PECHINO (Reuters) - I prezzi alla produzione cinesi hanno inaspettatamente accelerato al tasso massimo da sei mesi in settembre, sullo sfondo di un boom edilizio che non accenna a raffreddarsi, mentre le misure del governo contro l'inquinamento dell'aria generano timori di carenze di materie prime per i mesi invernali, con conseguenti tensioni sui prezzi.
Secondo i dati pubblicati stamane, l'indice dei prezzi alla produzione cinese è salito del 6,9% su anno, contro attese per una crescita stabile al 6,3% registrato in agosto.
L'incremento -- il più forte dallo scorso marzo -- conferma inoltre la tenuta dell'economia cinese e dei profitti del settore industriale, una buona notizia per la dirigenza del Paese a due giorni dall'appuntamento quinquennale con il congresso del Partito comunista.
Segna invece un rallentamento la crescita dell'indice dei prezzi al consumo in settembre, a 1,6% tendenziale, in linea con le stime, dopo il +1,8% di agosto e ben al di sotto del target ufficiale del 3% fissato da Pechino per quest'anno.
Al netto della componente cibo, l'inflazione cinese ha accelerato al 2,4% su anno dal 2,3% di agosto.
Secondo i dati pubblicati stamane, l'indice dei prezzi alla produzione cinese è salito del 6,9% su anno, contro attese per una crescita stabile al 6,3% registrato in agosto.
L'incremento -- il più forte dallo scorso marzo -- conferma inoltre la tenuta dell'economia cinese e dei profitti del settore industriale, una buona notizia per la dirigenza del Paese a due giorni dall'appuntamento quinquennale con il congresso del Partito comunista.
Segna invece un rallentamento la crescita dell'indice dei prezzi al consumo in settembre, a 1,6% tendenziale, in linea con le stime, dopo il +1,8% di agosto e ben al di sotto del target ufficiale del 3% fissato da Pechino per quest'anno.
Al netto della componente cibo, l'inflazione cinese ha accelerato al 2,4% su anno dal 2,3% di agosto.