MODENA - Il Consiglio di Amministrazione di BPER Banca ha esaminato e approvato oggi i risultati individuali della Banca e consolidati di Gruppo al 31 dicembre 2019. Ecco le principali evidenze.
Utile netto dell’esercizio pari a € 379,6 milioni, dato non direttamente confrontabile con il risultato dell’anno precedente (€ 402,0 milioni che includeva utili non ricorrenti realizzati su titoli di debito) in considerazione del diverso perimetro del Gruppo e della presenza di rilevanti componenti straordinarie.
Nel secondo semestre si segnalano, in particolare:
- gli oneri non ricorrenti relativi alla manovra del personale pari a € 136,0 milioni (al lordo dell’effetto fiscale) confermando i target dell’organico di Gruppo previsti dal Piano industriale 2019-2021;
- i costi straordinari relativi alle operazioni strategiche concluse nel 2019 pari a € 21,1 milioni;
- maggiori accantonamenti su crediti, in aumento di oltre € 150 milioni rispetto al primo semestre, anche in coerenza con la prevista accelerazione del processo di de-risking (€ 301,3 milioni nel secondo semestre 2019 rispetto a € 148,0 milioni nel primo);
- impairment su immobili e partecipazioni per un ammontare totale pari a € 34,1 milioni.
Tali componenti sono state sostanzialmente bilanciate dalla contabilizzazione del badwill generato dall’acquisizione di Unipol Banca quantificato in € 343,4 milioni dopo la conclusione del processo di Purchase Price Allocation.
Proposta di un dividendo cash di 14 centesimi di Euro per azione (13 centesimi di Euro nel 2018) confermando il trend di costante crescita della remunerazione degli azionisti nel tempo.
Confermata l’elevata solidità patrimoniale del Gruppo anche dopo il perfezionamento delle operazioni straordinarie con un CET1 ratio Fully Phased pari al 12,01%. CET1 ratio Phased In al 13,91% ampiamente superiore al requisito SREP fissato dalla BCE al 9% per il 2019.
Continua il miglioramento dell’asset quality, nonostante l’impatto dell’introduzione della normativa europea relativa alla Nuova Definizione di Default:
- NPE ratio lordo all’11,1% rispetto all’11,6% di settembre 2019 e al 13,8% di dicembre 2018;
- default rate pari all’1,7%.
Il costo del credito risulta pari a 86 bps in aumento rispetto ai 47 bps dello scorso esercizio principalmente per effetto dei maggiori accantonamenti effettuati, in particolare nel secondo semestre dell’anno anche in previsione dell’accelerazione del processo di de-risking. Infatti, il Gruppo BPER, tra le altre iniziative gestionali sul credito problematico, ha avviato le attività per una nuova operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di sofferenze da finalizzare entro il primo semestre 2020 con l’obiettivo di raggiungere con oltre un anno di anticipo il target di NPE ratio lordo sotto il 9% previsto dal Piano industriale per il 2021.
Nel corso del 2019 sono state concluse alcune importanti operazioni strategiche quali l’acquisizione di Unipol Banca , con la contestuale cessione di un portafoglio di sofferenze per circa € 1,0 miliardo a UnipolReC, l’acquisto di quote di minoranza del Banco di Sardegna e di una quota partecipativa incrementale in Arca Holding pervenendo a detenere il 57,1% del capitale sociale. A seguito delle citate operazioni, Unipol Banca e Arca Holding sono entrate nel perimetro di consolidamento del Gruppo BPER a far data dal 1 luglio 2019.
Nell’ultimo trimestre da sottolineare, oltre all’incorporazione di Unipol Banca, la conclusione dell’Offerta Pubblica di Scambio su azioni di risparmio Banco di Sardegna, con una percentuale di azioni portate in adesione pari a oltre l’80% e la sottoscrizione dell’accordo con le Organizzazioni Sindacali relativamente alla riduzione della forza lavoro prevista dal Piano industriale 2019-21 volto a favorire l’ottimizzazione del dimensionamento degli organici e il ricambio generazionale.