mercoledì 6 luglio 2016

L’oro tocca il massimo dal marzo 2014, timori per la Brexit

Investing.com - Il prezzo dell’oro è in salita questo mercoledì, toccando il massimi dal marzo 2014 per il clima di incertezza sulla crescita globale dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’UE che ha spinto gli investitori verso investimenti rifugio.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange i futures dell’oro USA con consegna ad agosto ha segnato un aumento di oltre un punto percentuale, al picco intraday di 1.373,70 dollari l’oncia troy, un livello che non si registrava da oltre due anni. Successivamente si è attestato a 1.369,05 alle 06:50GMT, o 2:50AM, in salita di 10,35 dollari, o dello 0,76%.

Ieri l’oro ha segnato un balzo di 19,70 dollari, o dell’1,47%, con gli investitori che si sono buttati sui beni rifugio nei timori per l’impatto della decisione shock della Gran Bretagna di lasciare l’Unione Europea.

Tre fondi di investimenti immobiliari britannici, valutati circa 10 miliardi di sterline, hanno sospeso gli scambi ieri, per via di un’ondata di riscatti da parte degli investitori che temono una svalutazione del patrimonio immobiliare britannico.

Gli investitori temono inoltre che l’instabilità politica e finanziaria in Italia possa portare ancora più caos in Europa.

L’oro è stato supportato nelle ultime sessioni nel calo delle aspettative verso un aumento dei tassi Fed nei prossimi mesi e dalle aspettative di nuovi interventi di stimolo monetario dalle banche centrali mondiali per reagire alla decisione shock della Gran Bretagna di lasciare l’Unione Europea.

Le aspettative di uno stimolo monetario tendono a favorire l’oro, poiché il metallo è considerato un investimento rifugio e una protezione contro l’inflazione.

Il metallo prezioso è salito di quasi il 9% a giugno, il maggiore aumento mensile da febbraio. I prezzi sono saliti del 27% quest’anno, segnando una delle migliori performance semestrali in assoluto.