MILANO - I problemi della Grecia influiscono "piu' a livello finanziario che non sull'economia reale". Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, oggi a margine dell'assemblea dell'Ucimu, l'associazione dell'industria meccanica.
"Nell'economia italiana c'e' un po' di miglioramento complessivo - ha detto - forse meno effervescente e pimpante di quello che ci aspettavamo, pero' il trend sta cambiando. Non credo che la Grecia determinera' spostamenti enormi, influira' piu' a livello finanziario, con lo spread e l'andamento delle Borse, ma non sull'economia reale, perche' la Grecia e' solo il 2% dell'economia dell'Unione Europea". In conclusione "non sono preoccupato piu' di tanto, anche perche' sono convinto che, se il buon senso esiste, troveranno un modo di accordarsi".
Le difficolta' della Grecia testimoniano le carenze della governance europea e deve trovare soluzione "in modo rapido e ordinato" ha detto il governatore della Banca d'Italia secondo cui "la lunga, ancora irrisolta, crisi greca ha gettato nuova luce sui limiti tuttora presenti nella governance dell'Unione economica e monetaria, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni. La stabilita' dell'Unione", sottolinea l'inquilino di Palazzo Koch, "non puo' essere messa in discussione dalle difficolta' di un singolo Paese. Se uno Stato membro si trova in una posizione finanziaria insostenibile deve essere possibile arrivare a una soluzione in modo rapido e ordinato".