori di carattere internazionale e all’evoluzione dei mercati valutari. Secondo la stima preliminare dell’Eurostat, ad agosto 2017 l’inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC si è collocata all’1,5 per cento, in aumento rispetto all’1,3 per cento per cento di luglio. Tale incremento riflette rincari dei beni energetici e, in misura minore, un aumento dell’inflazione dei prodotti alimentari trasformati".
Le proiezioni macroeconomiche per l’area dell’euro nel settembre 2017 prevedono una crescita del PIL in termini reali del 2,2% per cento nel 2017, dell’1,8% nel 2018 e dell’1,7% nel 2019. Per il 2017 si tratta di previsioni al rialzo rispetto a quelle rese note nello scorso giugno, mentre sono invariate per i successivi due anni. I rischi per le prospettive di crescita nell’area dell’euro rimangono sostanzialmente bilanciati. Da un lato, l'attuale dinamica positiva del ciclo accresce la probabilità di una ripresa economica più vigorosa rispetto alle attese; dall’altro, permangono rischi al ribasso, riconducibili prevalentemente a fattori di carattere internazionale e all’evoluzione dei mercati valutari. Secondo la stima preliminare dell’Eurostat, ad agosto 2017 l’inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC si è collocata all’1,5 per cento, in aumento rispetto all’1,3 per cento per cento di luglio. Tale incremento riflette rincari dei beni energetici e, in misura minore, un aumento dell’inflazione dei prodotti alimentari trasformati".