mercoledì 16 dicembre 2015

Confindustria ribassa le stime del Pil

Il Centro studi di Confindustria rivede al ribasso le previsioni per il Pil italiano, stimando che il 2015 chiuda con un +0,8% (rispetto al precedente +1,0% elaborato a settembre) e indicando una crescita dell'1,4% nel 2016 (dal precedente +1,5%) e dell'1,3% nel 2017.

Secondo il Centro studi di Confindustria l'evasione "blocca lo sviluppo economico e civile". In Italia si stima che l'evasione fiscale e contributiva ammonti a 122,2 miliardi di euro nel 2015, pari al 7,5% del Pil. Al fisco vengono sottratti quasi 40 miliardi di Iva, 23,4 di Irpef, 5,2 di Ires, 3 di Irap, 16,3 di altre imposte indirette e 34,4 di contributi previdenziali.

Se si dimezzasse l'evasione e si restituissero ai contribuenti, attraverso l'abbassamento delle aliquote, le risorse recuperate, si avrebbe un 3,1% di maggiore Pil e oltre 335mila occupati aggiuntivi. E' quanto calcola il Centro studi di Confindustria, stimando che l'evasione fiscale e contributiva in Italia ammonti a 122,2 miliardi di euro nel 2015, pari al 7,5% del Pil.

Il Centro studi di Confindustria vede in discesa il tasso di disoccupazione, che indica in calo al 12% nel 2015 (in miglioramento dal 12,2% stimato a settembre), all'11,6% nel 2016 (dall'11,8%) e all'11,1% nel 2017. Nel triennio, stima il Csc, "saranno creati 650mila posti di lavoro, che portano a 815mila il totale da quando sono ricominciati ad aumentare", dal 2014.