ROMA - Il governo non pensa a far uscire il Paese dall'euro ma l'Italia dà 20 miliardi all'Ue e vuole "ottenere risultati". A dichiararlo il ministro al Lavoro e allo Sviluppo economico Luigi Di Maio, secondo cui l'esecutivo non sta pensando a "un piano B".
"Noi - ha detto nel corso di un'intervista su La7 - andiamo ai tavoli europei ad assolvere il mandato elettorale, a far rispettare Italia a quei tavoli". "Oggi le posso dire - ha precisato - che non ci sto pensando e il governo non sta lavorando a questo. Non possiamo immaginarlo nemmeno per un attimo".
Ieri sollevarono un nuovo polverone le parole del ministro delle Politiche comunitarie, Paolo Savona, in audizione alle commissioni congiunte di Camera e Senato, che era tornato ancora una volta a parlare della possibilità di un piano B per l'uscita dell'Italia dall'euro. "Potremmo trovarci in una situazione nella quale non saremo noi a decidere, ma saranno altri. Per questo dobbiamo essere pronti a ogni evenienza. Una delle mie case, Banca d'Italia", aveva detto, "mi ha insegnato che non ci si deve preparare a gestire la normalità, ma l'arrivo del cigno nero, lo shock".
"Noi - ha detto nel corso di un'intervista su La7 - andiamo ai tavoli europei ad assolvere il mandato elettorale, a far rispettare Italia a quei tavoli". "Oggi le posso dire - ha precisato - che non ci sto pensando e il governo non sta lavorando a questo. Non possiamo immaginarlo nemmeno per un attimo".
Ieri sollevarono un nuovo polverone le parole del ministro delle Politiche comunitarie, Paolo Savona, in audizione alle commissioni congiunte di Camera e Senato, che era tornato ancora una volta a parlare della possibilità di un piano B per l'uscita dell'Italia dall'euro. "Potremmo trovarci in una situazione nella quale non saremo noi a decidere, ma saranno altri. Per questo dobbiamo essere pronti a ogni evenienza. Una delle mie case, Banca d'Italia", aveva detto, "mi ha insegnato che non ci si deve preparare a gestire la normalità, ma l'arrivo del cigno nero, lo shock".