domenica 14 gennaio 2018

Cgia: "La ripresa economica rischia di affievolirsi già a partire da quest’anno"

ROMA - "Sebbene il peggio sia alle nostre spalle, la ripresa economica consolidatasi nel 2017 (+1,5% circa) rischia di affievolirsi già a partire da quest’anno" si legge in una nota dell’Ufficio studi della CGIA.

"Gli ultimi dati di previsione elaborati dalla Commissione europea per il 2018 sono molto indicativi: il nostro Pil reale è destinato ad aumentare dell’1,3%. Tra tutti i 27 paesi Ue monitorati, nessuno conseguirà una crescita più contenuta della nostra. La Grecia, ad esempio, che solitamente è il fanalino di coda europeo, quest’anno aumenterà la propria ricchezza del 2,5%, mentre la Francia segnerà il +1,7%, la Germania il +2,1% e la Spagna il +2,5%. E anche i consumi delle nostre famiglie (+1,1%) e quelli della Pubblica amministrazione (+0,3%) registreranno le variazioni di aumento tra le più striminzite in tutta l’Ue. Un risultato molto preoccupante, visto che la somma dei valori economici di queste due componenti costituisce l’80% circa del nostro reddito nazionale totale. In materia di tasse, invece, sono previste delle novità positive. Il livello di crescita raggiunto nel 2017 è lo stesso di quello che registravamo nel 2003 e per recuperare la situazione ante crisi (2007) le previsioni di crescita elaborate da Prometeia ci dicono che dovremo attendere il 2022-23. Se per le esportazioni abbiamo recuperato il livello pre crisi già nel 2014, per 'colmare' i consumi delle famiglie e gli investimenti (pubblici e privati) persi in questi 10 anni di crisi dovremo invece attendere rispettivamente il 2019-20 e il 2030. Sul fronte del lavoro, infine, la Commissione europea stima il tasso di disoccupazione in discesa al 10,9%, mentre il numero degli occupati dovrebbe salire di 0,9 punti percentuali. A livello regionale i dati previsionali ci dicono che nel 2018 il Veneto è destinato a guidare la classifica della crescita del Pil (+1,6%). Al secondo posto scorgiamo l’Emilia Romagna e la Lombardia (+1,5%) e in quarta posizione il Friuli Venezia Giulia (+1,4%). Rispetto a 10 anni fa, infine, solo la provincia di Bolzano (+12%) e la Lombardia (+0,4%) hanno recuperato il terreno perduto in questi ultimi 10 anni di crisi economica. Tutte le altre realtà territoriali, invece,  presentano dei risultati che sono ancora preceduti dal segno meno. Tra quelle attualmente più in ritardo segnaliamo la Calabria (-11,2%), la Liguria (-11,4), la Sicilia (-12,5), l’Umbria (-14,9) e il Molise (-16,9)".